La Voce e la Vita della Chiesa: I Poveri “sono il tesoro della Chiesa”

Diacono Francesco Giglio

Ieri 15 novembre si è celebrata  laGiornata Mondiale dei Poveri, che Papa Francesco ha dedicato al tema “Tendi la tua mano al povero (cfr Sir 7,32), titolo del Messaggio diffuso il 13 giugno scorso. Il nostro patrono San Matteo, nel suo Vangelo (26,11), ci ricorda che: “ I poveri li avremo sempre con noi”.

Tenere lo sguardo rivolto al povero è difficile, ma quanto mai necessario per imprimere alla nostra vita personale e sociale la giusta direzione. Non si tratta di spendere tante parole, ma piuttosto di impegnare concretamente la vita, mossi dalla carità divina. Nel volto dei poveri siamo chiamati a vedere quello di Dio, per cui, ne scaturisce la necessità di impegnarci a mettere in pratica le parole di Gesù rassicurandolo che: ” dove andrà lui, andremo anche noi; dove lui si fermerà, anche noi ci fermeremo”. Per fare tutto questo è necessario, però, che egli non si allontani da noi, ma che ci stia sempre vicino.
«Il Papa commenta don Francesco Soddu, Direttore di Caritas Italiana, ritorna su temi a lui cari quali l’invito a superare le barriere dell’indifferenza e la globalizzazione dell’indifferenza. L’indagine sulla sapienza condotta dall’autore del libro del Siracide tende alla ricerca di ciò che è capace di rendere gli uomini migliori e questa indagine si svolge in un particolare periodo di criticità del popolo, per cui il primo pensiero, preoccupazione dell’autore è quella di affidarsi a Dio. Anche oggi la pandemia ci sta mettendo a dura prova, eppure in ogni povertà si ha l’opportunità d’incontrare il Signore, come lui stesso ci ha detto. Tutti sentiamo il bisogno di una mano tesa, tutti sperimentiamo povertà e fragilità. Nello stesso tempo tutti comprendiamo che possiamo essere portatori di speranza per gli altri. Come sempre dunque una realtà di crisi può costituire anche, con la grazia di Dio e l’impegno degli uomini, occasione di crescita».
Papa Francesco conclude il suo messaggio con queste parole: “In questo cammino di incontro quotidiano con i poveri ci accompagna la Madre di Dio, che più di ogni altra è la Madre dei poveri. La Vergine Maria conosce da vicino le difficoltà e le sofferenze di quanti sono emarginati, perché lei stessa si è trovata a dare alla luce il Figlio di Dio in una stalla. Per la minaccia di Erode, con Giuseppe suo sposo e il piccolo Gesù è fuggita in un altro paese, e la condizione di profughi ha segnato per alcuni anni la santa Famiglia. Possa la preghiera alla Madre dei poveri accomunare questi suoi figli prediletti e quanti li servono nel nome di Cristo. E la preghiera trasformi la mano tesa in un abbraccio di condivisione e di fraternità ritrovata”.
Come cristiani e come Popolo di Dio non possiamo ritenerci in coscienza tranquilli quando sappiamo per certo che molti nostri fratelli e sorelle vivono in situazioni di difficoltà. E’ nostro dovere essere la loro voce, perché come ci ripete Papa Francesco: “I poveri e i malati sono Il tesoro della Chiesa” ed “ogni volta che sono maltrattati, calpestati offesi è Cristo che viene offeso, maltrattato e calpestato”.