Ascea: Salerno Danza Festival, al Giardino degli Ulivi “Due uomini sfiniti”
Con due performance distinte prosegue il viaggio di Salerno Danza Festival, l’evento dedicato ai linguaggi della danza contemporanea in scena tra luglio e agosto nelle dimore storiche del Cilento.
Venerdì 15, al Giardino degli Ulivi di Ascea, danzano prima i performer di Contart in “Litania” e, a seguire, Excursus in “Due uomini sfiniti”.
Aprono la serata ventiquattro minuti di danza a firma di Matteo Bittante, danzano anche quattro artisti della DanceHaus Company Junior. Nello scenario naturale del Giardino e tra gli alberi secolari i danzatori traducono in passi il grido di una generazione che trascende verso la comunità e l’armonia collettiva, per battersi, ma soprattutto per vivere. Litania è una performance in cui due diverse entità sono in contrapposizione: da una parte l’azione analitica e razionale che spinge l’uomo verso la forma macchinosa delle cose, dall’altra, la spinta emotiva e sensibile dell’istinto. In un incontro e in una lotta per la supremazia, o per una resa, si compie un equilibrio delle due parti, a favore di una sopravvivenza che non eleva le vittime ma loda i carnefici.
Chiude il sipario la creazione di Valerio De Vita per Excursus “Due uomini soli”, che utilizza il linguaggio contemporaneo per raccontare l’alchimia di contraddizioni e complicità tra due persone che porta ad uno stravolgimento interiore. L’essere umano è nato per vivere e far vivere le proprie emozioni, i propri istinti, attraverso il contatto diretto e indiretto con qualcosa o qualcuno. I gesti completano quello che sono gli allacci relazionali tra due corpi che vogliono vivere in simbiosi quel momento e i loro movimenti ne fanno la storia, creano la cornice per un quadro variopinto di chiaroscuri sempre in continua evoluzione e definizione. Ciò permette di poter cambiare le nostre aspettative, impossibile sapere come si possano evolvere le situazioni.
Domenica 17, sempre al Giardino tocca al Consorzio Coreografi Danza d’Autore Con.cor.da con “La Nona. Quel che resta di noi e della terra”.
Flavia Bucciero, ideatrice del concept e della coreografia, parte dal 2020, l’anno del 250° anniversario dalla nascita di Beethoven, ma è anche l’anno della pandemia da Covid19. Su queste basi il suo disegno incontra o meglio rincontra la Nona Sinfonia: un oceano di note dalla natura imprevedibile ma estremamente affascinante, laddove immergersi nelle sue acque è un rischio, e al tempo stesso un richiamo irresistibile. L’intento di Beethoven è quello di cercare di saldare quella frattura tra genere umano e Natura, che ha rotto l’armonia delle origini. La mancanza di armonia genera malattia e morte. Un tema estremamente attuale. Nulla può tornare com’era in origine, ma tutto deve necessariamente trasformarsi in qualcosa di diverso, di più evoluto sia nelle relazioni uomo natura, sia in quelle tra gli uomini. Tutta la sinfonia può essere vista come un percorso alla ricerca di una riconciliazione tra il genere umano e la Natura. Costruire una coreografia sulla Nona costituisce un rischio, ma è un rischio di cui non si può fare a meno, è una necessità. Danzano: Pauline Manfredi e Elisa Paini
Salerno Danza Festival è una manifestazione ideata dal CDTM – Circuito Campano della Danza, realizzata con il riconoscimento del MIC (che ha inserito Salerno Danza Festival nella sua programmazione triennale) e il sostegno di Regione Campania, Sistema Med, in partenariato con Progetto Danza di Castellabate e l’Associazione Cilentomania.
Gli spettacoli avranno inizio alle 21.15.