Gaetano Chiaromonte      

 Gaetano Chiaromonte      

Maria Amendola

Il grande scultore e pittore nacque a Salerno il 19 marzo 1872, in campo artistico e nell’ambiente veniva chiamato “Taniello”, era figlio d’arte e fu allievo di Stanislao Lista (1824-1908) scultore salernitano nonché professore dell’Istituto di Belle Arti di Napoli, che seguì la preparazione del giovane tenendolo in bottega come garzone, impartendogli i primi insegnamenti sul ritratto e sul disegno, facendosi anche garante per l’ammissione nell’Istituto di Belle Arti. Fu allievo anche dello scultore napoletano Tommaso Solari (1820-1889) che gli impartì lezione di plastica. Chiaromonte fu un artista molto versatile, plasmava con estrema grazia la terracotta, il marmo, il gesso e il bronzo. Venne paragonato, per la sua operosità, al pittore napoletano Luca Giordano (1634-1705). Nel 1890 espose alla “Società Promotrice di Belle Arti – Salvator Rosa ” dimostrando il suo talento per la monumentalità con “Odio”, un busto in terracotta. Questo gli procurò la commissione della statua marmorea di due metri e mezzo di “Diana alla caccia” per Villa Farina a Baronissi (SA) del Senatore Farina. Continuò ad esporre per la “Società Promotrice di Belle Arti – Salvator Rosa”.

Cronologia di alcune delle opere realizzate.

Nei primi anni del 1900 ispirato dall’Art Nouveau, si recò prima a New York e in seguito a Caracas, dove realizzò “il Monumento ai caduti per l’indipendenza del Venezuela” e “Cristoforo Colombo”(statua in bronzo). Nel 1903 gli venne commissionata la statua delle Madonna del Rosario per il Santuario di Pompei (NA). Sempre nel 1903 creò per l’aula magna dell’Università di Napoli due statue in gesso “Genovesi” e “Pontano”, mentre “Good Mornig” nel 1904. Nel 1906 realizzò: “Le Marie al sepolcro”; “Ritratto di Mr. Crawford”; “Tolstoy”; “Femme d’artiste”; “Marinariello” una statua di bronzo acquistata dal Re Vittorio Emanuele III. Nel 1908 vinse il Concorso per il Sommoportico del Vittoriano di Roma con la statua  per “Campania”. Nel 1911 realizzò “Idealità”, e varie opere in bronzo di 5 m di altezza e delle sfingi, destinate alla facciata dell’Università di Panama. Nel1912 a Salerno in Corso Garibaldi  fu inaugurato il “Monumento ai Martiri Politici della Regione Salernitana MCMXI” (una donna a busto nudo rappresenta la Libertà che spezza le catene della tirannia lì dove vennero condannati a morte per impiccagione i patrioti risorgimentali della Provincia di Salerno, a ricordo di tutti  i martiri della causa che furono oggetto di pena di morte o di prigionia a vita, di questi circa 2000 provenivano dal Cilento). Il 15 dicembre del 1923 in Piazza Ferrovia l’attuale piazza Vittorio Veneto fu inaugurato il “Monumento ai Caduti a Salerno”, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, che gli conferì l’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia”. Realizzò nel 1925 il “Monumento ai caduti a cippo” per  Montecorvino Rovella (SA), nel 1930 il Ritratto di Achille d’Orsi (NA), mentre dal 1932-39 si dedicò alla realizzazione del Monumento ai caduti di Mercato S. Severino (SA), nel 1933 Monumento a Carlo Pisacane per Sapri (SA).

Nel 1934 per la città di Salerno realizzò “Roberto il Guiscardo”, “L’entrata a Salerno di Papa Gregorio VII” e “La Fertilità della terra”; nel 1937 gli altorilievi in bronzo per la facciata del palazzo di Città di Salerno; nel 1946 creò i busti di Giovanni Cuomo e di Clemente Mauro; nel 1951 la Statua di Giovanni Amendola.

Lo scultore ultra ottantenne decise di concludere la sua carriera nel 1961, nello stesso anno il Circolo Artistico Politecnico di Napoli gli dedicò una personale. Morì a Napoli il 7 novembre 1962.

Curiosità:

-Nel 1926 divenne professore onorario della Real Accademia di Belle Arti di Napoli e ivi si trasferì consolidando così il sodalizio con la storica Fonderia Chiurazzi (fondata nel 1870). Durante la Seconda Guerra mondiale (1939-1945) la produzione dell’artista  fu salvata da un membro della famiglia Chiurazzi.

-Sembra che lo stesso Chiaromonte lasciò agli eredi solo i calchi delle opere minori poiché

distrusse tutti quelli delle opere grandi.

-Nella foto il “Monumento ai Martiri Politici della Regione Salernitana MCMXI” del 1912.