Salerno: Andrea Sabatini    

Salerno: Andrea Sabatini    

Maria Amendola

Il pittore salernitano noto come “Andrea da Salerno” (Salerno, 1480– Gaeta, 1545) apparteneva alla cerchia di intellettuali ed artisti ospiti della corte del Principe di Salerno Ferrante Sanseverino (1507-1568).

Nell’opera “Vite de’ pittori, scultori ed architetti napoletani” di Bernardo De Dominici, pittore e storico dell’arte viene ipotizzato che il Sabatini si sia formato presso Raimondo Epifanio Tesauro, e non  presso Antonio Solario nè tantomeno dai suoi allievi (per ragioni cronologiche). Il De Dominici inoltre ci dice che il Sabatini, dopo aver visto la “Pala dell’Assunta” dipinta nel 1506 dal Perugino  e collocata ancora oggi nel Duomo di Napoli si recò a Roma, proprio studiare le opere del Perugino, e una volta lì fu reclutato dall’artista Raffaello, entrando così a far parte del gruppo di pittori decoratori delle stanze vaticane. Racconto vero o meno quel che è certo che l’influenza raffaellesca sull’opera del Sabatini si evince. Nell’attività iniziale dell’artista salernitano sono evidenti gli influssi del Perugino e di Pinturicchio e del milanese Cesare da Sesto (leonardesco). Influenza iniziale di quest’ultimo è testimoniata dall’opera la “Natività(in foto) ritenuta da tanti e per molto tempo opera del Sabatini, ed esposta attualmente presso la Pinacoteca provinciale di Salerno, ma nel 1985 fu proposta l’attribuzione a Cesare da Sesto.

La decisa adesione allo stile di Raffaello fu una scelta dettata della maturità artistica, databile alla metà del secondo decennio del ‘500. Ancora secondo il De Dominici, a Napoli il Sabatini avrebbe stretto un sodalizio artistico con Polidoro da Caravaggio. L’artista salernitano ha svolto la sua attività artistica prevalentemente tra le provincie di Napoli e Salerno e nel territorio del basso Lazio. Gli ultimi anni di vita li impiegò presso l’abbazia di Montecassino, dove realizzò alcune tavole sulla vita di San Benedetto, aiutato dal cognato Severo Ierace e dal suo discepolo Giovanni Filippo Criscuolo. In contemporanea egli decorò il santuario della Santissima Annunziata a Gaeta, città dove sicuramente morì. Quest’ultimo lavoro lo concluse il suo allievo Criscuolo, mentre Ierace si occupò dei  lavori presso l’abbazia di Montecassino. A Gaeta, presso il coro del santuario dell’Annunziata, è conservato “Annunciazione e Dormitio Virginis” , presumibilmente l’ultimo lavoro del pittore Andrea da Salerno.

Opera la “Natività”:

  • datazione: prima metà del XVI secolo;
  • provenienza: Chiesa di Sant’Antonio a Buccino;
  • descrizione: divisa in quattro scomparti, sono raffigurati la Madonna delle Grazie, San’Antonio Abate e il committente (Francesco Caracciolo), Sant’Agostino e San Michele;
  • locazione: Pinacoteca provinciale di Salerno.