Salerno: Elvira Coda Notari

Salerno: Elvira Coda Notari

Maria Amendola

Lei è stata una pioniera, una visionaria, la regina del cinema, la  prima regista donna in Italia.

Nata a Salerno il febbraio del 1875, da Diego Coda e Agnese Virges, Dopo gli studi si trasferì con la famiglia a Napoli dove lavorò come modista. Incontrò il fotografo Nicola Notari e lo sposò il 25 agosto del 1902. Elvira e Nicola ebbero tre figli: Edoardo, Dora e Maria e nel 1909 creano un laboratorio di stampa titolatura e coloritura delle pellicole, la “Dora Film Fabbrica di film per cinematografi e films parlanti” in Via Roma 91 dove si “eseguono cinematografie”. Inizialmente si occuparono insieme di colorare le pellicole, ma poco dopo insieme fondarono la propria casa di produzione“Dora Film”. La produzione inizialmente era indirizzata al genere documentaristico (diretti soprattutto da Nicola), ma in seguito si dedicarono a lungometraggi di finzione (diretti da Elvira). Riuscì a farsi strada durante la crisi industriale dell’età giolittiana, in poco tempo la “Dora Film” divenne un “piccolo miracolo imprenditoriale“. In poco tempo la Dora Film divenne , insieme alla Lombardo Film e alla Partenope Film, una delle più famose case cinematografiche di Napoli e delle capitali del cinema in Europa, e in Italia fu seconda solo a Torino. Elvira decide di creare pellicole in cui raccontare Napoli e la realtà del suo popolo. Affrontarono temi legati al quotidiano, il suo è stato il “cinema degli ultimi” e dal realismo crudo ispirato da eventi tragici realmente accaduti. Nonostante le sue protagoniste complesse il suo non fu mai un “cinema femminista”.

Elvira faceva recitare in quasi tutti i suoi film il figlio Edoardo (Gennariello).Ella fece recitare anche i giovanissimi attori Carlo Pisacane (Capannelle) e  Tina Pica, oltre a far recitare gente presa dalla strada. Anche Rosella Angioni l’insegnante di Edoardo, reciterà e prenderà il nome di “Rosé Angioni” divenendo così una delle attrici più famose della compagnia della Notari. La Notari fu attribuito il nome di “Marescialla”, perché era sempre accorta e caparbia, e pretendeva dai suoi attori una recitazione veritiera senza eccessi, di moda all’epoca. Produsse Dal 1906 al 1930 oltre 100 cortometraggi e circa 60 film che spopolarono soprattutto in Italia meridionale e negli Stati Uniti, dove vi era la succursale “Dora Film of America” con sede nella 7a Avenue a New York, perché in America molti italiani emigranti vedevano i film della Notari. Ma l’Italia del nord la criticava fortemente. Non riuscì a sottrarsi dalla censura legale che cancellava dai film la realtà e le passioni, mentre la censura fascista mise al bando il suicidio, la pazzia e il dialetto. Ma il vero colpo di grazia furono l’arrivo del sonoro e delle nuove tecnologie (a discapito delle tecniche artigianali) nonché gli alti costi di produzione. L’industria cinematografica progressivamente escluderà le donne dalla produzione. Tutti questi fattori portarono alla chiusura della “Dora film” nel 1930. La Notari nel 1930 si trasferì a Cava de’ Tirreni dove muore il 17 dicembre 1946.