Libro su alimentazione ildegardiana di don Marcello Stanzione

Annamaria Maraffa

L’editore Sugarco di Milano ha stampato il libro composto dalla Dottoressa Bianca Bianchini e da don Marcello Stanzione intitolato “Santa Ildegarda di Bingen. Il cibo come medicina del corpo e dello spirito”. L’alimentazione sana ed equilibrata è per santa Ildegarda il miglior mezzo di prevenzione, il fondamento si cui l’individuo, fin dalla più tenera età dovrebbe costruire la propria salute come forza vitale e capacità di resistere alle difficoltà sia fisiche che psichiche. Ognuno dovrebbe imparare ad esercitare la “discretio” che significa “moderazione” e capacità di distinguere cosa giova da cosa nuoce. Potremmo chiamarla anche consapevolezza o autoriflessione. “L’anima apprezza in ogni cosa il senso della misura, ogni gesto va compiuto con discernimento. “Imparare a distinguere ciò che è bene da ciò che è male ed agire di conseguenza, in ciò sta la soluzione di ogni problema e grazie a ciò anima e corpo di placano. “Osservare gli effetti di ogni tipo di cibo su di sé e regolarsi in merito è la miglior cura disintossicante e forse anche dimagrante! Lasciarsi prendere per la gola fino a trasformare il proprio ventre in un dio è dunque, per Ildegarda, uno dei pericoli maggiori. Fondamentale è anche, per la santa, lo stato d’animo con cui ci si siede a tavola: chi non è sereno non riuscirà a digerire bene ciò che ha mangiato. Tutte le malattie che colpiscono stomaco e intestino manifestano per lei l’interazione tra corpo e anima: l’ira, l’ansia, la paura corrodono sia il fisico che lo spirito. Dalle considerazioni di Ildegarda si deduce anche che l’anima umana “controlla” il metabolismo, cioè la trasformazione cui va soggetto il nutrimento che introduciamo nel corpo e che può diventare per noi sia un veleno che un elisir di lunga vita. Sono i pensieri, le emozioni e gli atteggiamenti che possono avere un effetto “terapeutico” oppure “tossico”, in relazione al loro contenuto e valore. L’attenzione al cibo è anche sensibilità per le qualità nascoste degli alimenti: la Natura, nell’esprimersi attraverso il mondo vegetale e animale, ci trasmette messaggi che arrivano al profondo del nostro essere e che un occhio superficiale non può cogliere. La subtilitas è la qualità sottile presente in tutti i cibi naturali, che sono creature divine, capaci di nutrire veramente. Per Santa Ildegarda la subtilitas, che può essere calda o fredda, secca o umida, è legata alle caratteristiche degli alimenti che ne determinano l’effetto benefico o dannoso sull’organismo umano. Nei cibi di natura vegetale c’è la viriditas, la “forza vitale verde” che è in grado di rigenerare gli esseri umani dalla perdita di energie fisiche e psichiche che hanno prodotto la malattia. Le piante dunque, oltre che per i loro principi attivi, oggi individuati dalla botanica e dalla fitoterapia, trasmettono all’uomo la vitalità e la capacità di trasformazione, che scorre come linfa in ogni creatura vivente del mondo vegetale. La gratitudine per questa forza trasmessa all’uomo dalle piante, e data a queste creature da Dio, è di per sé un sentimento fortemente terapeutico. Infine ancora 4 semplici regole alimentari, valide oggi come ottocento anni fa:

-Cucinare gli alimenti con erbe aromatiche e spezie per renderli più digeribili.

– Preferire i cibi di stagione, per la salute del corpo e del portafoglio.

– consumare prodotti locali, più freschi di quelli che vengono da lontano.

– Considerare la genuinità dei cibi dal modo in cui vengono coltivati (o allevati).