Salerno: Scuola in DaD o in presenza? Commenti degli alunni

Angelo Capuano

Dal prossimo mercoledì 9 dicembre a Salerno finalmente si torna a scuola. Malgrado le numerose proteste i bambini frequentanti i nidi, le scuole dell’infanzia e le prime elementari potranno rivedersi e frequentare le lezioni in presenza.

“Questa decisione è stata presa in base a criteri scientifici oggettivi”, si legge sulla nota del Comune, che evidenzia anche l’importanza della socializzazione fra i più piccoli soprattutto nel periodo natalizio, cosa che la didattica a distanza non permette.

Se per i più piccoli sembra ovvio preferire la didattica in presenza piuttosto che quella a distanza, per quanto riguarda i ragazzi più grandi l’esito non è così scontato ed è utile affrontare i pro, i contro e le caratteristiche di entrambe le metodologie di insegnamento.

Quindi abbiamo intervistato alcuni alunni del liceo Francesco Severi per capire quale preferiscono e perché.

Innanzitutto, nonostante sia mediaticamente demonizzata, la DaD non è così disprezzata come molti credono. “Il principale vantaggio è l’enorme risparmio di tempo, – sostiene un’alunna – io vivo fuori città e devo utilizzare i mezzi pubblici (sempre sovraffollati e spesso in ritardo) per raggiungere la scuola. Restando a casa guadagno tempo prezioso e evito la pericolosità dei contagi sul bus.”

“Rispetto all’anno scorso i professori hanno maggiore dimestichezza con le tecnologie – aggiunge un ragazzo – e usiamo molte app interessanti e stimolanti. Poi, a differenza delle lezioni in presenza, è possibile seguire anche quando non ci si sente molto bene e, come se non bastasse, spesso si può registrare la lezione e guadarla quando si vuole… è davvero comodo!”

Nonostante i grandi elogi, la maggior parte degli studenti continua a preferire la didattica classica per altri aspetti, come afferma un altro studente: “La possibilità di socializzare con la classe per me rimane l’aspetto fondamentale; guardarsi in faccia e discutere direttamente con i prof è molto importante. A casa è molto più semplice distrarsi, ma non nego che talvolta preferirei continuare a distanza almeno parzialmente.”

La domanda divide le opinioni in due fazioni differenti ma che condividono molte constatazioni. Che le risposta definitiva sia una didattica mista?