La Voce e la Vita della Chiesa: riti della Settimana Santa ai tempi del Coronavirus

Diacono Francesco Giglio

 “Concedi a questa tua famiglia, o Padre,

di celebrare con fede i misteri della passione del tuo Figlio,
per gustare la dolcezza del tuo perdono.”

Come confermato dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il card. Gualtiero Bassetti, le chiese quest’anno resteranno chiuse per tutto il periodo della Settimana Santa che sarà celebrata senza concorso di fedeli e con grande sofferenza per tutti. La Chiesa tutta ci ricorda che: “ l’impossibilità di poter partecipare alle Messe di Pasqua è un atto di generosità. E’ un nostro preciso dovere rispettare, non solo le norme stabilite, ma anche quanti nell’emergenza, sono in prima linea e, con grande rischio per la loro sicurezza, curano gli ammalati e i tanti che si adoperano per non far mancare tutto ciò che è di prima necessità. Il forzato isolamento in casa sta cambiando anche le nostre abitudini per quanto riguarda la preghiera e ci aiuta a riscoprire il valore della famiglia come <chiesa domestica> aiutandoci non solo a pregare uniti in alcuni momenti della giornata ma anche a valorizzare la meditazione personale”.

Il vivere questa particolare situazione dovuta al Coronavirus che si è diffuso in tutto il mondo, deve servire anche a farci sentire tutti fratelli, per cui, in questo particolare momento storico, è importante rinsaldare i vincoli di reciproca fratellanza ed è giusto sentirci, come cristiani, uniti con tutti i fratelli delle altre fedi e confessioni religiose (Islam, Induismo, Buddhismo, Sikhismo, Ebraismo, Bahaismo, Confucianesimo) che anch’essi, a causa della pandemia, sono costretti a stare chiusi in casa e come ha ribadito il card. Bassetti: “tutti siamo obbligati moralmente a vivere questi momenti di sofferenza ancora più intensamente perché la situazione ci impegna maggiormente a coniugare insieme riti e vita. Mai la celebrazione deve essere pensata separata dalla vita. La prima illumina e sostiene l’altra”.

E’ il caso di ricordare che la Pasqua unisce particolarmente i Cattolici, gli Ebrei e gli Ortodossi che, a differenza nostra, festeggiano questa ricorrenza il 19 aprile. Il perdurare delle misure restrittive in atto, che riguardano gli assembramenti e i movimenti delle persone, ci costringono a celebrare la Settimana Santa in una modalità tutta particolare. La Santa Sede e la CEI (vedi gli Orientamenti per la Settimana Santa, del 25 marzo u.s.) hanno disposto che, non potendo spostare la data della Pasqua, i Vescovi e i Presbiteri celebrino comunque i riti che la precedono in luoghi idonei, senza concorso di popolo. Di seguito le disposizioni per le celebrazioni della Settimana Santa 2020 disposte dal nostro Arcivescovo Mons. Andrea Bellandi:

 1. Le solenni celebrazioni Liturgiche previste dal Messale Romano per il Triduo Pasquale dovranno svolgersi nelle chiese, a porte chiuse, senza il concorso di popolo.

2. Tutti i fedeli sono invitati da casa a collegarsi alle celebrazioni del Santo Padre o dell’Arcivescovo o della propria comunità, che verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione sociale.

3. A motivo dell’impossibilità per molti di accostarsi come di consueto al sacramento della Confessione prima di Pasqua, si ricorda a tutti la dottrina generale della Chiesa – richiamata recentemente dalla Penitenzieria Apostolica – secondo la quale, nell’impossibilità di accostarsi al confessore, anche solo il proposito di ricevere appena possibile l’assoluzione sacramentale, accompagnato da una preghiera di pentimento, ottiene il perdono dei peccati commessi, anche gravi, e la riconciliazione con Dio.

4. In caso di necessità, limitatamente agli ammalati che lo desiderino e a coloro che li assistono e ne facciano richiesta, i sacerdoti hanno la facoltà di dare l’assoluzione simultanea a più penitenti. Il “caso di necessità” si ravvisa quando vi sia pericolo di vita, oppure quando, per timore di contagio o altri motivi, è impossibile avvicinare l’ammalato, o mantenere la necessaria riservatezza. In ogni caso l’assoluzione deve essere data dal sacerdote presente di persona e deve essere udibile, anche a distanza, da chi riceve il sacramento.

 

Riti dela Settimana Santa :

1.  Messa crismale (9 aprile):

Date le attuali limitazioni viene trasferita ad una data successiva alla Pasqua.

2.  Messa in Coena Domini (9 aprile):

Il Giovedì Santo alle ore 19.00 l’Arcivescovo celebra, in Cattedrale, la S. Messa nella Cena del Signore. Nelle altre chiese parrocchiali si può celebrare con le restrizioni prescritte. Si omette la lavanda dei piedi e la processione al termine della celebrazione. Il Santissimo Sacramento viene riposto nel Tabernacolo senza adorazione solenne. Non vengono allestiti altari per la reposizione (erroneamente detti sepolcri), né sono possibili le visite consuete e le veglie di adorazione. In questo giorno, in via straordinaria, è concessa ai singoli presbiteri la facoltà di celebrare la S. Messa nella Cena del Signore in luogo adatto, senza concorso di popolo. In alternativa si celebri il Vespro, come stabilito nella Liturgia delle ore.

  1. 3.    Venerdì Santo (10 aprile):

* Alle ore 10.00 l’Arcivescovo impartirà la benedizione per gli ammalati con la Spina Santa davanti all’Ospedale  “S. Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona”  per poi attraversare la città e raggiungere la cattedrale.

* Alle ore 19.00 l’Arcivescovo presiede, in Cattedrale, la solenne Celebrazione della Passione del Signore. Nelle altre chiese parrocchiali si celebra la Passione all’orario stabilito, nella forma prevista e con le limitazioni del momento.

Quest’anno, nella solenne preghiera universale si introdurrà (prima dell’ultima) una speciale intenzione per i tribolati. Nel rito di Adorazione della Croce si ometta il bacio.

4.  Sabato Santo (11 aprile):

* Alle ore 22.30, in Cattedrale, l’Arcivescovo presiede la S. Messa della Risurrezione nella Veglia Pasquale. Nelle Parrocchie tutto si svolga all’orario stabilito, con le limitazioni del momento. All’inizio della Veglia si omette l’accensione del fuoco, si accende il Cero e, omessa la processione, si esegue l’annunzio pasquale (Exsultet). Segue la “Liturgia della Parola”. La “Liturgia battesimale” si compia nella forma più semplice, senza la benedizione del fonte e senza celebrazione di Battesimi. Si mantenga invece il rinnovo delle promesse battesimali.

5.  Domenica di Pasqua (12 aprile):

* Alle 10.00 l’Arcivescovo presiede la S. Messa in Cattedrale. Per le celebrazioni nelle altre chiese, siano rispettate le stesse indicazioni delle altre domeniche.

 

Celebrazioni del Santo Padre:

Il Santo Padre celebrerà i Riti della Settimana Santa all’Altare della Cattedra, nella Basilica di San Pietro, secondo il seguente calendario e senza concorso di popolo:

* 5 aprile 2020 ore 11.00: Domenica delle Palme e della Passione del Signore – Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme e Santa Messa

* 9 aprile 2020 ore 18.00: Giovedì Santo – Santa Messa nella Cena del Signore

* 10 aprile 2020 ore 18.00: Venerdì Santo – Celebrazione della Passione del Signore

                           ore 21.00: Via Crucis (sul Sagrato della Basilica di San Pietro)

* 11 aprile 2020 ore 21.00: Sabato Santo – Veglia pasquale nella notte santa

* 12 aprile 2020 ore 11.00: Domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore

Tutti uniti nella preghiera, viviamo questo “tempo”, che non è nostro ma di Dio, con la serena speranza che saremo esauditi assistiti anche dalla materna intercessione di Maria, salute degli infermi. Rivolgiamoci a Dio onnipotente ed eterno, conforto degli afflitti, e sostegno dei tribolati, affinché ascolti il grido dell’umanità sofferente, perché tutti insieme ci possiamo rallegrare per avere ricevuto, nelle nostre  necessità, il soccorso della Sua misericordia.