Mariagrazia De Luca, casertana, soprano ed erede della leggendaria Maria Callas e della divina Maria Dragone di cui allieva

Paolo Pozzuoli

Di particolare conforto, appagamento, arricchimento, riflessione, la partecipazione alle celebrazioni eucaristiche officiate presso il Santuario Cuore Immacolato di Maria dell’Istituto Salesiano don Bosco di Caserta. Celebrazioni speciali che rapiscono, appassionano e, con vigoroso amore, spingono i fedeli ad onorare, adorare e lodare il  Signore esprimendo la loro gioia e l’infinita gratitudine soprattutto quando alle preghiere si uniscono musica e canti sacri. Sì, i canti, i suoni e la musica, molto graditi e sentiti da S. Agostino, illuminato nel sostenere “chi canta, prega due volte”, e ritenuti, fra l’altro, ‘linguaggio dell’anima’ tendendo a toccare per primi il cuore dei fedeli, hanno sempre – laddove possibile – accompagnato liturgia e preghiera.

Bene. A cantare e suonare è tuttora il gruppo storico, nato ai primi tempi di don Antonio D’Angelo e formato da Rosalba Barletta e Franco Ciardi (chitarrista e corista), Stefania Feola e Giovanni Galleri, Pasqualino De Felice e Carmela D’Ambra, Rosi Casella  e Francesco De Luca (chitarrista) che, richiamandosi a don Bosco, per amore, spirito di servizio ed accoglienza, ha dato vita alla corale “Le voci di don Bosco”. Una corale polifonica che,

riconoscendosi come gruppo-famiglia, ritrova nel proprio interno quell’equilibrio che, in un certo senso, rappresenta il viatico ideale per crescere insieme ed ora, con i magnifici don Gino Martucci, direttore della comunità salesiana, e don Mario Sangiovanni, rettore del Santuario Cuore Immacolato di Maria, si è ulteriormente potenziato ed arricchito con l’inserimento di nuovi elementi, Anna Ciccarelli e Sebastiano Santoro, Claudio Pontolillo D’Elia, Clelia Riccio, Goffredo e Rosanna Alviano, Maria Rosaria e Benedetto Farina, Nicola Martino, Pasqualino Corbelli, Rosa Fulgeri, Rosanna Carozza, Silvana Carbone, quasi tutti soprani e tenori, anche di provata esperienza, il noto maestro Tiziano Bellocchio (organista), il bravissimo tenore Domenico Raco e l’irriducibile, eclettico Antonio Fiore (basso), che hanno validamente contribuito a dare lustro alle corali e scholae cantorum di provenienza, ed è costantemente impegnato ad arricchire il già corposo repertorio (Venite, fedeli; Dio si è fatto come noi; Gloria in excelsis Deo; Tu scendi dalle stelle; Alleluia; Astro del ciel; Ninna nanna; Fermarono i cieli) con ulteriori brani e canzoni che, dietro le quinte, richiedono tutto un lavoro preparatorio, ovvero tempo, impegno, entusiasmo, sacrificio, costanza, affiatamento, prove, ecc.. Ed il canto natalizio ‘Vieni, nasci ancora’, nuovo, moderno, preparato intrecciando le voci di due cori distinti (uomini e donne), può dirsi la sintesi di tutto questo. È quanto ci ha confidato Mariagrazia De Luca, professionista giovanissima ma già di grande carisma, competenza, bravura e preparazione, ‘prestata’ alla corale come maestra e direttrice. Continuando, Mariagrazia ha inteso sottolineare come la “corale, iniziata dalle basi con un lavoro assiduo, è decisamente in crescita ed in continua evoluzione; e, pur non avendo assicurato una presenza costante, non ha trascurato le occasioni più importanti; è un vero e proprio gruppo di famiglia che si ritrova e rappresenta un qualcosa di unico, più puro, ricco d’animo perché con l’amore, la dedizione, l’entusiasmo, si possono fare passi da gigante”. Mariagrazia De Luca non è ‘solo’ maestra e direttrice , della corale “Le voci di don Bosco” (Un soprano davvero ammirevole per il talento, la bravura e la grazia nel donare la sua voce a Dio e agli altri. I miei più sinceri auguri per una carriera stellata). È molto di più. Si presenta, infatti, con un curriculum di tutto rispetto, invidiabile, prestigioso, avviato e concentrato su due percorsi, apparentemente diversi ma molto affini, dalle radici in comune: laureata in Filologia all’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli” in S. Maria Capua Vetere e diplomata in canto lirico presso il Conservatorio di Musica ‘Giuseppe Martucci’ in Salerno si dedica, con raffinata bravura, all’insegnamento ed alla traduzione dei classici antichi ed alla lirica, da soprano, con la passione, l’applicazione, la dedizione e la maestria che la caratterizzano. Mariagrazia De Luca è la seconda star – in ordine di tempo, si intende – ad aver frequentato istituti scolastici ad indirizzo diverso dalla musica, preceduta da Giuseppe Talamo, consacrato tenore di fama internazionale (… il 29 settembre dello scorso anno ha cantato in lingua cinese al Teatro ‘Carlo Felice’ di Genova nell’opera ‘Marco Polo’), una ‘scoperta’ del maestro e talent scout Pasquale De Marco presso l’I.T.I. – L.S.T.A. “F. GIORDANI” di Caserta quand’era presieduto dal mitico prof. Francesco Villari. Mariagrazia De Luca, soprano dalla voce ‘tosta’,  talento in carriera, è già stata particolarmente apprezzata ed applaudita per le sue esibizioni, da solista, sui palcoscenici di prestigiosi teatri italiani (Roma, Ambasciata d’Egitto e Teatri ‘Argentina’ ed ‘Eliseo’; Napoli, S. Carlo e Teatro Sannazaro; Cosenza, Teatro Comunale ‘Alfonso Rendano’; Fondi, Palazzo Caetani; Messina, Teatro ‘Vittorio Emanuele’; Matera, Auditorium ‘Raffaele Gervasio’ e Palazzo Viceconte;  Molfetta (BA), Auditorium  ‘Parrocchie S. Achille e Sacro Cuore’; Montalto Di Castro (VT), Teatro “Lea Padovani”; Viterbo, Teatro dell’Unione) e stranieri (Israele, Tel Aviv, Teatro dell’Opera; Germania, Landestheater de Flensburg/ Teatro comunale di Flensburgo). E qui, tanto per stare in argomento,’le coup de théâtre‘ che ha dato una svolta alla carriera di Mariagrazia. Arrivata come ‘cover’ in teatro, si apprestava a rientrare a casa dopo quaranta giorni di prove – le valigie erano già chiuse – quando venne convocata d’urgenza e reclutata per la ‘premier’ della Manon Lescaut, molto prestigiosa per la presenza, massiccia, di giornalisti e critici. E, una volta in scena, fu un successo enorme: scroscianti applausi da parte del pubblico ed il giudizio della critica senz’altro appagante, lusinghiero, esaltante (L’orchestra suonò bene ed in modo coinvolgente. Fortunatamente  non è in questo modo facile per tutti i cantanti superare il suono dell’orchestra. Mariagrazia De Luca non ha problemi in questo. L’italiana debutta in breve tempo e domina il ruolo brillantemente. Senza sforzo sale sulle note più alte del soprano e riesce a trovare profondità degne di un mezzosoprano).

In conclusione, Mariagrazia De Luca, meravigliosa, favolosa Turandot ‘mediterranea’, ritenuta avvedutamente e giudiziosamente l’erede delle signore della lirica, la leggendaria Maria Callas e la divina Maria Dragoni, sua maestra, con quella cascata di capelli neri che, scendendo lungo la schiena, contribuiscono ad accrescerne il particolare fascino innato che coniuga con quello distintivo dei personaggi interpretati sui palcoscenici dei teatri più noti ed esclusivi, è sempre una ragazza modesta, umile, semplice, ideale che ogni mamma desidererebbe avere come figlia, ogni nonna come nipote, ogni suocera come nuora.