Cava de’ Tirreni: Cava Civile, Enrico Bastolla su Gli Stati Generali della Cultura

Il principe Antonio De Curtis avrebbe esclamato “ma mi faccia il piacere” alla lettura del responso della Direzione Generale per le Politiche culturali e Turismo della Regione Campania in merito alla proposta inoltrata dal Comune di Cava de’ Tirreni che, sotto il nome ad effetto “Stati Generali della Cultura”, aveva battezzato l’ingresso di Armando Lamberti nella Giunta Servalli, ricoprendo, dopo anni di assenteismo propositivo tra i banchi dell’opposizione, carica assessoriale alla Cultura e quella di Vicesindaco.

Udite udite, ben 107 i Comuni campani destinatari del contributo di 70mila euro per gli eventi più rappresentativi ed il capolavoro metelliano è stato posizionato al 145° posto, fuori da tutti i contributi per cultura!
Eppure grande risalto era riuscito a raggiungere il neo Assessore, con titoloni in prima pagina sui quotidiani, coinvolgendo personaggi di spicco in incontri presso la Casa comunale, ma il risultato lascia stupefatti, confermando l’appellativo di Amministrazione di tante parole, ma di “zero fatti”.
Riassumiamo in due sostanziali motivi la causa di una sconfitta bruciante, il primo soprattutto di carattere politico: l’incapacità di Servalli di farsi trainare dal capo carismatico del Pd, identificato in De Luca, conscio, quest’ultimo, che con l’avvicinarsi della consultazione per il rinnovo del Consiglio Regionale ha già inserito il Comune metelliano tra quelli condannati a subire una pesante sconfitta, soprattutto per l’operato del suo Sindaco e della sua Giunta, tra l’altro sempre oggetto di critiche, mai sottintese, da parte del Presidente.
Altra spiegazione di un nuovo flop, l’alternanza di personaggi, vedi il prof. Armando Lamberti, che accetta, dopo aver sbeffeggiato e osteggiato il competitor Servalli in campagna elettorale, di condividere progetti fantasmagorici che nulla hanno in comune con le problematiche reali della città, cercando di “coprire” le manchevolezze con idee, valide senz’altro, ma a valle di risoluzione delle difficoltà che avverte buona parte della popolazione.
È buon esercizio della memoria riaprire i capitoli della triste eredità che lascerà questa Amministrazione a chi subentrerà nel 2020, non più anno di “Cava, capitale della cultura”, ma anno di defenestrazione del Sindaco: Palaeventi, riduzione della TARI ai più sconosciuta, spending review mai attuata, Cava Green Valley, sicurezza zero punto zero, distrazione di fondi (dalla realizzazione del parcheggio in zona San Francesco al tentativo, defunto, di sistemare il Palaeventi), scarsa attenzione per le politiche sociali, mancata vendita dell’ex Cofima ed ora mancata programmazione in tema di cultura e turismo.
Un capitombolo all’indietro della nostra città, una manifesta inettitudine che si è confermata per la vicenda del contributo non raggiunto, di cui sopra, forse per errori commessi nell’elaborare la richiesta? Se è così, molto probabilmente è da addebitarsi all’inesperienza dell’Assessore e Vicesindaco Lamberti, poco avvezzo alle dinamiche burocratiche.
Ormai il quadro è completo, si è alla frutta. Auspico che siano sante e benedette le parole del post di Servalli su Fb di qualche giorno fa che recitava: “…È evidente (per noi lo è!) che se dovessi rendermi conto che veramente il problema sono io, non esiterò un secondo ad andarmene”.

CAVA CIVILE
                                                                                            Enrico Bastolla