Salerno: all’Università degli Studi, accorsato Seminario “Primo Levi: la narrazione della Chimica”

MariaPia Vicinanza

Grande successo ieri, 3 Dicembre 2018, all’Università degli Studi di Salerno, dove nell’Aula Imbucci, il professore Antonio Saccone, Ordinario di Letteratura contemporanea presso l’Università di Napoli ha tenuto un seminario dal tema:  “Primo Levi: la narrazione della Chimica”.
Moderatrice dell’evento la prof. Rosa Giulio dell’Università di Salerno, da sempre impegnata in numerose iniziative volte ad offrire occasioni di confronto e approfondimento agli studenti, per una conoscenza culturale della nostra storia letteraria, a tutto tondo.
Ed infatti, proprio la prof. Giulio ha tenuto ad esplicitare in apertura come l’Università, negli ultimi anni, abbia intensificato la rete dei rapporti territoriali e come la progettualità delle iniziative miri sempre più ad un connubio forte tra mondo letterario e mondo scientifico. Proprio in tale ottica è stato promosso il tema dell’evento, approfondendo la matrice scientifica del famoso Primo Levi scrittore.
Il prof. Saccone ha rapito la nutrita platea con un excursus letterario, stigmatizzando la valenza del mondo scientifico, da sempre raccontato finanche in versi, perfino da Lucrezio nel “De rerum natura”, passando per Dante, Galilei, fino a Leopardi: quest’ultimo mette in discussione tutta l’assolutezza del mondo scientifico ad ogni scoperta.
“Così, nell’900- ha incisivizzato Saccone, prima di addentrarsi nel meno conosciuto romanzo di Primo Levi ‘Il sistema periodico’.
– Le tecniche della scrittura devono adeguarsi alla nuova sensibilità dell’uomo; la letteratura si sente messa all’angolo dalle nuove scienze e vi è necessità di reggere il passo. Questo il motivo per cui la storia del periodo piena di commistioni fra letteratura e scienze”.
Levi, da chimico, analizza l’esperienza del campo di concentramento come una sperimentazione di laboratorio di tipo antropologico, biologico e sociale. “L’occhio attento dello scienziato, di colui che deve guardare al di là delle apparenze, deve scendere in profondità per osservare un fenomeno, senza perdere la logica, la consequenzialità delle cose.” Di qui l’esortazione di Saccone ad essere  capaci di guardare oltre il superfluo, per cogliere l’essenziale, andando oltre, con occhi attenti.
Dopo aver ancora approfondito come l’aspetto scientifico di Levi sia stato fonte di profonda conoscenza e basilare per la sua vita di scrittore, Saccone ha concluso servendosi ancora delle parole dello scrittore, sull’importanza di accettare le diversità: “Come nella chimica anche l’impuro, l’imperfetto danno vita, così l’uomo dovrebbe fare accettando ogni diversità, perché nell’essenza della vita”.
Un fragoroso applauso ha così concluso l’appassionante lezione, dando ampio spazio ad un dibattito molto coinvolgente fra studenti, dottorandi e molti docenti presenti all’evento tra cui:
Alberto Granese, professore ordinario di Letteratura italiana; Epinaio Ajello, ordinario di Letteratura contemporanea; Carlo Santoli, ricercatore di letteratura italiana.