Benevento-Pietrelcina: grande successo 70° Gifraevento adolescenti “La forma dell’amore”

Michele Gagliarde

Si è concluso ieri con la messa conclusiva in cattedrale il 70° Gifraevento Adolescenti tenutosi dal 18 al 22 luglio  a Benevento e a Pietrelcina: circa 300 i partecipanti dai 14 ai 17 anni  appartenenti alla fascia adolescenti della Gioventù Francescana (Gifra) d’Italia  che in questi cinque giorni hanno smosso con la loro testimonianza di fede vissuta nella gioia il capoluogo sannita e la vicina terra natale di San Pio ponendosi allo stesso tempo in cammino per scoprire  “la forma dell’amore”, tema principale di questo convegno nazionale che ha voluto celebrare così i 70 anni di questo “luminoso ideale di vita”: un percorso alla riscoperta del corpo visto come dono di Dio attraverso il quale amarsi e comunicare l’amore. Una dimensione, quella della  corporeità, che va riconosciuta, accolta e amata con tutte le sue potenzialità e tutti i suoi limiti perché solo tramite il corpo ci si mette in relazione con gli altri attraverso la gestualità e la prossimità fisica con le persone che si incontrano. L’importante manifestazione ha preso il via  mercoledì scorso alle ore 18 con la festa iniziale tenutasi presso  l’area archeologica dell’Arco del Sacramento. I giovani partecipanti sono stati accolti dal sindaco del capoluogo sannita on. Clemente Mastella che ha voluto ringraziare di persona la Gifra per aver scelto il Sannio come location per quest’evento così importante e ha augurato ai ragazzi buona vita e buona permanenza a Benevento.
Nella giornata successiva l’avvio dei lavori veri e propri presso il convento di S. Francesco sito in piazza Dogana, introdotti dalla catechesi sul tema di Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo Metropolita di Benevento e insigne studioso di francescanesimo. Mons. Accrocca ha esordito mettendo in guardia i ragazzi dai rischi che possono derivare da un rapporto sbagliato col proprio corpo, spesso sopravvalutato dalla società contemporanea e oggetto di rifiuto quando non corrisponde ai parametri che la stessa società impone, particolarmente in età adolescenziale. Citando gli episodi biblici dell’elezione del piccolo ed esile Davide a re d’Israele e del pubblicano Zaccheo, che sale sul sicomoro per vedere Gesù superando così  il limite che gli derivava dalla sua bassa statura, l’arcivescovo ha voluto sottolineare che “Dio non guarda l’apparenza ma il cuore”, ricordando che anche San Francesco d’Assisi è passato da una prima fase caratterizzata dal rifiuto del proprio corpo  (un uomo “di statura mediocre, piuttosto piccola” lo descrive Tommaso da Celano) e dal desiderio di ostentazione e di accettazione (a tal proposito la Leggenda dei Tre compagni afferma che il giovane Francesco “passava ogni limite anche nel vestire, facendosi confezionare abiti più sontuosi di quelli che gli conveniva avere. Nella ricerca dell’originalità era tanto vano, che a volte faceva cucire insieme nello stesso indumento stoffa assai preziosa e panno di nessun valore” ) a una fase di accettazione piena della propria corporeità e di quella altrui come dono di Dio, anche quando sofferente ed emarginata come nel caso dei  lebbrosi.  Nel pomeriggio, presso la Basilica della Madonna delle Grazie  la seconda riflessione ad opera del prof. Marco Maggi, consulente educativo ed esperto in processi formativi, il quale ha stimolato i ragazzi anche in alcune dinamiche di gruppo sul tema. In serata, intorno alle 21:30, i giovani francescani e i loro accompagnatori si sono diretti a Piazza Castello per una serata di giochi e divertimento in compagnia del popolo beneventano.  Venerdì sempre con la presenza del prof. Marco Maggi, presso l’auditorium della parrocchia Santa Maria di Costantinopoli, si è tenuto il terzo momento formativo. Dal pomeriggio invece tempo libero per visitare  il centro storico di Benevento, interrotto soltanto dai due momenti di preghiera comunitaria aperti a tutti  in villa comunale alle 18:30 per la celebrazione dei Vespri e alle 22: 45 in mezzo al Corso Garibaldi, nella piazza antistante la Basilica di S. Bartolomeo, per la Compieta.  Nel mentre, una delegazione della Gifra è stata accolta alla Rocca dei Rettori nella sede della Provincia dove ha ringraziato personalmente il  Segretario Generale dott. Franco Nardone che ha avuto parte attiva nell’organizzazione dell’evento tramite la consegna di una copia del Crocifisso di S. Damiano.  Sabato 21 luglio mattinata dedicata alla visita di Pietrelcina e dei luoghi che hanno visto nascere e formarsi il Santo delle Stimmate.  Attraverso  una curiosa “caccia al luogo” i giovani partecipanti hanno visitato in maniera divertente e interattiva  il Convento dedicato per espressa volontà di San Pio alla “Sacra Famiglia”, la Chiesa parrocchiale S. Maria degli Angeli dove il Santo celebrò la sua Prima Messa e che custodisce l’icona della Madonna della Libera, la “Madunnella Nostra” tanto amata dal frate stigmatizzato, per giungere poi attraverso le viuzze in pietra dell’antico rione Castello alla Casa Natale e alla chiesetta di S. Anna dove Padre Pio ricevette il Battesimo, la Prima Comunione e la Cresima e dove ebbe la visita del Sacro Cuore di Gesù che gli propose di divenire sacerdote.  Percorrendo a piedi la Via del Rosario, i giovani francescani hanno in seguito visitato Piana Romana, luogo della prima stigmatizzazione del Santo, dove nel pomeriggio si è tenuta l’Adorazione Eucaristica a coppie. Tema del momento di preghiera la scoperta della corporeità dell’altro conformandosi al corpo di Gesù attraverso lo sguardo, la parola, le mani che toccano l’altro e lo penetrano nel profondo, guarendolo e donandogli nuova vita. Una conformazione a Cristo che San Pio da Pietrelcina ha vissuto in pieno attraverso i segni della Passione, ricevuti ai piedi dell’olmo, oggi custodito nella cappellina intitolata a S. Francesco dove i ragazzi si sono diretti in processione. Attraverso  la visita ai luoghi mediata dalle parole dei frati assistenti che li accompagnavano, i ragazzi hanno potuto così scoprire  un Padre Pio umano che si conformava a Cristo attraverso la Fede resa visibile nel servizio all’altare, la Speranza ridonata a quanti si accingevano al suo confessionale e la Carità fattiva che continua tutt’oggi attraverso l’opera di Casa Sollievo della Sofferenza. I giovani francescani, tornati in serata a  Benevento, hanno poi dato il via alla festa finale dalle ore 20:30 nei pressi dei Giardini Angela Merici (ex Orsoline) in via Bosco Lucarelli. Un vero e proprio compleanno quello della Gifra d’Italia che ha compiuto i suoi 70 anni con tanto di torta e candeline oltre a tanta musica e divertimento che si sono protratti fino alla mezzanotte. Ieri la tappa conclusiva  con la  riflessione nei gruppi presso i Giardini Angela Merici dalle ore 9 e la celebrazione eucaristica conclusiva  nella Cattedrale di Benevento alle ore 11. Dopo i ringraziamenti generali  della vicepresidente nazionale Martina Scarinci  e la foto conclusiva, i giovani francescani hanno pranzato presso i Giardini Angela Merici e sono poi partiti alla volta delle proprie case portando nelle loro realtà locali la ricchezza di quanto vissuto, pronti ad essere testimoni dell’Amore nella quotidianità.