È l’Italia che va!

Dal 4 marzo ad oggi sono passati due mesi e l’Italia continua a “campare” senza governo, come se fosse in un perenne stato di ebbrezza, di vertigine incessante.

Il governo, in Italia, non esiste; il governo, in Italia, è ormai vuoto!

Nella vuotezza, si va avanti. Mentre le alte cariche, i ministri, i politici ed i partiti si arrabattano tra tentativi e incarichi esplorativi. Il resto è fermo.

L’intero sistema politico si muove come il vento; soffia oscillando tra la destra e la sinistra, tra laici e cattolici, da una parte all’altra, tra chi preferisce discutere all’infinito per perdere tempo, per prendere tempo e chi opta per uno stato di continua ansia coinvolgendo  e travolgendo chi amerebbe, invece, l’immobilità perché questa apparente stasi potrebbe essere opportuna.

Ansia di cambiamento e compromesso, insofferenza e attesa: chi vincerà?

Al momento non è dato saperlo perché, forse, l’Italia apprezza l’arte del rinviare probabilmente perché rimandare sempre ogni decisione, ogni  scelta, ogni possibilità potrebbe servire al raggiungimento di qualche scopo.

E il mio cuore trema e, con forza, mi chiedo: Ma la gente? I cittadini che hanno votato e riposto una speranza? Tutti quelli che quotidianamente combattono una battaglia personale per poter almeno sopravvivere, che fine fanno in tutto questo marasma? Chi li protegge? Chi li custodisce? Chi se ne prende la responsabilità?  Chi garantisce almeno le minime condizioni di vita, i diritti indispensabili al mantenimento della dignità?

Tutto è provvisorio, tutto è maledettamente immobile! Ed io soffro.

 

Francesco Terrone