Salerno: esecuzione ordinanza custodia cautelare all’ex vicesindaco di Capaccio per nuovo Cimitero

Nelle prime ore della mattinata odierna, i Nuclei Investigativi dei Carabinieri di Salerno e di Caserta hanno eseguito una ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip presso il Tribunale di Salemo, su richiesta della Procura della Repubblica.

In particolare é stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari Ragni Nicola, gia vice sindaco del Comune di Capaccio fino aI mese di giugno 2017, per il delitto di induzione indebita a dare o promettere utilità (on. 319 quater c.p.).

Con la medesima ordinanza il Gip ha, inoltre, applicato la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza a Sabelli Rodolfo, dirigente del Comune di Capaccio, responsabile del IV settore fino a qualche settimana fa, in quanto gravemente indiziato del delitto di abuso di ufficio (art. 323 c.p.).

Le indagini, aventi ad oggetto i lavori di ampliamento del Cimitero Comunale di Capaccio, ebbero inizio negli ultimi mesi dell’anno 2014 a seguito di una interrogazione consiliare e sono proseguite nel corso dei successivi due anni con attività di acquisizione di documenti pubblici, intercettazioni telefoniche e tra presenti, accertamenti tecnici, dichiarazioni rese dall’imprenditore incaricato di eseguire i lavori, rispetto alle quali sono stati acquisiti importanti e decisivi riscontri.

Sin da i primi accertamenti svolti era emerso che 1’intervento di ampliamento del cimitero di Capaccio era stato affidato in concessione al1’Associazione Temporanea di lmpresa composta da Ktesis sr1 (ex Giacomo Caterino Building Contractor sr1), Navab Cosruzioni srl e Tekno Eco sas di Gaetano Pisciotta & C in data 20.5.2008; dopo che vi era stata in data 15.5.2014  la costituzione della “Societa di Progetto Le Ceneri Paestum”, con capitale sociale di euro 24.000 così suddiviso 49,02 Nabav Costruzioni, 49,02 Ktesis srl, 1,96 Tekno Eco sas, l’intervento fu trasferito alla suddetta società.

Le indagini consentivano di verificare che amministratore della Progetto Le Ceneri Paestum era Marino Rossella, coniuge di Caterino Giacomo, quest’ultimo titolare della maggioranza delle quote della partecipante Ktesis sr1, a sua volta amministrata dal padre Caterino Giacomo. L’amministratore de11’altra partecipante Nabav Costruzioni era Noviello Arturo, zio di Caterino Paolo.

La Nabav Costruzioni sr1 era stata attinta da interdittiva antimafia con decreto del Prefetto di Caserta del 19.7.2013, mentre l’altra partecipante all’A.T.I., la Ktesis srl, aveva subito il sequestro delle quote, disposto da1 Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della D.D.A. di Napoli, in relazione al delitto di cui agli articoli 353 c.p. – 7 L 203/91 (turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso), formalmente contestato con applicazione della misura della custodia in carcere nei confronti del socio Caterino Giacomo (successivamente condannato per tali reati con sentenza della Corte di Appello di Napoli depositata i1 10.7.2014).

Caterino Giacomo è figlio dell’imprenditore Paolo Caterino, cugino di Iovine Antonio condannato più volte con sentenza irrevocabile per il delitto di cut a1l’art 416 bis c.p. in relazione alla appartenente al clan dei “Casalesi” divenuto successivamente collaboratore di giustizia.

Pur  in presenza di tali provvedimenti, il responsabile  de1l’ufficio  tecnico  Rodolfo Sabelli

ometteva di acquisire la richiesta documentazione antimafia ed, anzi, adottando una determinazione nel maggio 2014, agevolava il passaggio societario dalla originaria A.T.I. al cui interno erano presenti con quote predominanti le società attinte rispettivamente da interdittiva antimafia e da sequestro delle quote da parte della DDA di Salemo, alla società formalmente amministrata dal coniuge di Caterino Giacomo.

Le intercettazioni eseguite consentivano di accertare 1’esistenza di relazioni confidenziali fra il funzionario pubblico e gli esponenti della società incaricata delle opere, in taI modo confermando la natura dolosa delle macroscopiche violazioni di legge presenti all’interno dei provvedimenti adottati.

Proprio su tali macroscopiche violazioni si fondava l’illecita iniziativa assunta presso lo stabilimento balneare “Lido Mediterraneo” sito in località Laura di Paestum nell’inverno 2014 da1l’allora capogruppo della maggioranza Ciuccio Roberto che, nell’occasione, interloquendo anche a nome di Ragni Nicola, all’epoca vice sindaco del Comune di Capaccio, e di Marrandino  Leopoldo, in quel tempo consigliere comunale, intimava all’imprenditore Giacomo Caterino, che successivamente ricostruiva l’episodio, di versare, a titolo di tangente. la somma di euro 2.500 per ogni cappella del cimitero in corso di realizzazione, minacciando di creare ostruzionismo nel caso  di mancato accoglimento della richiesta in modo da non consentire la realizzazione dei lavori.

Nei confronti di Ciuccio Roberto il Gip, pur ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per il delitto di concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità, ha ritenuto non sussistenti le esigenze cautelari per difetto del requisito del pericolo della reiterazione essendo nel frattempo fuoriuscito dal consesso del consiglio comunale.

Nove sono complessivamente gli indagati per i quali é stato emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari in corso di notificazione.

Decisivi sono stati il coordinamento fra la Procura della Repubblica di Salemo e di Napoli e la sinergia investigativa fra i Carabinieri di Caserta e Salemo.

per il Procuratore della Repubblica

Corrado Lembo