Tristezza per la morte improvvisa di Davide Astori, giovane atleta

Padre Giuliano Di Renzo

A chi non capisce – e umanamente è difficile capire – dico che non si capirà mai se non cambieremo il nostro modo di capire.

Un anno di vita, trenta, cinquanta, cento, mille, cinquecentomila, un miliardo….e poi….? E poi?

Qual’è la misura giusta? Chi la stabilisce? Con quale criterio?

Il vero guaio è che muoiono, uccidono, si uccidono, si accoppiano, si agitano, urlano, si dicono maestri di chissà quali verità nascoste, di chissà quali poteri sono dotati e all’improvviso succede qualcosa.

Ecco che muoiono, la vita abbandona e si allarga davanti a loro la cortina, praticamente non prevista o forse rifiutata della vita, e si trovano a vedere se stessi alla luce della Santità che è Dio.

Magari, come a tanti oggi purtroppo!, Dio non è stato mai presente, forse quasi assente o addirittura assente del tutto oppure lo hanno tenuto presente ma per vigliaccamente e diabolicamente disprezzarLo e inveire contro di Lui perche’ origine della luce, fonte del bene ed anche vindice.

Eccoli gli adulteri, i sodomiti, i laicisti ad oltranza, gli odiatori di ogni pur qualsiasi minimo richiamo religioso e alla coscienza.
Scatta l’accusa di attentato alla libertà, alla dignità altrui, da essi, che la libertà e la dignità altrui non conoscono, non le riconoscono a nessuno che non si adegui ad essi.

Stupidamente rifiutano anche la morte e guai accennare ad essa, guai ricordare la consolante speranza di un oltre questa vita, attaccati come sono a questa vita attaccata alla terra, lasciando irrisolti i profondi interrogativi sull’esistenza, pezzi lacerati di carta buttati al vento….

Così tutti oggi a chiacchierare di quel povero ragazzo, a commiserarlo in fondo inutilmente, perché nessuno pensa o accenna considerazioni che vadano oltre la cronaca, inviti pietosamente alla preghiera per un povero giovane nostro fratello che avrebbe bisogno del pronto soccorso della nostra preghiera e di fronte a quella morte pregare pure per se stessi.

Di nulla infatti noi siamo mai certi, della nostra morte invece abbiamo certezza assoluta.

Il Signore abbia misericordia del giovane e dei suoi cari e di quanti qui scrivono di lui, di me compreso che di lui con voi sto scrivendo….. Ma per lui sto anche pregando!