Nola: messaggio Vescovo Francesco Marino per elezioni politiche

Carissimi, considerando le parole che Aldo Moro, pensoso testimone cristiano della politica, pronunciava nel lontano 1963, «Non si tratta solo di essere più efficienti, ma anche più profondamente capaci di comprensione, più veramente partecipi, più impegnati a far cogliere in noi non solo un’azione più pronta, ma un impegno di tutta la vita, un’anima nuova che sia all’unisono con l’anima del mondo che cambia, per essere migliore e più giusto. Il nostro dovere è oggi dunque estremamente complesso e difficile», esse mi sono sembrate assolutamente attuali e in grado di descrivere la situazione sociale, culturale e politica del nostro tempo presente.
Siamo a ridosso di una tornata elettorale cui si accompagnano poco le parole della speranza (partecipazione, coinvolgimento, passione, futuro) e molto, invece, le parole della paura (indifferenza, disillusione, distanza…). Un dato di fatto che dovrebbe essere oggetto di profonda riflessione da parte di tutti: della classe dirigente e dei cittadini, della Chiesa e dei corpi intermedi. Se siamo arrivati a questo stato di cose, per cui una competizione elettorale diventa una competizione personale che esclude e non include ampi strati della popolazione, vuol dire che la lezione storica dei Padri costituenti e delle donne e degli uomini più avveduti dell’agire politico è stata trascurata: comprensione, partecipazione, ascolto della vita e del mondo, bene comune, queste categorie sono diventate buone più per discorsi retorici che per animare l’azione concreta. Sta però a me come pastore, ma anche a noi tutti come Chiesa, ‘azzardare’ una speranza che illumini queste oggettive difficoltà.
Intanto, va riaffermato un principio semplice e per nulla ingenuo: non votare non apporta alcun miglioramento alla vita del Paese e dei nostri territori. La contrazione del corpo elettorale non fa che aumentare il peso specifico di chi ha interessi contrari al bene comune e aggrega pezzi di consenso non sano. Sebbene in un sistema di voto che ancora una volta riduce al minimo la facoltà di scelta, è possibile individuare criteri per operare una propria scelta. In questo senso, invito tutti, anche unendo le forze, a offrire momenti informativi e formativi equilibrati che aiutino credenti e non a ritrovare le motivazioni più profonde del momento elettorale.