Cardinale Robert Sarah devoto di San Michele arcangelo

 don Marcello Stanzione

Il Cardinale Robert Sarah è nato in Guinea nel 1945. Ordinato prete nel 1969; consacrato vescovo nel 1979, all’epoca il vescovo più giovane del mondo, chiamato da Giovanni Paolo II nel 2001 a Roma come Segretario della Congregazione per L’Evangelizzazione dei Popoli; nominato da Benedetto XVI Presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum nel 2010 e infine nel 2014 chiamato da papa Francesco a presiedere il Dicastero vaticano che si occupa della liturgia. Il cardinale Sarah tra il pomeriggio del 20 e la mattina del 21 settembre 2017 si è trattenuto in visita privata nel tempio micaelico del Gargano. Il cardinale era giunto per la prima volta nella sacra Grotta di san Michele con lo specifico intento di racchiudersi in preghiera e invocare la protezione dell’Arcangelo su tutta la Chiesa. Riportiamo l’omelia che il cardinale ha tenuto al santuario garganico il 21 settembre: “ Carissimi fratelli e sorelle, è per me una grande gioia e un grande onore poter celebrare la Santa Eucarestia in questo storico e maestoso Santuario dedicato a san Michele Arcangelo, nel giorno in cui la Chiesa ci fa celebrare la festa di san Matteo, Apostolo ed Evangelista. In questo luogo ci viene ricordato con Chiarezza che quotidianamente siamo inviati a lottare contro il male e contro il maligno, proprio come ha fatto l’Arcangelo Michele. Il demonio esiste veramente e non è da considerarsi una semplice raffigurazione del male. se mettiamo in dubbio che il diavolo esista rischiamo di partire già sconfitti. Il diavolo, infatti, cerca di  convincere il mondo della sua inesistenza, in modo tale da poter agire indisturbato. Non dobbiamo dimenticare che il maligno è molto furbo e che sempre ci presenta il male sotto la specie del bene. Per questo motivo è semplice cadere nella trappola del peccato. E per tale ragione Gesù  ci invita ad essere vigilanti. Siamo chiamati quotidianamente a volgere il nostro sguardo verso il Signore, se desideriamo essere aiutati a rimanere nel sentiero di Dio. Come Gesù stesso ci ha insegnato, per poter vincere la tentazione dobbiamo metterci in preghiera. “ Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione . lo spirito è pronto, ma la carne è debole” ( Mt 66,40-41)). Poiché siamo deboli veniamo da San Michele Arcangelo per chiedere protezione ed imparare da lui a lottare con le armi della fece, della penitenza e della preghiera. Dalla mia esperienza, posso assicurarvi che la preghiera e l’arma più potente per prevenire e vincere le tentazioni del maligno. Non dobbiamo avere la presunzione di poter vincere il male con le nostre proprie forze, in quanto da noi stessi non siamo capaci di fare nulla. Solo se rimaniamo radicati nel Signore Gesù, proprio come il tralcio alle vite, porteremo frutti di bene e saremo in grado di risultare vincitori sul maligno. Solo la grazia che viene da Dio ci permette di poter lottare il male e sopraffarlo. Per tanto, basiamo bene a non abbandonare la vita di preghiera, altrimenti saremo preda facile del diavolo. ma la preghiera non è dire tante cose a Dio, non è parlare lungamente a Dio. Pregare e riuscire a rimanere nel silenzio per ascoltare lo Spirito che prega per noi ed in noi. San Paolo ci ricorda che “ lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi” ( Rm 8,26). Quotidianamente dobbiamo ritagliare dello spazio da dedicare alla preghiera, se possibile in ginocchio davanti a Gesù Eucarestia: nell’adorazione eucaristica silenziosa abbiamo la possibilità di contemplare il Signore e allo stesso tempo d poter ascoltare la sua voce che desidera parlarci. Il Signore ci parla solo se siamo disposti a fare silenzio. Dio ci parla nel silenzio, perché è il Silenzioso, mentre il rumore è il luogo privilegiato del Demonio: Dio ci invita al silenzio, il diavolo ci tenta a entrare nel rumore, proprio per poterci fare stare distanti da Dio. La preghiera , quindi, ci offre l’occasione di entrare in dialogo con Dio e di crescere nella sua amicizia. Nella preghiera diventiamo sempre più intimi al Signore, iniziando a guardare il male con disgusto. Più cresciamo nell’amicizia con Dio, più ci impegniamo a diventare estranei al male. Impegniamoci, dunque, a dare ascolto alla voce del Signore al fine di poter conoscere la sua santa volontà e poterla metterla in pratica. Dando ascolto alla voce di Dio riusciremo ad opporci al maligno e ad ogni sua forma. Non dobbiamo avere paura di opporci al male, in quanto il Figlio di Dio è venuto per vincere il maligno e spalancarci la strada della vita eterna. Il Signore Gesù, infatti, si è fatto uomo proprio  per venirci a tirare fuori dalle tenebre del peccato. E perché eravamo peccatori, lui ci è venuto incontro. Gesù, infatti, ci dice che: “ Non sono i sani che hanno bisogno del medico , ma i malati. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori” ( Mt 9,13). E’ confortante sapere che Gesù ha uno sguardo amorevole per i peccatori, in quanto desidera ardentemente la loro conversione. Gesù è venuto a chiamare i peccatori per poterli salvare. Gesù chiama l’Evangelista Matteo, che era un pubblicano, e lo invita a seguirlo. Ed egli “ si alzò e lo seguì” ( Mt 9,9). Chi incontra lo sguardo amorevole di Cristo non rimane più seduto nel luogo del peccato, ma si alza e gli va incontro. La chiamata di Matteo ci incoraggia a fidarci di Gesù. La sequela è l’inizio della conversione, anzi seguire Gesù è una conversione continua. La chiamata dell’apostolo Matteo ha scandalizzato i farisei, che ritenevano abominevole l’intrattenersi a tavola con pubblicani e peccatori. Gesù, invece, ci insegna ad avere misericordia e a non ridurre il prossimo al suo peccato. Se ci lasciamo abbracciare dalla misericordia di Gesù, al pari di San Matteo, riusciremo ad intraprendere un reale cammino di conversione che ci porta a cambiare  condotta di vita e, di conseguenza, ad allontanarci dal peccato. Con fiducia cerchiamo di dare ascolto sempre alla voce del Signore per poter continuamente intraprendere quel sentiero di conversione che ci riporta a lui e ci fa essere suoi veri amici. Per intercessione della Beta Vergine Maria, di san Matteo e dell’Arcangelo Michele, domandiamo  a Dio di poter seguire fedelmente il Signore, aprendoci costantemente alla grazia della sua misericordia che ci consente di opporci al male e di abbracciare il bene. Amen!”.