Mercato San Severino: vietate luci votive non comunali al Cimitero

Anna Maria Noia

Un’ordinanza, affissa negli ultimi giorni di ottobre presso il civico cimitero di Mercato S. Severino (frazione o località Costa), sta allarmando la popolazione che – soprattutto a novembre, nell’imminenza delle ricorrenze di Ognissanti e della commemorazione dei defunti – sta afferendo alla struttura (dislocata perifericamente) per omaggiare i propri cari. Detta ordinanza fa divieto di “introdurre – è testuale, contenuto nell’avviso – croci, lampade votive o altre attrezzature luminose non conformi a quanto stabilito dal regolamento di Polizia Mortuaria del Comune”. E si prosegue: “Le croci e le lampade consentite sono quelle concesse dal Comune”. I custodi, per di più, avrebbero (il condizionale è d’obbligo) dovuto provvedere a rimuovere le luci non consentite. Sul web fioccano i dubbi e i commenti – per lo più negativi. Vi è incertezza. Soprattutto, si è scettici sui prezzi delle illuminazioni fornite dall’amministrazione comunale e si comparano i costi, tra lampadine già acquistate e quelle “in regola”. Pare che tale ordinanza sia stata emessa per la conformità delle croci e dei cuori luminosi al marchio della Comunità Europea; per arginare gli acquisti di materiale cinese, che potrebbe essere pernicioso e attentare all’incolumità di persone e soprattutto delle suppellettili ubicate al luogo di preghiera e di culto. Una questione di sicurezza, azzarda qualcuno. Ma si sostiene che non dovrebbero esserci sanzioni, per chi dovesse (eventualmente) “sgarrare” o distrattamente introdurre proprie luminarie. Viene emessa, però – in queste ore, contemporaneamente – una nota dal Municipio. Dove, oltre a stabilire i prezzi delle illuminazioni, si precisa che “Al fine di garantire il decoro del cimitero, si consiglia, a chi intenda utilizzare proprie luminarie di verificare col nostro personale la rispondenza delle stesse alle disposizioni – approvate nel 2015”. E infine – per chi non avesse ancora le idee chiare: “Eventuali dispositivi luminosi, rimossi casualmente dalla ditta assegnataria nel corso dei lavori, potranno essere ritirati dai proprietari presso l’Ufficio Cimiteriale e ricollocati – purché nel rispetto delle modalità sopra indicate”. Ciò è quanto precisa l’amministrazione di S. Severino. i “problemi”, per il cimitero – invero – sono altri: non tanto la pulizia – il posto è pieno di bidoni per la raccolta differenziata, le imprese appunto di pulizia svolgono al meglio il proprio compito; piuttosto i frequenti furti di portafiori o placchette in rame, l’ultimo in scala temporale da parte di una donna che fuggendo si è fatta male. Piuttosto, ancora, gli orari di apertura al pubblico. Parrebbe infatti che le tempistiche di apertura cancelli non siano più quelle “solite” – cioè quelle cui gli utenti erano soliti osservare fino a pochi mesi fa. E – infine – una criticità può essere costituita anche dalla chiusura di alcune piazzole, che rendono off-limits l’accesso alle persone anziane o non ben deambulanti oppure portatrici di handicap. Ma per il resto, tutto bene… Un’ultima… “invocazione” al primo cittadino Antonio Somma: “Perché non restaurare la tomba del garibaldino di Carifi e sacerdote Ovidio Serino?” Il sindaco precedente, Giovanni Romano, promise che se ne sarebbe occupato. Quando? Si spera che adesso si possa attuare qualcosa in merito, ma di concreto!