In libreria “Infanzia maltrattata adolescenza e vecchiaia, le problematiche” di Franco Pastore

Nel progetto globale di miglioramento della qualità della vita, il bilancio del secolo trascorso non lascia alcuna eredità positiva. Nell’ultimo secolo, si sono concentrate le maggiori aspettative per l’uomo, come nello stesso secolo si è assistito alle più paradossali contraddizioni: un mondo attuale diviso tra regioni geografiche che “spingono”, demograficamente annichilite dal sottosviluppo, ed altre che “indietreggiano”, frenate da uno sviluppo ingovernabile e da una discriminante opulenza. Tra l’altro, l’attacco all’umanità di virus micidiali, è quasi un messaggio di morte attesa, che viene dai prioni. Questa è l’anticipatio all’aurora del III millennio: alla manifesta arroganza dell’uomo che, nel decodificare il genoma, promette a se stesso l’immortalità, si contrappone la natura, con i suoi ineffabili servo-meccanismi di controllo, che frena questa spinta “onnipotente”. Occorre, allora, dare spazio all’umiltà dell’uomo di scienza, con i suoi dubbi, nel rispetto del metodo scientifico, non disgiunto dai principi etici, che attengono alla missione millenaria della natura e dell’uomo  Quell’uomo, nel nostro caso, non più adulto che deve ambire nel suo progetto esistenziale a mantenere un corpo e una mente efficienti, obiettivo che diviene pertanto il primo scopo della medicina del terzo millennio. Una medicina nella quale la parola prevenzione sia priorità assoluta, in tutti gli stadi della vita: dall’infanzia all’adolescenza, dall’età adulta, alla terza e quarta età. E’ questa strategia preventiva, nelle sue diverse articolazioni, che appare invece trascurata nel nostro operare sanitario attuale, rivolto quasi sempre alla cura e alla riabilitazione.

Avv. Dott. Grimaldi Raffaele