Pietrelcina: grande afflusso di pellegrini per 107° anniversario Prima Messa San Pio

Michele Gagliarde

Ricca di appuntamenti religiosi e affollata di pellegrini la vigilia di Ferragosto a Pietrelcina, non solo in vista della Solennità dell’Assunzione  della Beata Vergine Maria ma anche per il  107° anniversario della Prima Messa del Santo delle Stimmate. San Pio visse infatti proprio nella sua terra natale  quel momento così importante della sua vita, preludio di tutta la sua futura missione, il 14 agosto 1910 nella Chiesa Parrocchiale “Santa Maria degli Angeli”,  a quattro giorni dalla sua ordinazione sacerdotale avvenuta nella Cappella dei Canonici del Duomo di Benevento per l’imposizione delle mani di mons. Paolo Schinosi, arcivescovo di Marcianapoli. Alla celebrazione delle 11:30 presieduta da Padre Guglielmo Alimonti, coordinatore dei Gruppi di Preghiera dell’Abruzzo e Molise e cittadino onorario di Pietrelcina, al fine di ricordare non soltanto quell’evento che ha segnatola Storia  ma anche il 6° anniversario della morte di Fra Modestino Fucci, morto in odor di santità quello stesso giorno e  considerato da gran parte dei devoti del frate stimmatizzato il Suo erede spirituale,la Chiesa Conventuale“Sacra Famiglia” era gremitissima.  Padre Guglielmo, diretto conoscitore e discepolo del Santo, ha ricordato all’assemblea il forte carattere di immolazione in unione al sacrificio di Cristo per la salvezza dei fratelli che avevala Messacelebrata da Padre Pio. «C’è sempre tanta distanza tra noi che facciamo solo una preghiera di offerta al Signore-sostiene Padre Guglielmo-  e Padre Pio che invece cammina versando il sangue, cadendo sottola Croce: Lui vorrebbe portarci tutti a condividere e a vivere la coscienza tragica della Passione di Gesù che è stata il suo gaudio e la sua immolazione. Come San Francesco, Padre Pio ha cominciato con l’amore perla Passioneed ha finito per viverela Passioneper amore, diventando una sola cosa con Gesù. Perciò Egli è una consolazione per Dio e una consolazione per noi, suoi figli spirituali, che diciamo “Padre Nostro” a  Dio perche è il Padre che ci ha dato la vita  ma anche a San Pio perché è Lui che sulla croce versa ancora sangue e supplica ancora il Padreterno stando alla porta del Paradiso: entrerà-lo ha detto lui- soltanto quando l’ultimo dei Suoi figli spirituali sarà entrato». L’evento culminante dell’intera giornata è stato senz’altrola SolenneConcelebrazioneEucaristica delle 18 nella Chiesa Parrocchiale “Santa Maria degli Angeli” presieduta da Padre Fortunato Grottola, neo guardiano del Convento di Pietrelcina sullo stesso altare dove San Pio celebrò messa per la prima volta.  Accolto dalla Banda Musicale “Città di Pietrelcina”  diretta dal M° Vinicio Fierro, Padre Fortunato, ritornato nella terra natale del Santo delle Stimmate dopo ben 38 anni di servizio in altre fraternità, si è detto subito entusiasta di intraprendere questo nuovo percorso con la comunità pietrelcinese,  ricordando i suoi trascorsi  da viceparroco  nel ridente borgo sannita. Il  neo guardiano ha poi sottolineato come non sia un caso che questo importante evento della vita di Padre Pio sia avvenuto alla vigilia della Solennità dell’Assunta  proprio nella chiesa dedicata alla Madonna della Libera, patrona della città di Pietrelcina, rimarcando il fortissimo legame che legava il frate stigmatizzato alla “bella Mammina”. «A chi Gli chiedeva come avesse fatto negli anni in cui era malato a Pietrelcina a celebrarela Messada solo- ricorda Padre Fortunato- Padre Pio rispondeva: “Io non sono stato mai solo! Era Lei che mi accompagnava all’altare ogni mattina” e quando dice “Lei” si riferisce inequivocabilmente alla Madonna. Quindi la festa di oggi ha un sapore tutto particolare per la presenza di Maria nella vita di Padre Pio e per la donazione totale di Padre Pio a Maria, come di un figlio che amala Mamma. Tantevolte ci sforziamo di fare delle ricerche storiche per capire quest’umile frate e la sua vita, ma forse dovremmo concentrarci di più nel capire ciò che Padre Pio ha vissuto proprio in questa chiesa. Qui c’erano le estasi! Il Signore si manifestava concretamente, addirittura visibilmente a Lui in questa chiesa. Dovremmo tenerci talmente tanto a questi luoghi  che ci ricordano l’esperienza di un uomo che ha incontrato il Signore! Questo, in particolare,  è il luogo della preghiera per eccellenza di Padre Pio dove i suo cuore si fondeva con quello di Cristo. In questo luogo dovremmo venire per ricordarci della presenza di Padre Pio che viveva questa forte intimità spirituale. Egli ha vissuto qui una vera e propria “infanzia spirituale” che ha fatto sì che affrontasse con maggior maturitàla Suamissione a San Giovanni Rotondo. Oserei dire, anzi, che questa chiesa è la reliquia vivente di Padre Pio  perché queste mura hanno sentito la voce del Signore, queste mura hanno sentito i palpiti di Padre Pio, le sofferenze,le tentazioni! Tutto è accaduto in questo luogo dove il Signore ha voluto confondere i potenti della Storia e nello stesso tempo manifestarela Suagrandezza. Che in ciascuno di noi possa esserci davvero quella forza che scaturisce dall’Amore del Signore  e dall’ascolto della Sua Parola! Non siamo soltanto dei semplici ascoltatori, ma facciamo in modo che la nostra vita cristiana sia l’esperienza vera di coloro che mangiano la parola, la digeriscono e la testimoniano, pronti ad essere evangelizzatori come lo fu per eccellenza San Pio da Pietrelcina».  Al termine della Celebrazione il benvenuto al neo-guardiano da parte del parroco fra Giuseppe d’Onofrio, recentemente eletto consigliere della Provincia cappuccina di S. Angelo e Padre Pio e  del sindaco di Pietrelcina Domenico Masone, i quali hanno anche espresso il loro grazie per l’ottimo servizio reso in questi anni da fra Marciano Guarino, il guardiano uscente destinato al convento di  Montefusco e da fra Enzo Gaudio, viceparroco uscente che avrà come  destinazione Gesualdo dove svolgerà il servizio di parroco. Il tutto si è concluso con la distribuzione dei tipici “raffiuoli”, biscotti della tradizione culinaria pietrelcinese  che si usano ancora distribuire tra gli abitanti del piccolo borgo sannita in occasione dei matrimoni, in ricordo di quelli che mamma Peppa offrì ai compaesani per festeggiare l’amato figlio divenuto sacerdote:  un  piccolo segno concreto per ricordare e ricelebrare quel giorno in cuì San Pio iniziò la sua missione, divenendo  sacerdote per sempre, sposo della Chiesa, immagine viva di Cristo.