Mercato San Severino vinti 10.000€ con “gratta e vinci” al bar “Variante”

Anna Maria Noia
La fortuna arride, ancora una volta, all’accorsata ed affollata rivendita di tabacchi, quotidiani e lotterie istantanee (nonché gratta e vinci) “Variante”. Il bar, retto da Vincenzo Rispoli e meta di avventori di ogni condizione sociale, non è nuovo alle maxi vincite ai “grattini” e/o al lotto, per non parlare del Superenalotto e di altri tipi di attività ludica. Stavolta il “colpaccio” (anzi: i “colpacci”, trattandosi di più giocate di diversa specie) è avvenuto in questa seconda metà di luglio: il 18 del mese, infatti, qualcuno tra i clienti più affezionati ha sbancato il noto gratta e vinci “Miliardario maxi”. Con una “puntata” da soli venti euro, il “fortunello” ne ha guadagnati ben 10mila! E questo “solo” per quanto riguarda il grattino; tra i numeri risultati “vincenti”, il 54 ha fruttato i 20 milioni di lire del vecchio conio – o della precedente valuta, come si preferisce. Un evento, dunque, propizio per il “Gastone” baciato dalla dea bendata. Ma anche per i proprietari, i quali affermano che non è certo la prima volta che le persone – tante casalinghe, molti operai, studenti (insomma: fasce di popolazione, di cittadini, “comuni”) – riescono a centrare il “sogno” (o, più correttamente, l’ambizione) del ritrovare sotto la scritta “I tuoi numeri” la cifra che aiuta a vivere meglio (se non cambia proprio l’esistenza!). il bar e tabacchi “Variante” è attivo sin dai primi anni ’80, sempre nella zona dapprima denominata via Variante – attualmente via Aldo Moro. Una vera e propria istituzione, quindi, che da decenni vede avvicendarsi la clientela ed accontentarla con un buon caffè o con una bibita, un gelato. Magari scambiando qualche parola, dialogando del più e del meno. Garantite affabilità e cortesia. Un nuovo look, da qualche decennio, ha contribuito a rendere ancor più rinomata tale realtà, che si è allargata e ha ampliato l’offerta e la gamma dei prodotti. Ma non effettuiamo “troppa” pubblicità. Anche perché in altre rivendite di giornali, tabacchi o grattini di S. Severino è successo che in molti hanno raggranellato consistenti vincite: ad esempio il tabacchi “Squillante”, sempre al capoluogo, pure è stato visitato dalla divinità bendata. Così anche per il giornalaio Guadagno e per ciò che concerne rivendite nella frazione Pandola o Costa. Si deduce, perciò, che la cittadina irnina sia affezionata ai “colpi di scena” di natura ludica. E – per quanto riguarda il “Variante” – le “sorprese” non finiscono qui: nello stesso giorno (18 luglio), ecco che al vecchio e caro gioco del lotto (di antichissime origini, pare genovesi) sono stati vinti 1500 euro con una scheda che ne valeva appena due. Ed è “simpatico” – sebbene un po’ macabro – il fatto che spesso il giocatore (soprattutto partenopeo) tenti di “divinare” dai fatti di cronaca più curiosi e sfiziosi le sue possibilità di vittoria. Dedicandosi – così – alla “Smorfia”(dal greco: “Sonno, sogno”), che altro non è che la misteriosa e “superstiziosa” Cabala ebraica – talmente esoterica. Ad esempio, qualche anno fa tantissimi appassionati di lotto hanno incassato un buon gruzzolo di denaro “puntando” sui numeri in merito alla notizia che un cadavere fosse fuoriuscito dalla bara, durante i funerale, e rovinasse al suolo. Stavolta, invece, il fatto che ha “ispirato” i giocatori pare sia stato la catalessi (o morte apparente) di un tizio, risvegliatosi nel corso delle sue esequie. A quanto sembra, il prete che officiava è morto d’infarto. E, di episodi di tal genere, se ne vedono davvero tanti. Coloriti. Tutto questo è contenuto in una monografia del compianto docente di Storia Contemporanea Giuseppe Imbucci, che nel 1997 ha dato alle stampe un interessante volume incentrato, appunto, sul gioco. Il testo riporta, tra l’altro, la storia della schedina del mai tramontato “Totocalcio” (la “Sisal”) – che ancora emerge tra i centri di scommesse sportive, che sorgono – come funghi – nelle nostre periferie urbane. L’ebreo Massimo Della Pergola la ideò pensando ai campi di concentramento. Negli anni ’80 era un divertimento popolarissimo e “sano”. Ora, pare, stia ritornando di moda. Infatti il bar “Variante” offre, ancora, l’opportunità di affidare sogni di “gloria” e fortuna appunto alla schedina. Che garantisce un incasso meno “cospicuo” del Superenalotto, è vero, ma rimane sempre un retaggio “storico” della “febbre del gioco” in Italia.