Mercato San Severino: amministrative, Alessandro Erra, amico di Sgarbi, nelle liste Somma Sindaco

Rita Occidente Lupo

Nelle liste per le amministrative, a sostegno del candidato Sindaco Antonio Somma, diverse espressioni della vita pubblica e culturale. In “Città Prima e Libera”, l’imprenditore culturale Alessandro Erra, amico del critico Vittorio Sgarbi, col quale a Milano gestisce diversi eventi d’ampia ricaduta culturale. Natali salernitani, residente a Mercato San Severino, Erra si mostra più che mai convinto della sua discesa in campo con Somma, avendo sposato l’ampio programma elettorale e condividendo in pieno il progetto di un rilancio anche sotto il profilo architettonico ed ambientale del ridente Comune irnino. “Non avendo interessi economici sul territorio, in quanto la mia sede a Milano- rivela- dove tramite una galleria artistica gestisco grossi progetti ,  grazie anche al costante apporto di stima ed amicizia con il critico Vittorio Sgarbi, in campo alle comunali locali solo per l’affetto che mi lega a Mercato San Severino. La mia attività lavorativa può essere di esempio a tanti giovani, lamentosi sui tassi di disoccupazione imperanti.  La mia strada, non è stata facile: partito dalla cosiddetta gavetta, puntando all’obiettivo lavoro, la creatività maturata dalla convinzione dello sfatato mito del posto fisso. Di qui l’urgenza di lanciare un messaggio ai giovani, affinchè non s’adagino su occupazioni pre-confezionate, stimate durature. Lo scorso anno “La costituzione e la bellezza”, prima presentazione a livello nazionale del testo di Sgarbi, scritto a quattro mani, proprio a Mercato San Severino, tra un bagno di folla. Nella convinzione che occorra recuperare il concetto di bellezza per il nostro territorio, ricco di svariate attrattive ambientali. Da rilanciare, per circuiti turistici attrattori di flussi. Il paese implora un nuovo Rinascimento, recuperando proprio l’estetica della sua primogenita fisionomia. Avendo girato in lungo ed in largo lo Stivale, mi rendo conto che altre aree non vantano le bellezze nostrane, purtroppo in pasto alle ortiche. Lo stesso Castello, che al di là di tanti proclami, ha finito per esser soltanto appannaggio di brevi escursioni da pic nic. Il mio motto, lavorare per poter andar lontano o semplicemente per poter riempire quelle sacche disoccupazionali, che spesso chiamano in causa le istituzioni, ignorando le stesse risorse umane da impiegare. Il mio apporto al benessere civico intende puntare proprio sulle reali istanze di quanti lamentano penuria impiegatizia, non avendo modelli alternativi alla statalizzazione, a portata di mano, purchè armati di lena lavorativa!”