Salerno: RC, lettera aperta al Sindaco Napoli

Facendo appello alla tua più volta dichiarata fede socialista e al tuo passato di militante, iscritto e dirigente del PSI ci permettiamo di darti del tu. Caro Enzo, più volte giustamente hai sottolineato la tua vicinanza alla causa palestinese. Più volte hai presenziato in passato (anche recente)  con diversi ruoli a incontri e a iniziative pubbliche per i palestinesi compresa la visita dell’addetto culturale dell’ambasciata palestinese che sostituì l’ambasciatrice trattenuta a Roma da non previsti impegni diplomatici. Addirittura sei stato presente a un momento conviviale (un pranzo fatto il 07/03/1990) con uno dei massimi rappresentanti dell’OLP, il compianto Monsignor Hilarion Cappucci Vicario del Patriarcato Greco Cattolico di Gerusalemme in esilio, Arcivescovo Melchita di Gerusalemme recentemente scomparso. Quindi sei sicuramente non solo a conoscenza che dal 17 aprile di quest’anno circa 1700 prigionieri palestinesi sono in sciopero della fame ma sicuramente, conoscendo la tua serietà, stai seguendo attentamente l’intera loro protesta. Le loro rivendicazioni sono di una semplicità disarmante: applicare nei loro confronti quanto prevede la normativa internazionale in materia di diritti dei reclusi, come ad esempio il diritto alla salute e alle cure mediche, il diritto a ricevere visite e posta dai loro familiari, il diritto di interloquire con i loro legali, il diritto ad essere informati delle accuse e avere giusti processi conseguenti a tali accuse. Certamente non ti sfuggirà invece che la stragrande maggioranza dei detenuti palestinesi, compresi i bambini e bambine, sono in galera con il cosiddetto “arresto amministrativo”, cioè un arresto senza nessun capo di accusa, senza processo e senza avere i diritti sopra richiamati. Allo stesso modo siamo convinti che sei a conoscenza che i militanti e iscritti della federazione provinciale salernitana del nostro partito, ma anche altri compagni e compagne NON di Rifondazione hanno accolto il nostro invito, a rotazione stanno facendo lo sciopero della fame di 24 ore. Tutto ciò ci induce ad avanzarti pubblicamente due proposte semplici, di facile attuazione, per nulla “dispendiose” ma concrete: Aderisci anche tu alla nostra iniziativa dello sciopero della fame. Basta che ti scegli un giorno in cui digiunare (dalle 24,00 alle 23,59) e tramite i social network rendi pubblico il tutto con un selfie e con un cartello in cui scrivi un tuo pensiero. Se riporti nel post di accompagnamento anche i seguenti hashtags: #nowar, #freepalestine, #freeprisoners, #versoil20maggio  te ne saremo grati; Esporre all’esterno della casa comunale la bandiera palestinese come segno tangibile della vicinanza della nostra città alla sacrosanta lotta del popolo palestinese al diritto di vivere, di avere una terrà e di essere liberi.

Loredana Marino Segretaria provinciale e membro della segreteria nazionale