Remember Anna Senatore: Nascette n’omme

Prof. Ritamaria Bucciarelli
On a cold winter evening Anna Senatore recited verses of poetry winner and then …..La  mia anima vibrò , tutto il mio corpo avvertì la presenza di quella celestiale creatura   ed in un unico e osmotico pensiero penetrò la mente ed è allora solo allora che la poesia diventò musica.  Ascolta  in religioso silenzio osservando il cielo in una notte stellata perché lassù in alto c’è lui che ci guarda e ci protegge. NASCETTE N’OMME:   E’ con  questa  titolazione che la poetessa A. Senatore da inizio ai meravigliosi versi del suo screening poetico al Santo da Pietrelcina  e che in un inno di lode alla sua vita racchiude  in questi meravigliosi versi. Rin’t a’ na’ stanzulella  e  na casa ‘e Pietrelcina /nu’ juorne nascette n’ommo ch’era/a’ semplicità e l’umiltà fatta’ persona./Uno e chille ca comme se rice era/”N’ommo  mannato ‘ da Dio.” L’ human filtra attraverso le sue doti soprannaturali , sembra una costante quella del Santo l’alternanza dei suoi ruoli che la poetessa descrive con lessie forti  come ….a’semplicità  e l’umiltà fatta persona ma è N’ommo mannat da DIO sembra quasi che ci volesse comunicare che Dio si serve dell’umile Santo per affiancarci e condurci verso i sentieri eterni. Dio le regalai e’ stimmate,/chilli  segni din’t e’ mani/mentre pregava pe’  suldat in guerra./Cu o’ rosario ca’ le consumava e’ dete/combatteva o’ riavolo ca’ o’ vatteva dinta a’ nuttata,/mente cu e’ grida soie, ca’ facevano tremmà e’ mura do’ munastero, chiamava l’angelo ca s’appresentava sempe tardi./I versi sono pregnanti di significazioni forti di deontologie di valori sacrali che ti aprono il cuore e la mente e ti fanno apparire quell’umile fraticello , che ha donato al “Signore “ la sua vita,  per la nostra redenzione. S. Pio da Pietrelcina, il santo del nuovo millennio, che tutti amano , perché è l’uomo che riconosciamo nei nostri valori terreni  , nel nostro  quotidie.. A’ messa era a’ vita soia,/pecchè mentre alzava l’ostia s’abbracciava o’ cielo. /Ra cuntadìno ca’ era ,/spianai nu’ campo e’ sciur troppo belli/cu e’ figli suoi spirituali./.  Anna Senatore riesce a cogliere e a descrivere  i momenti più significativi della sua umanità  di Santo e li porge a noi con un carismatico verso poetico .  Mo ricene ca’ sta nnanze a’ porta ro’ Paraviso/ e nun vuole ancora trasì fino a quanno nun traseno tutti e’  figli suoi. L’amore del Santo comunica l’amore divino non con paure e ansia di una fine , ma di un meraviglioso inizio.  Anna Senatore  ha avuto il merito  di calarsi in profondità, alla ricerca di quella corrente sotterranea e profonda ,in cui vibra l’essenza primordiale della lingua evocativa :  E’ un’ agnizione, forse , esperibile perché , se scendiamo nelle pieghe più profonde e più nascoste della trama poetica , in cui scorgiamo il volto ineffabile della poesia ,perché : Essa è , come il “fuoco” dell’enigma eracliteo, inequilibrio dinamico perfetto;come il “fuoco”(fr. A34,tr di G.Colli) “mutando riposa”, è cioè icona immobile e perfetto movimento; per ciò stesso, è Lingua , secondo l’accezione più alta e più completa di questo prototipo cognitivo “. Ha reciso con “ with cognitive operations of scissors to put myself in your deep looking fo  ”  alla ricerca di quella corrente sotterranea ,in cui vibra l’essenza primordiale della lingua evocativa e del gesto emotivo. Grazie Anna ! , permettimi questo deittico confidenziale , perché ci dai hai dato risposte  alle mie paure alle mie ansie e di tutti gli gli uomini che al limitare della nostra vita  terrena è lì che ci aspetta e ci condurrà verso i sentieri eterni.