Salerno: Noe, sequestro preventivo Fonderie Pisano

In data odierna, nell’ambito   del procedimento penale  n.2191/14/21,   è stata data esecuzione  ad un  provvedimento cautelare reale  d’urgenza  emesso con decreto di  questa Procura della Repubblica.   La Polizia Giudiziaria  delegata  per l’esecuzione,   e che era stata incaricata delle indagini,  è il N.O.E. dei  Carabinieri di  Salerno.   In  particolare,   è  stato disposto il sequestro preventivo  d’urgenza dell’intero  impianto produttivo  delle  “Fonderie  Pisano  &  C.  s.p.a.”    sito   in Salerno  alla Via dei Greci. Si procede per i  reati di cui agli artt.137, 256  e 279 del  D.Lgs n.152/2006 (Codice dell’Ambiente),  artt.323, 476,  479, 635 e 674 c.p.,  artt.63 e 64 del D.Lgs 81/2008 ed art.20  del D.Lgs  13 9/2006,  in relazione  allo scarico di acque reflue inquinanti,   alla  gestione   illecita   di  rifiuti  speciali  anche  pericolosi   ed  alle emissioni  nocive  in atmosfera, nonché per  danneggiamento di beni  pubblici, gettito  di  cose  idonee  a  molestare  le  persone,  violazione  della  normativa antincendio e sulla sicurezza   dei luoghi di lavoro,  nonché per abuso  d’ufficio, falsità materiale ed ideological. Detti  reati  sono  stati  contestati in quanto,   all’esito  degli  accertamenti delegati  da quest’Ufficio,   anche a seguito  di numerose denunce e segnalazioni pervenute alla polizia giudiziaria ed a questa Procura da parte degli abitanti nella zona di “influenza” delle Fonderie, molti dei quali costituitisi anche in comitati,  e dalle quali si rilevano le persistenti doglianze per l’intollerabilità  delle emissioni moleste sia  quanto ad odori,  sia quanto a fumi e polveri,  tali da rendere loro invivibili  anche gli ambienti  domestici  e da limitare pesantemente lo svolgimento dei  normali atti della vita quotidiana,  è emerso che l’impianto   Fonderie Pisano & C. S.p.A.  è privo  di valida autorizzazione in quanto quella esistente è illegittima, illecita  e inefficace, e detta industria non rispetta i limiti e le prescrizioni imposte dalla pur illegittima  autorizzazione. Complessivamente risultano  indagate n.7 persone.

IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA  Corrado Lembo