Salerno piange la morte dell’attrice Regina Senatore

 Rita Occidente Lupo

Un grande dolore ci colpisce nel momento in cui un pezzo della Salernitanità va via. Una donna che, in quanto a grinta e temperamento, ne aveva da svendere. Lei, Regina, in tutto: nel dominare la scena teatrale, sapendola condividere con il suo compagno di vita e d’arte, amato Sandro, senza sorpassi. Tranne quando la maternità, la vide orgogliosa di “Quei pezzi di cuore” , i figlioli, che sarebbero andati per il mondo, portando nel proprio Dna quell’arte antica, che ben conosce chi non sa stare lontano dalle scene. Non per rubar popolarità o a caccia di divismi, ma soltanto per quella naturale inclinazione, che rende gli artisti i solitari Don Chisciotte del nostro tempo. Ad andare spesso girovagando, in cerca di contributi per poter realizzare la propria arte, in cerca di spettatori, capaci di saper riconoscere il vero talento, da quello ciarlatano. Lei, Regina, le cose non le mandava a dire. Era sempre diretta, a tratti rude forse, per quella sua veracità, che rimandavano i vicoli del centro storico, tra i quali ha continuato per anni a mettere insieme arte e natali. Senza dubbio la sua voce autorevole, mancherà non solo a chi ha avuto modo di plaudirla sulle scene: ma anche a chi s’è avvicinato al teatro dilettantisticamente, ricevendone poi un bagno emozionale, al punto da non riuscire più a lasciarlo. Come per lei, che ha sempre vissuto la sua seconda pelle, restando anche in disparte, quand’è stato il caso, per vedere cosa avveniva intorno, senza speculazioni di sorta. Dopo la morte del maestro Giuseppe Lanzetta, il centro storico salernitano piange un altro dei suoi figli prediletti, che hanno saputo amarlo e tenerlo sempre vivo, con rispetto per la geografia urbana, ma soprattutto sociale. A Regina, che anche se fisicamente provata, ebbi modo di abbracciare in occasione della presentazione del libro di sua cugina, Anna Senatore, l’augurio di poter ricevere la gioia eterna.