Associazione Insieme X Eboli, documento al Sindaco su Puc

“L’Amministrazione Comunale ha il dovere, attraverso il Piano Urbanistico Comunale, di ripensare Eboli, di conferirgli nei prossimi anni una identità che guardi al passato ma che sia in grado di ipotecare un futuro.” Così si conclude il documento proposto al Sindaco, al Presidente del C.C. e al Responsabile del Settore Urbanistica sul redigendo Piano Urbanistico Comunale (PUC) del Comune di Eboli: “il PUC deve contribuire a costruire il futuro della Città, attraverso una rilettura critica del passato, e deve pianificare non solo le linee guida ma soprattutto le priorità.”La sostenibilità economica degli interventi, per evitare situazioni di inerzia quale quella dell’area di sedime dell’ex Pastificio Pezzullo, deve integrarsi nelle valutazioni di carattere puramente urbanistico ed edilizio, con risultati di eccellenza e nel rispetto dell’ambiente: è necessario uno studio attento delle destinazioni d’uso richieste dalla domanda e dal mercato, offrire agevolazioni fiscali e altre tipologie di incentivi quale l’introduzione della cosiddetta “moneta urbanistica”. Certamente applicando ogni salvaguardia per la “zona di particolare interesse ambientale e archeologico”, non è più rinviabile la conoscenza dello stato di fatto e di diritto degli immobili del nostro Centro Antico, il cuore della Città di Eboli, avviando un programma di recupero o dismissione anche  a mezzo abbattimento degli immobili fatiscenti,  conferendo  alla zona un minimo di decoro urbano, di vivibilità e di condizioni di sicurezza per chi vi dimora. Per il Centro Contemporaneo, prima ancora di pensare a una nuova trasformazione occorre risolvere ferite aperte quali l’area ex pastificio Pezzullo, Piazza Borgo, il Mercato Ortofrutticolo, l’area ex Mattatoio, l’area ex deposito Sarim. Per i PUA ne risulta evidente il fallimento, la sola articolazione in sub-comparti non è sufficiente, manca ad oggi il criterio della sostenibilità economica. Ogni programmazione è condizionata dall’insediamento di edilizia residenziale sociale (cosiddetto “housing sociale”) in località Grataglie: l’accertamento dello stato di tale vicenda è doveroso per questa Amministrazione. La zona di consolidamento e sviluppo degli insediamenti produttivi necessita di nuove infrastrutture, a partire da uno svincolo autostradale “di servizio” che possa rispondere alla nuova caratterizzazione “interporto” dell’Area P.I.P/Industriale che porterebbe alla riqualificazione della SP 195 e della SP 204 e alla riqualificazione delle aree di cava dismesse. Per le zone periurbane, quali Prato, Grataglie, Serracapilli, Epitaffio e Casarsa,  sarebbe opportuno evitare ulteriore consumo di suolo attraverso i Piani di Recupero Urbanistico per costituire delle “isole urbane” dotate di infrastrutture e servizi. Per tali zone vanno definite le richieste di condono edilizio giacenti presso l’Ufficio Tecnico e, si ritiene, che l’indice edificatorio possa essere ridotto dagli attuali 27000 mq a 20000 mq. Per le grandi attrezzature di interesse generale, quali i centri sportivi e similari (la piscina comunale) e, principalmente, la zona Ospedaliera e servizi correlati, l’Amministrazione Comunale deve dare indicazioni precise con segni coraggiosi di discontinuità. Lungo gli assi viari relativi alla S.S. 18 Tirrena Inferiore, alla S.P. 30, alla S.P. 204 e alla S.P. 262 è necessario indirizzare il possibile sviluppo urbanistico verso le zone già precostituite, per aumentarne la capacità di attrazione e gli standard qualitativi. Inoltre, occorre affrontare senza alcun indugio situazioni ormai da anni cristallizzate in tema di riqualificazione, “ferite aperte” quali l’ex Tabacchificio, l’ex APOF, l’ex mercato ortotrutticolo  e la stazione ferroviaria di San Nicola Varco. Per la “città costiera” in primis va garantita la riqualificazione del litorale e della fascia pinetata, attraverso una gestione modulare integrata (spiaggia, pineta e servizi). L’Amministrazione Comunale dovrà avviare ogni formalità ed ogni piano volto al recupero e al potenziamento dell’impianto di depurazione di Coda di Volpe. Un nuovo corso atto a generare la nuova idea di Eboli “città costiera”. Inoltre, è imprescindibile avviare l’iter per la riperimetrazione del Sito di Interesse Comunitario (SIC). Per il territorio della produzione agricola si dovrà normare il controllo del consumo di suolo, il contrasto dell’uso improprio dei terreni agricoli, l’insediamento di attività e funzioni strettamente connesse con la produzione agricola, la riqualificazione delle realtà storiche e dell’edilizia rurale, il recupero degli impianti dismessi, la sola incentivazione delle attività zootecniche, serricole e agrituristiche. In ultimo, per quella parte di Città non più disponibile ad essere modificata per condizioni oggettive di saturazione, dove vive la maggioranza dei cittadini, occorre prevedere interventi puntuali di manutenzione e di miglioramento dell’esistente, dotazione di attrezzature e di spazi pubblici o di uso pubblico, luoghi di aggregazione, verde di quartiere (nel centro cittadino oggi quasi del tutto assente), parchi gioco per bambini, la demolizione di manufatti degradati o dismessi. “Nella profonda crisi attuale è fondamentale puntare sullo sviluppo, sul turismo, sulle risorse locali, ma occorre farlo con rigore e responsabilità dopo una attenta valutazione delle condizioni specifiche dei siti individuati, soprattutto con una idea precisa di Città.”