Eboli: a sorteggio gironi III Campionato Mondiale Calcio Sordi Lorenzo Insigne

Testimonial di eccezione per il sorteggio dei gironi del 3° Campionato Mondiale di Calcio per Sordi, in programma negli stadi di Eboli, Agropoli e Capaccio. Martedì 5 aprile, alle ore 10, in occasione dei sorteggi che si svolgeranno presso l’Auditorium della chiesa di San Bartolomeo, in via Giovanni Amendola ad Eboli, sarà presente l’asso del Napoli Calcio e della Nazionale Italiana, Lorenzo Insigne. Una presenza ottenuta grazie all’ex calciatore ebolitano di Udinese e Juventus, Emanuele Belardi, oggi presidente della scuola calcio che porta il suo nome, il quale è riuscito a coinvolgere in questo progetto il grandissimo campione azzurro. Emanuele Belardi, infatti, riceverà ed accompagnerà personalmente Lorenzo Insigne all’auditorium di Eboli. Il Campionato Mondiale di Calcio per Sordi si svolgerà dal 19 giugno al 2 luglio 2016 e ospiterà le 24 squadre nazionali che parteciperanno alla fase finale; saranno presenti circa 600 atleti dai 5 continenti, sia del settore maschile che femminile. Eboli ha affiancato Agropoli e Capaccio-Paestum in un secondo momento, poiché in precedenza la gestione comunale commissariale non permetteva di assumere impegni, ma la nuova amministrazione comunale, guidata dal sindaco Massimo Cariello, ha accettato con entusiasmo la proposta del delegato del Comune, Antonio Santimone, che è colui che ha portato questo campionato del mondo ad Eboli. Al progetto ha assicurato il Massimo apporto direttamente il primo cittadino di Eboli, Massimo Cariello: «Il campionato mondiale che si svolgerà ad Eboli, Agropoli e Capaccio è soprattutto un evento di crescita sportiva, in quanto prima di tutto è un evento sportivo. Ma sarà anche un evento di crescita turistica, perché calamiterà l’attenzione di migliaia di persone che soggiorneranno in questa area per almeno tre settimane. Infine, si tratta anche di un appuntamento di crescita sociale, in quanto ha anche l’obiettivo di sensibilizzare tutti sulla situazione dei sordi che non hanno il problema di abbattere le barriere architettoniche, bensì le barriere communicative».