Giffoni Valle Piana: inaugurata collettiva “Arte e Territorio”

Presso la Sala Foglia, in Piazza Umberto I, taglio del nastro della collettiva artistica “Arte e Territorio”, alla presenza del candidato Sindaco Antonio Giuliano, che ha porto il suo saluto, accanto al commento critico del Direttore Responsabile del nostro quotidiano, Rita Occidente Lupo. Una carrellata di tele, alternate ad opere scultoree,  fruibili fino al 3 aprile, a quanti hanno salutato il preludio primaverile, vivendo una mattinata tra accattivanti cromìe e forme contemporanee. Gli artisti partecipanti: Fioravante Cerra, Teresa Ferrara, Iarocci Franco, Antonio Gabola, Felice Landi, Giovanni Mancino, Annamaria Verdolino, Maria Valeriani, insieme all’ ospite d’onore, artista Sabato Catapano, ben noto per la sua tecnica pittorica della luce. Un vernissage che vuol tenere alti i toni del dibattito contemporaneo, evidenziando come il territorio picentino sia particolarmente fertile di talenti artistici, che attraverso varie tecniche, spaziano dal classico al contemporaneo, detenendo autonomo soggettivismo nell’approcciare al reale. “Un modo per dare ampia visibilità a svariati talenti che, nel nostro tempo- ha commentato il Direttore Lupo-cercano di esternare il proprio vissuto, graffiando una pagina contemporanea autorevole. Dal classicismo, al contemporaneo, transitando per astrattismo e post informale, la mostra presenta anche rigurgiti religiosi, attraverso la rievocazione dell’Ecce Homo. Gli artisti presenti hanno inteso porgere il proprio apporto culturale al territorio, bypassando freddi rigori tecnologici, nel dipanare la tavolozza del proprio sentire. Diverse tecniche, dalla pittura alla scultura, con note soggettive, che denudano una scalpitante sensibilità.” “Di cui il nostro tempo si fa testimone- ha aggiunto in chiusura Giuliano, già vice sindaco.-L’attenzione alla cultura, non accessoriale in un programma politico che, con la squadra mesa in campo, intendiamo offrire alla città, per migliorare gli standard qualitativi della vita civica, al di là di faziosi steccati politici. Perchè la cultura non conosce logiche di partito nè insegue bandiere opportunistiche: ogni tempo, ha i suoi talenti che, malgrado spesso patiscano la solitudine, vivono anche sintonici intenti, allorquando si riserva alla cultura non il ruolo ancillare, ma dominante nello sviluppo umano e sociale del tempo!”