Come cambia l’Italia: Sandro Pertini, il Presidente degl’ Italiani

Giuseppe Lembo

Un italiano ancora sempre vivo tra noi, è Sandro Pertini; è ancora, per il suo grande spirito umanitario e libertario, a 26 anni dalla sua morte, il Presidente di tutti gli italiani; è il Presidente non solo di quelli che l’hanno conosciuto ed amato in vita, ma anche dei tanti italiani che, giovani e/o ancora ai tempi di Pertini, non parte viva del consesso umano della gente italica, hanno imparato e presto, ad amarlo; a volergli bene, come uno di loro. Sandro Pertini è l’intelligente passato italiano che si rinnova e che, pur conservandosi e mantenendosi con le stesse caratteristiche di una volta, nel suo divenire, diventa presente e quindi forza d’insieme; un insieme umano, assolutamente necessario per il futuro italiano; un futuro italiano fatto soprattutto di vita e di sacrifici che va pensato insieme, pensando con la necessaria umanità a Sandro Pertini, un Padre della Patria in cui sono ancora tanti a riconoscersi, ricordandolo come uno di loro; come il Presidente italiano “buono”, affettuosamente amico di tutti gli italiani. Sandro Pertini, già eroico combattente nella prima guerra mondiale, rappresenta il meglio dell’Italia; dell’Italia socialista per la quale lottò, subendo varie condanne. Nel 1926 con l’avvento del regime fascista fu costretto ad espatriare in Francia; rientrò l’anno successivo e fu poi arrestato. Tra carcere e confino scontò ben 15 anni; sarà rilasciato nel 1943, prendendo poi parte attiva alla Resistenza a Roma ed a Firenze. Lo vediamo in primo piano nell’insurrezione del 1945. Sapere di Sandro Pertini, Direttore dell’”Avanti”, di Costituente, padre della Patria, di Senatore nel 1948, di parlamentare eletto in più legislature, di Presidente della Camera nel 1968, della medaglia d’oro nel 1953, per la sua attività partigiana, è un importante arricchimento per tutti; per tutti noi italiani che, se non pensiamo di suicidarci, possiamo a cuor leggero ed inopportunamente dimenticarci anche di Pertini, dimenticando l’importanza di tutto quanto ha saggiamente fatto per l’Italia e per gli italiani. Come sintesi del suo impegno italiano c’è, prima di tutto, il settennato della Presidenza della Repubblica. Un settennato dell’Italia democratica, proiettata nel futuro possibile, di rilevante importanza per costruire nel nostro Paese, percorsi di nuova umanità; di una umanità socialista, fatta soprattutto, di umanità del mondo del lavoro, così come nel DNA del Partito Socialista Italiano, nato a Genova nel 1892, un Partito della gente e per la gente, dal volto umano e fortemente attento e sensibile ai valori ed ai problemi del cittadino; del cittadino italiano socialista – libertario e dal volto umano, oggi più che mai, utile all’Italia ed al mondo. Per la prima volta, un socialista, Bettino Craxi, viene chiamato da Pertini a formare il Governo e così in Italia, oltre a respirare aria socialista al Quirinale, si respira anche al Viminale, nel Palazzo del Governo, a guida socialista; tanto, è il frutto di una svolta, con un nuovo percorso italiano di una grande svolta politica, con il PCI, insieme ai socialisti, al Governo del Paese; siamo ad una politica del nuovo corso, salutata con entusiasmo dall’Italia, come umanamente, socialmente e politicamente utile ed opportuna per una nuova Italia, ispirata ai grandi ideali umanitari e liberari del socialismo dal volto umano.   Nel 1978 viene eletto Presidente della Repubblica italiana; un settennato, fino al 1985 che esalta la figura del ruolo di un Presidente che sa parlare a tutti gli italiani. Sandro Pertini, nella storia repubblicana del nostro Paese, è stato l’ultimo dei politici italiani che ha saputo parlare davvero ai giovani.