Sulla scia…della seta

 di Rita Occidente Lupo

Baco da seta: un tempo, tra le favole dei piccini, ricordato per il bozzolo, nel quale restava prigioniero. E per la sua paziente opera ad una stoffa pregiata. Poi, nell’era post industriale, del povero tessitore, smarrite le tracce. E della produzione, che un tempo aveva anche in Italia una sua affermazione. Di qui l’idea dell’associazione italiana gelsibachicoltura, made Coldiretti Veneto. Un’iniziativa che estenderà in tutto il Paese le sue ramificazioni, giacchè già tante sono state le adesioni. Ripescata la memoria storica, per un ritorno alla produzione di seta tutta italiana. Negli anni ’50, in Veneto, c’erano 40.000 aziende agricole, che allevavano bachi da seta. Adesso, l’obiettivo, di creare 1.000 comparti veneti entro cinque o sei anni. A Belluno, presso una fattoria sociale, sono stati piantati già 2000 gelsi, per far fronte al bisogno dei produttori, che ritorneranno a questa professione.  Si sta anche attirando l’attenzione, cercando d’introdurre nelle scuole tale produzione, per far sì che i più piccoli possano apprendere come venga fuori la seta e familiarizzare con l’autore…spesso sconosciuto!