Battipaglia: amministrative, Lanaro “Problema rifiuti, soluzione Made in Sud”

Dovrebbe essere un momento dedicato alla famiglia, invece la fine dell’anno segna per la campagna elettorale del veterinario Enrico Lanaro, un momento importante nella battaglia che il candidato a Sindaco per il Comune di Battipaglia ha deciso di affrontare in tema di sostenibilità ambientale e nuove energie: “Farò visita ad un impianto di gestione dei rifiuti organici –annuncia – perché sto lavorando con un pool di tecnici, alla strutturazione di una proposta innovativa relativamente alla produzione di energia rinnovabile. Viviamo in un territorio che oltre all’organico prodotto da uso civile, ne accumula tonnellate provenienti dalla quarta gamma. Studiando questo problema mi sono appassionato ad un progetto in cui credo e del quale vi racconterò tutto quando sarò pronto ”. Diretto in una città del Mezzogiorno di cui non fa ancora menzione per cautelare il lavoro del suo staff, sogna di utilizzare tutto ciò che è scarto organico per destinarlo alla creazione di forme di energia con l’obiettivo di offrire anche nuove opportunità di lavoro. “Molti usano dire che la politica deve essere funzione della società civile, per me politica è società civile”. A proposito delle insinuazioni sulle sue presunte alleanze si esprime con severità: “Io sono prima di tutto un uomo che per formazione personale è fuori dall’archeologia dei partiti, fuori dalla corsa dei topi e dalla modalità del roditore abituato a nutrirsi di scarti e spazzature pur di mangiare. Io sono per mia struttura un imprenditore, la mia è l’anima del visionario programmatico, che lavora con la consapevolezza che non si possono moltiplicare i pani e i pesci senza moltiplicare anche i fornai e i pescatori. Il candidato Sindaco del Comune di Battipaglia Enrico Lanaro, risponde con una chiusura netta alle dicerie che lo disegnano affiancato da “arnesi obsoleti della politica locale” giocando sulla sua silenziosa operosità: “La mia non sarà la politica che darà luogo ad una società di sofferenza, già danneggiata dalla vecchia classe dirigente. Pazzo è chi ritiene che la svolta possa essere nelle mani di coloro che hanno già svenduto il futuro, e mi riferisco ai candidati provenienti dalla vecchia guardia. La mia risposta è in quel movimento di intelligenze che fino ad oggi è rimasto in disparte, pur avendo avuto grandi intuizioni per questo territorio e che ha diritto di essere ricambiato con le opportunità che merita. La nuova politica è nel fervore intellettuale che è rimasto nascosto perché nessuno gli è andato incontro”. Poi smentisce la stampa che in queste settimane ha giocato al toto-sindaco, attribuendogli presunte sue alleanze:“Niente a nessuno è stato il nostro primo motto e ci rende felici l’aver fatto breccia con il nostro modo di essere anche tra chi ha già assunto un ruolo in questa città, ma di sicuro sorrido, quasi disarmato dei pettegolezzi che mi individuano in quel fosso scavato da figure appartenute ad una storia sbagliata, che ha messo in ginocchio la cultura e che ha costruito senza coscienza, costringendoci a sentirci cittadini al netto della speranza. Quel che mi pare importi del discorso sulla capacità di amministrare, è che sindaco domani sia una persona in grado di risolvere la grande contraddizione storica che ha sempre determinato il fallimento dei passati governi: la sordità di chi aveva il dovere di ascoltare, nonostante le grida di chi aveva bisogno di essere ascoltato. Alle vittime del disincanto dico che la mia esperienza umana mi ha insegnato che realizzare i sogni con coscienza è possibile. C’era una volta il sogno di una giusta causa, oggi c’è la pratica. La pratica di quei valori”.