Battipaglia: Etica “Ospedale, ormai allarme assoluto!”

Le ultime notizie che giungono dal nostro ospedale , purtroppo, confermano le nostre più nere previsioni. Quelle che da anni, colpevolmente inascoltati dai livelli istituzionali e politici locali, abbiamo illustrato in tutte le sedi e che si riassumono nel processo, portato avanti scientificamente e con cinismo, di ” marginalizzazione “della sanità ospedaliera nella Piana del Sele. A partire dalla struttura battipagliese. Ai problemi cronici, legati:
– ad una scelta di ridimensionamento del nostro presidio ridotto a 111 posti letto ( sapendo che al di sotto dei 100 posti letto un ospedale non si giustifica più sotto l’aspetto economico);
-alla mancanza di fondi per cui anche un problema al generatore di corrente diventa un dramma, e per cui interi servizi , come la medicina nucleare e un intero reparto della chirurgia del rachide, punti di riferimento ed eccellenze del nostro ospedale, ,rimangono chiusi ormai da anni.
-alla carenza insostenibile di personale medico e ausiliario, per cui la struttura ospedaliera riusciva ad andare avanti soltanto facendo ricorso all’ALPI ed a turni di lavoro massacranti;
ora si aggiunge la nuova normativa entrata in vigore da qualche giorno, che limita a 48 le ore lavorative che si possono, comunque, complessivamente svolgere in una settimana. La situazione è esplosa in tutta la sua drammaticità con le note “disperate ” da parte degli stessi Primari di vari reparti del nostro ospedale: NON SI RIESCE AD ASSICURARE NEANCHE LA COPERTURA DI TUTTI I NORMALI TURNI. In più pare che infermieri dell’ospedale di Agropoli (chiuso da tempo) sono stati trasferiti all’ospedale di Vallo, dove si registrano 26000 accessi l’anno di pronto soccorso contro i circa 100000 di accesso negli ospedali della Piana del Sele insieme. Noi rimaniamo convinti, come andiamo sostenendo da anni, che la risposta al dramma degli ospedali della Piana del Sele, sta nella realizzazione dell’Ospedale Unico della Piana del Sele, come prevedeva la legge regionale del 2009 sul piano ospedaliero della Campania e che le istituzioni pubbliche e le forze politiche locali le organizzazioni sindacali, farebbero bene, e con urgenza, ad assumere quella prospettiva ricollocando la realizzazione di quell’ospedale fra le Priorità della sanità campana. Occorre andare , finalmente, oltre ogni sciocca logica campanilistica! Chi pensa che la chiusura di Eboli possa avvantaggiare Battipaglia , o viceversa, non ha minimamente compreso quale è la ” partita” che si sta giocando”. Nel frattempo nulla va sottratto al nostro ospedale. Per questo invitiamo tutte le forze politiche cittadine, le forze sindacali, gli stessi commissari a stringersi insieme a difesa del nostro presidio ospedaliero. Condividiamo la proposta lanciata da Cucco Petrone di costituire un ” comitato di lotta a difesa dell’ospedale di Battipaglia” in cui dentro ci sia tutto ciò che di positivo esprime la nostra città. E siamo d’accordo anche sul fatto che questo ” comitato” porti il nome di Fausto Lucarelli, che ha sempre avuto a cuore la difesa di quel presidio ospedaliero.

Etica per il Buongoverno