Battipaglia: M5S su aree degradate

Il territorio della  città è “ricco” di zone degradate: edifici abbandonatiaree incolte in pieno centro città, vicinissime a grandi complessi urbanizzati, chi di noi non ha pensato più di una volta che una determinata area della nostra città andrebbe radicalmente ripresarecuperata e restituita all’uso pubblico che le spetterebbe di diritto? Eppure ogni volta ci si scontra con il classico problema della mancanza di fondi: un edificio sequestrato che non si può abbattere, un’area a verde privata ma del tutto incolta, complessi industriali che una volta davano lavoro a centinaia di persone lasciati completamente in abbandono da decenni. Oggi, come cittadini a cinque stelle, vogliamo riportare l’attenzione su una delle aree urbanizzate più popolose della città, ma che nonostante tutto, soffre più di altre l’isolamento dalla città, il quartiere di Belvedere, e ne sanno qualcosa i suoi abitanti. In particolare, prendiamo ad esempio una delle più recenti opportunità di finanziamento offerte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il recupero e la riqualificazione delle aree urbane degradate, per segnalare alla Commissione Straordinaria del Comune di Battipaglia una interessante opportunità di finanziamento. Nella lettera allegata, inviata alla Commissione Straordinaria, suggeriamo la riqualificazione dell’ex-ILCA di Belvedere (Istituto Lattiero Caseario), abbandonata da oltre 15 anni, un esempio di riqualificazione che il quartiere certamente gradirebbe. Lo Stabilimento lattiero caseario sito in Belvedere fu realizzato dalla I.L.C.A. nel 1964 con un finanziamento a fondo perduto proveniente dalla Cassa per il Mezzogiorno per un importo di Lit. 32.372.000 (a fronte di una spesa ammessa di Lit. 226.251.559). Inoltre l’ISVEIMER aveva concesso un finanziamento di Lit. 317 milioni su una spesa di Lit. 573 milioni. Ancora, su un programma di ampliamento del 1965 che prevedeva una spesa di ulteriori 300 milioni, l’ISVEIMER concesse un finanziamento di ulteriori 245 milioni di lire. Dalle poche informazioni in nostro possesso, tale struttura pare sia di proprietà della Regione Campania. Come già avvenuto in passato, siamo certi che la Commissione Straordinaria saprà sfruttare tale opportunità a vantaggio del nostro territorio.