Eboli: notte dello Scorzamauriello “no” ad Halloween

Rivive e si consolida, di anno in anno, fino a giungere a questa VIII edizione, la tradizione de “la notte dello Scorzamauriello”, nata da una lungimirante intuizione dell’associazione “Le Tavole del Borgo”, presieduta da Gustavo Sparano, patrocinata dal Comune di Eboli e con la partecipazione di Weboli. L’associazione ha voluto dedicare una notte intera a questa figura leggendaria, con cene e spettacoli itineranti, traboccanti di mistero e leggende. «La famiglia de Le tavole del borgo – spiega Sparano- si allarga di anno in anno e questo ci spinge a proseguire sulla strada dell’interazione tra associazioni ed Enti, in un progetto ambizioso che, partendo dal nostro territorio mira a coinvolgere anche le città fuori regione, nella riscoperta di miti e tradizioni di cui la nostra terra è ricca». L’entusiasmo dei ristoratori del borgo antico ha contagiato tutta la città, coinvolgendo associazioni e privati che si stanno adoperando per assicurare ai visitatori, anche provenienti da più città d’Italia, una notte destinata a diventare una punta di diamante nella programmazione culturale della Regione e non solo, perché altre regioni d’Italia guardano a quest’iniziativa con partecipazione e curiosità. Nulla da invidiare alla festività di origini scandinave adottata dagli americani e in approdo in Italia, Halloween: la notte del 31 ottobre ha per protagonista una figura leggendaria, comune a numerose tradizioni e leggende popolari d’Italia e presente nella nostra letteratura da Carlo Levi a Matilde Serao, passando per De Sanctis e Calvino. Ad Eboli, in provincia di Salerno, viene chiamato Scorzamauriello, a Napoli Munaciello e in Lucania Monachicchio. «I monachicchi sono esseri piccolissimi, allegri, aerei; corrono veloci  qua e là, e il loro maggior piacere è di fare ai cristiani ogni sorta di dispetti». Questo racconta di loro Carlo Levi in “Cristo si è fermato ad Eboli”. E proprio ad Eboli la leggenda si trasforma in una festa ricca di sapori, musica, spettacoli teatrali, eventi ricchi di tradizione e cultura popolare che i cittadini non solo non voglio perdere, ma cercano di tutelare con ogni mezzo da festività che non gli appartengono. La partecipazione dell’Icatt conferisce all’evento una particolare accezione sociale: «Il carcere – spiega la direttrice dell’Icatt, Rita Romano- spalanca le sue porte per interagire con la città. La funzione educativa del teatro è nota a tutti e da tempo  e noi pensiamo non ci sia modo migliore che educare proprio attraverso l’arte e la cultura. I brani interpretati dalla nostra compagnia teatrale, sono tratti da un’opera di Massimo Balsamo, uno dei più creativi tra i nostri ospiti». Tutti ebolitani gli organizzatori: sei ristoranti del centro storico, tre compagnie teatrali che si esibiranno, insieme con due gruppi musicali, in spettacoli itineranti, non mancheranno momenti dedicati ai più piccini ed un evento culturale in chiusura di serata; al Museum Operation Avalance; Radio città Eboli, la radio ufficiale de La notte dello Scorzamauriello. La parola d’ordine sarà allegria, tutta l’allegria che è capace di sprigionare lo Scorzamauriello, con i suoi dispetti e le sue burla. «Chiedete – scrive Matilde Serao – ad un vecchio, ad una fanciulla, ad una madre, ad un uomo, ad un bambino se veramente questo munaciello esiste e scorrazza per le case e vi faranno un brutto volto, come lo farebbero a chi offende la fede. Se volete sentirne delle storie, ne sentirete; se volete averne dei documenti autentici, ne avrete. Di tutto è capace il munaciello». E’ il sindaco di Eboli Massimo Cariello a concludere: «La notte dello Scorzamauriello è nato come evento e si trasforma in un percorso che abbina cultura e gastronomia e creando quelle preziose sinergie che sono fondamentali per incrementare il turismo nel nostro territorio».  Per vedere con i vostri occhi, non vi rimane da far altro che esserci.