Oscurantismo medievale

Giuseppe Lembo

Il libero convincimento del tramonto assoluto di ogni epoca storica, purtroppo, è nei fatti, assolutamente smentito. C’è sempre più, un corso e ricorso degli eventi storici fasti e/o nefasti che siano. I tanti eventi poco desiderati perché dannosi per l’uomo che li ha vissuti, subendoli, purtroppo, sono eventi che possono tornare; sono eventi che, così come nell’ordine naturale delle cose, si ripropongono con il loro carico di disumane negatività; tanto, con una loro ripetitività da corsi e ricorsi storici. A macchia di leopardo appaiono e scompaiono nelle diverse realtà geografiche del mondo. Anche il nostro Medioevo con tutto quello che ha significato per il nostro Paese, con il suo carico di profondo oscurantismo, dopo una solo apparente scomparsa, ricompare, sempre più spesso, proponendosi con tutte le sue caratteristiche originarie, prima delle quali il buio oscurantismo poi fortunatamente superato dal pensiero illuministico che ha dato all’Italia, il sereno dopo la tempesta; facendola rinascere da un malessere profondo e aggressivo che ha fatto tanto male a chi l’ha dovuto subire, deviando il corso del saggio vivere, con protagonisti i giusti che non amano l’oscurantismo medievale, ma lo splendore della luce che può venire dalla sola ragione annullando le tenebre, così come sono diffusamente presenti nel Medioevo.

Il mondo non è sempre uguale a se stesso; in tante sue parti cambia; cambia e viene riportato a situazioni pensate come del tutto scomparse.

E così anche per il Medioevo, considerato cancellato e quindi scomparso secondo il libero convincimento dei più che, purtroppo, dalla luce si ritrovano, sempre più spesso, nelle profonde e diffuse tenebri medievali.

Nel tempo della nostra complessa quotidianità, in alcune parti del mondo, dalla Turchia alla Nigeria ed all’Afghanistan, con una realtà umana naturalmente predisposta ad essere e quindi far prevalere le proprie caratteristiche maschili, c’è un profondo oscurantismo medievale, con le donne sottomesse e sempre più, umiliate ed offese. Tanto, per un effetto deviato della religione, della cultura e dei medievali tabù sociali che portano a considerare ancora oggi la donna un essere inferiore, con caratteristiche più da mondo oggettuale, da usare abusandone, che da soggetto uomo, nobile espressione dell’essere, con una sua ricchezza di valori dell’anima, da cui l’uomo deve assolutamente saper partire per creare intelligentemente quell’universalità antropologica, senza la quale il mondo non può funzionare, perché gli si apre davanti, il solo nulla eterno; il solo idiotismo di una mediocrità diffusa che sta uccidendo il nostro Paese.

Non esiste assolutamente un mondo solo per gli uomini; è un mondo falso ed ipocrita che il maschio padrone egoisticamente si inventa per esercitare la sua forza schiavistica, il frutto di un profondo oscurantismo medievale contro le donne; tanto, con l’obiettivo di tenerle sottomesse, evitandone l’ingresso nel mondo della civiltà, del progresso e dei diritti dell’uomo, così come sanciti e scritti nella carta universale dei diritti, un importante riferimento per tutti gli uomini della Terra, senza differenza di genere, a tutela della libertà e della dignità umana.

Purtroppo, mentre una parte del mondo guarda alla luce e va avanti, ce n’è un’altra che è avvolta dalle tenebre e va maledettamente indietro; tutto questo succede con caratteristiche geografiche diffuse a macchia di leopardo.

Nonostante i 20 anni passati dalla Dichiarazione ONU di Pechino, sulla fine delle violenze sulle donne, ci sono parti del mondo, dalla Turchia alla Nigeria, all’ Afghanistan, dove il Medioevo è più attuale che mai.

Qui, più che altrove, c’è una grave ed assolutamente sconsiderata violenza sulle donne; sulle donne di tutte le età: bambine, ragazze, mogli, madri; sulle donne di tutte le condizioni e provenienze umane e sociali.

Ancora, in metà del mondo, oltre alle richiamate zone ad alto rischio, resta il disumano orrore della violenza sulle donne.

Un fenomeno, fortemente radicato in un passato tardi a morire; sempre più attuale e diffuso è oggi quello del femminicidio che, purtroppo e sempre più, riguarda l’intera geografia della Terra ed è diversamente distribuito a macchia di leopardo, nelle diverse aree geografiche del mondo.

Il fenomeno più grave di violenza di genere riguarda soprattutto la Turchia, la Nigeria e l’ Afghanistan, dove c’è un mondo maschile da padre-padrone che non concede niente alle donne considerate più oggetti da usare abusandone che persone.

In Turchia lo scorso anno ci sono stati ben 300 omicidi di donne; ripetuti anche gli stupri di gruppo, gli assalti con l’acido in India, delle donne bottino di guerra nel Sud del Sudan e delle moglie schiavizzate dai jihadisti dell’Isis in Iraq e di Boko Haram in Nigeria; vanno ricordate anche le lapidazioni in Iran e le spose bambine in Siria, Afghanistan, Yemen, Pakistan.

La violenza di genere sulle donne colpisce ovunque sulla Terra; colpisce anche fra le mura domestiche del ricco occidente; colpisce anche fra i banchi delle moderne scuole americane.

Dalla dichiarazione di Pechino, contro ogni forma di violenza sulle donne, sono passati venti anni; molto è stato fatto anche in temi di uguaglianza fra il mondo maschile ed il mondo femminile.

Intanto che si raggiunga una vera parità di diritti, molto, molto, c’è ancora da fare; la parità di genere è un obiettivo importante per avere un modello di civiltà universale capace di garantire la dignità uomo-donna in tutto il mondo.

È un obiettivo di grande civiltà; secondo le stime dell’ONU, per raggiungere questo tanto atteso obiettivo, occorrono ancora 75 anni; 75 anni di vita per una improbabile concreta parità di genere.

Intanto che si hanno condizioni umanamente nuove per un mondo nuovo, c’è, purtroppo, un crescente tasso di violenza fatto quotidianamente di botte, di molestie sessuali, di stupri, di omicidi.

In Medio Oriente ed in Africa c’è, un ostinato fare maschile contro le donne; tanto, in nome di un feroce fanatismo che, per religione o per falsa cultura, impone ancora una bassa feudalità maschile sul corpo della donna, violentandola non solo moralmente, ma sempre più spesso, anche materialmente, con gravi offese e sofferenze imposte al mondo femminile, costretto a subirle.

La guerra peggiore con disumana violenza, da parte del maschio-padrone sulla donna, avviene in casa; è il 30% di donne, vittime di violenza fisica o sessuale.

Molte sono nel mondo le mogli-bambine, spesso ancora fisicamente immature per avere rapporti sessuali e partorire che, diventano irresponsabilmente mamme-bambine.

Questo amaro supplizio alle mogli-bambine appartiene soprattutto alle comunità più povere del mondo islamico.

La disumana ferocia delle donne in tante parti del mondo, proprio non conosce limiti; si trasforma in una violenza disumanamente senza limiti.

Le donne, senza alcuna forma di rispetto umano, in tante parti della Terra, sono considerate delle vere e proprie schiave; più che esseri umani, sono considerate animali e come tali, costrette a subire atti sessuali  dal maschio padrone, “brutali ed abnormi”, così come succedevano nelle lontane epoche dell’oscurantismo medievale, dove ancora non si conosceva la luce dei lumi della ragione umana.

Il percorso di disumana violenza maschile sulle donne è, purtroppo, un attuale e sempre vivo percorso di umana disumanità ancora ai nostri giorni; per questo, non possono assolutamente essere considerati giorni di civiltà e di progresso, nel rispetto umano per l’uomo della Terra, senza alcuna pretestuosa e barbara violenza di genere.

Da una recente ricerca americana del Pew Rescarh Center di Washington emerge un’amara ed impietosa condizione femminile in gran parte del mondo.

Purtroppo nel civile Terzo Millennio vengono ancora sacrificate centinaia di migliaia di bambine; non vengono fatte nascere perché “non convenienti”.

Contro le donne, con gratuita disumanità, si compiono atti di violenza ancora prima di nascere, con un maschio-padrone che stabilisce a chi tra le donne e quando, dare il diritto di nascere.

C’è un’ancora grave discriminazione nel mondo nei confronti delle donne; da parte degli uomini che si sentono padroni della carne umana femminile per un falso senso religioso, per una ancora più falsa cultura e soprattutto per tradizioni e convenzioni sociali, con norme fatte dagli uomini contro le donne costrette a subire, in nome e per conto di una falsa superiorità maschile; tanto, con una sovranità medievale, esercitata per privilegi legati a dannate convenzioni sociali che non dovrebbero assolutamente esistere, in quanto sono in sé offese maledette ai danni delle donne, nei cui confronti non possono ancora esistere privilegi legati ad una feudalità con protagonista il maschio padrone sulla donna.

Un esempio di assoluta negazione umana del maschio-padrone ci viene dalla Nigeria, dove il gruppo di Haram ha fatto della violenza religiosa contro le donne una vera e propria strategia di guerriglia; qui, disumanamente, le donne sono un’arma in mano ai terroristi che usano la violenza per scuotere l’Occidente; più si usa crudeltà nei loro confronti, più l’Occidente si terrorizza.

Per questo disumano fine si fa un uso-abusato dei rapimenti individuali e di gruppo; vengono, tra l’altro, differenziati nei trattamenti loro riservati, con le donne cristiane a maggior rischio rispetto alle donne mussulmane, creando, per queste forme di disumana violenza, situazioni di assoluta non comprensione da parte della cultura occidentale.

Nel mondo islamico più che altrove, la violenza sulle donne si sposta fin dentro le mura domestiche, dove il marito-padrone, può disporre a suo assoluto piacimento della moglie che è più che una persona, un oggetto di poco valore da poter usare, abusandone.

C’è, tra l’altro, nel mondo, come in Iran, la pratica della lapidazione contro le donne (dal 1980 al 2009 ne sono state lapidate ben 52).

C’è ancora, come violenza sulle donne, per effetto di tradizioni e costumi diffusi, l’uso-abusato dell’ infibulazione, con mutilazioni dei genitali femminili; trattasi di un fenomeno presente anche in gruppi di emigranti che vivono nel mondo della cultura occidentale; tanto, ancora succede, per assoluta ignoranza e nell’indifferenza di chi sa e vede, fingendo di non sapere e di non vedere niente.

Quest’analisi di diffuso e sofferto malessere nel mondo, che cosa ci fa capire? Che cosa ci insegna? Che l’indifferenza, l’ignoranza, la superstizione in tante parti del mondo ancora esercitano il loro ruolo di potere, dando all’uomo l’autorità maschile di fare quel che vuole contro la donna che ancora ritiene giusto essere picchiata o maltrattata dal marito; così facendo, sono complici e vittime allo stesso tempo.

La cultura occidentale, la comunità internazionale, pur condannando senza riserve, di fatto non ottiene risultati concreti e risolutivi; il problema, nella sua gravità, continua ad esistere con la donna vittima di un mondo maschile che si rende ancora protagonista di violenza sulle donne; una violenza che sa spesso di orrore, di un disumano femminicidio, che porta in tante parti del mondo di attualità un passato medievale che è, purtroppo, ancora tra noi, facendo sentire gli effetti devastanti di una disumanità tutta da cancellare.

L’umanità deve profondamente cambiare; prima di un cambiamento di insieme, è l’uomo, l’uomo del mondo a dover cambiare.

Nel cambiamento possibile, nelle tante parti del mondo, dove il fenomeno ha tutte le caratteristiche di un problema grave, devono essere eliminate le differenze di genere cancellando il fenomeno barbaramente infame dei maschi-padroni a cui è permesso di fare tutto contro le donne e con le donne schiave dell’uomo, costrette a subire tutto.

Tanto, in nome di una folle superiorità di genere che assolutamente non esiste; si tratta di una falsa superiorità e se l’è inventata l’uomo della Terra per vivere da maschio-padrone la sua feudalità, in crescenti contesti da profondo oscurantismo medievale.

Purtroppo, così facendo, l’uomo è il grande protagonista di una medievalità che è tra noi e non ci permette di cambiare, diventando intelligenti ed umani protagonisti di modernizzazione, per un’umanità nuova.