Insediamento seggi elettorali: la bufera dell’Antimafia!

di Rita Occidente Lupo

Il gran giorno conta le ore, nel silenzio dell’ultimo rintocco sulla chiusura della campagna elettorale che, sull’ultimo round, ha registrato l’alacre lavoro dell’antimafia, alle prese con nominativi candidabili e non. E la bufera soprattutto nel Pd, perchè pare un attacco diretto al candidato governatore Vincenzo De Luca. Tra confusione ed incertezza,domani, circa 23 milioni d’ italiani alle urne nell’election day  in 7 Regioni (Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Campania e Puglia) e 1.065 Comuni, tra cui 17 città capoluogo, la principale delle quali è Venezia. Nelle 27.411 sezioni elettorali si voterà in un solo giorno, dalle 7 alle 23 di domenica. Il ballottaggio per le comunali, nei Comuni che superando i 15.000 abitanti, vedono una sfilza di candidati in corsa alla prima poltrona civica: il doppio turno, allo scadere delle due settimane, il 14 giugno. Ad Aosta, Trento e Bolzano e in tutti i comuni di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, il voto già espresso il 10 maggio con ballottaggio il 24. Per le regionali, turno unico con premio di maggioranza al candidato governatore più eletto. Salvo per la Toscana, la cui legge elettorale approvata di recente prevede il ballottaggio tra i due più votati se nessuno dei candidati presidenti raggiunge almeno il 40% dei voti.  Due schede di colore diverso, invece, per il rinnovo sia del governatore che del sindaco. Delle 7 Regioni al voto, 5 sono attualmente governate dal centrosinistra (Liguria, Toscana, Marche, Umbria e Puglia) e 2 dal centrodestra (Veneto e Campania). Cinque su 7 sono i governatori ricandidati. Tre del centrosinistra: Enrico Rossi, Toscana; Catiuscia Marini, Umbria; Gianmario Spacca (Marche), che però si candida questa volta con Forza Italia anziché con il Pd. Due del centrodestra: Luca Zaia (Veneto) e Stefano Caldoro (Campania). Non sono ricandidati, invece, i governatori uscenti di Liguria (Burlando, per il centrosinistra corre Raffaella Paita) e Puglia (Vendola, per il centrosinistra corre Michele Emiliano). in alcune Regioni, campania e Puglia, regionali decisive ed esito incerto. Il pericolo maggiore, l’astensionismo giacchè i partiti si sono scissi, riallineati con posizioni diverse ed i candidati, non hanno esitato a cambi di casacca dell’ultim’ora. Questo crea una certa sfiducia, rincara la confusione ed alimenta incertezze sull’efficacia del proprio consenso. Ma la memoria storica, che rimanda la lenta ascesa del potere democratico, deve reggere la scena, nella consapevolezza che il sacrosanto diritto al voto, costituisce la forma più elevata di partecipazione alla vita del Paese.