Campania: elezioni regionali, Pasquale Mucciolo in campo

Rita Occidente Lupo

I Socialisti continuano la loro strada e non saltano turni nella loro corsa ad ostacoli. Così, sui clamori di diatribate elezioni regionali in Campania, gli umori dell’intero Paese non possono non ricadere su scelte singole e di coalizione. Sulla crisi che gli stessi schieramenti respirano, giacchè il panorama sembra molto confuso rispetto alla Prima Repubblica. Ma il PSI, che vanta una lunga storia sociale, anche a quest’altro appuntamento va a testa alta, convinto che in politica, occorra a volte mettersi in gioco, rimettendoci anche la propria faccia, se occorre, pur di rispondere all’appello. Tra volti vecchi e nuovi, spazio ai giovani, che hanno tanta voglia di misurarsi con la vita pubblica e di portare una ventata innovativa al territorio. Pasquale Mucciolo, giovane avvocato, presidente provinciale PSI, residente a Castel San Lorenzo, padre di tre frugoli, dopo una militanza da oltre vent’anni non solo per la Valle del Calore, rompe gl’indugi ed insieme agli altri vertici del Partito, in corsa verso Palazzo Santa Lucia. Nella convinzione che in una fase delicata per il Paese, quale l’attuale, la vecchia guardia socialista non possa tirarsi indietro, anche in Campania “laddove si respira la politica fallimentare di Caldoro- commenta – prettamente ragionieristica nei tagli lineari rispetto agli sprechi, mortificanti soprattutto la Sanità, col blocco di assunzioni e reparti dei nosocomi al collasso. Personale medico e paramedico inversamente proporzionale alla richiesta di un’utenza sempre più orfana d’adeguato assistenzialismo autoctono. Di qui i viaggi della speranza, la serpeggiante migrazione verso altri centri stimati d’eccellenza, dimenticando professionalità nostrane ed impinguando in tal modo altre casse regionali. Oltre a caricare ulteriormente le famiglie già provate dalla crisi economica, d’ulteriori spese per spostamenti e relative insistenze su altri territori. Che il Centrodestra viva uno sbandamento, dai vertici nazionali, a quelli locali, più che evidente! Di qui la presa di coscienza che soltanto alla luce anche di quella ch’è stata la stagione socialista, non solo nel Paese, ma anche nell’ambito della dialettica europeista imperante col PPE, si possa riportare la Campania a livelli qualitativamente superiori agli attuali. Un riferimento all’elezione greca di Tsipras,  doveroso, alla luce di una situazione di grossa austerità nella quale il popolo s’è ritrovato. Pertanto non può subire ulteriori tagli, altrimenti l’ Europa rischia di tramutarsi in una polveriera in cui possono trovare fertile terreno i fondamentalismi. Basta guardare alle recenti vicende francesi, che non trovano manovalanza terroristica, come invece si vuol far credere, nell’immigrazione clandestina, ma negli stranieri di terza generazione, cioè quelli integrati a tutti gli effetti nell’humus sociale in cui vivono. Il disagio economico per tagli errati, esaspera la gente in difficoltà, che trova anche nel fondamentalismo, motivo di reazione contro la politica. La Campania è culla di tanti disagi sociali, che spaziano dall’affanno dei trasporti, alle problematiche ambientali. I Socialisti diranno la loro ancora una volta, con un programma che sarà srotolato nell’intera campagna elettorale. Privilegerò l’ascolto delle istanze sociali, come ho sempre fatto, aprendo a quanti vorranno collaborare anche alla stesura definitiva del mio programma, i battenti della segreteria politica affinchè, ancora una volta, siano le idee, a muovere azioni concrete per il bene comune.”