Salerno: ASL, fumata nera tra sindacati e direzione generale

Nulla di fatto nella riunione di ieri presso i locali della ASL SALERNO di via Nizza tra la RSU, le OO.SS. e le maestranze della ASL. Alla base delle trattative circa 11 milioni di euro che rappresentano l’intera parte variabile dello stipendio per circa 5 mila dipendenti del Comparto della sanità pubblica afferenti come competenza agli anni 2011, 2012, 2013 e 2014 e mai pagati. Tali fondi, resi indisponibili alle parti per mezzo di Decreti regionali negli anni di riferimento dalla Regione per controlli di congruenza, vengono ora considerati “residui” grazie ad un ulteriore Decreto di Caldoro (il 106) costruito ad hoc dalla Regione per sottrarre volutamente le somme costituite e considerarle “economie di bilancio” in sfregio al Contratto Collettivo Nazionale di lavoro. “Si tratta di un furto vero e proprio costruito con abilità per mezzo di Decreti di dubbio valore morale, dettati dall’arroganza di un management aziendale e regionale che mira continuamente a risparmiare solo sulla pelle degli operatori sanitari.” Dichiara Rolando Scotillo delle FISI / CSA “A questo punto non ci resta che alzare le barricate su un gioco che sta massacrando i cittadini della Regione Campania (tasse ed accise regionali al massimo) e nel contempo sta massacrando gli operatori della sanità il cui contratto di lavoro nazionale è bloccato dal 2009 e che hanno perso di fatto – per Decreti Regionali –  il diritto alla contrattazione di secondo livello ponendo la Regione Campania fuori dal Contratto Nazionale  ed i dipendenti della sanità nelle condizioni di lavoratori di serie B rispetto ai colleghi del resto di Italia. Lunedì 15 p.v., presso i locali di rappresentanza della ASL di Salerno, è stata indetta dalle ore 10.00 una assemblea RSU per valutare le azioni conseguenziali di parte sindacale.”