Riceviamo e Pubblichiamo: DC, Sandri contro detrattori ” Non ti curar di lor, ma guarda e passa!”

 Preg.mo Direttore dott.ssa Rita Occidente Lupo, ho ritenuto indispensabile attrezzarmi – una volta si sarebbe detto di, mentre oggi diciamo di innanzitutto per ringraziarLa per la cortesia con la quale il Suo giornale segue con molta attenzione l’opera di rilancio politico ed organizzativo della Democrazia Cristiana, non solamente nella regione Campania, ma ormai in tutto il territorio nazionale. Secondariamente devo rilevare che gli articoli che Lei cortesemente pubblica nella testata giornalistica che Lei dirige suscitano molta attenzione anche da parte di chi – talvolta – si prende la briga di opinioni e giudizi non sempre perfettamente in linea con il pensiero politico ed operativo del partito che fu di don Sturzo, De Gasperi ed Aldo Moro. Talvolta pur di contrastare l’incontrastabile taluni personaggi arrivano perfino ad inventarsi <bufale> che non stanno nè in cielo, nè in terra. Menziono per tutti quella escogitata da cotal Antonio Fierro (Roma) il quale non avendo gran che da dire in termini politici ha inventato l’esistenza di un immobile di proprietà della Democrazia Cristiana, in quel di Cervignano del Friuli n. 3, asserendo che tale bene fosse stato distratto da qualche losco personaggio e dunque finito poi in mani sbagliate.  Ho già risposto in proposito e non c’e’ più altro da aggiungere in proposito. Va però notato che altri si industriano nel porre quesiti, tra i più disparati, molti dei quali ben poco pertinenti con quella esigenza di elaborare una proposta politica alternativa alla pesante situazione oggi esistete in Italia e che dopo vent’anni di Seconda Repubblica vede il popolo italiano duramente provato e vilipeso nei suoi diritti fondamentali. Non è mia intenzione quindi entrare nel merito di quisquiglie varie sollevate da chi non ha titolo nel farlo: servirebbe solo a distrarci dagli importanti compiti cui la Democrazia Cristiana ha il dovere di assolvere. Sotto questo aspetto mi ricollego alle conclusioni di un complesso iter giuridico, durato parecchi anni, e che si è fondato sulla decisione (ed atti successivi) assunta dalla Assemblea nazionale degli iscritti alla Democrazia Cristiana, così come risultanti dal tesseramento anni 1992/1993, che si svolse a Roma (Hotel Palatino, in Via Cavour) nei giorni 3 e 4 luglio 2002. In quella storica Assemblea si elessero gli organismi direttivi del partito, così come previsto dallo Statuto della Democrazia Cristiana e si diede mandato al Segretario politico nazionale (A. Sandri/Udine) ed al Segretario amministrativo nazionale (G. Travagin/Novara) di procedere per vie legali per la difesa degli interessi sostanziali della Democrazia Cristiana duramente colpiti da un modo di procedere del tutto illegittimo messo in atto dai vertici del partito di allora, così come peraltro si evince dalla conclusione del procedimento giudiziario sancito dall’ormai nota inappellabile sentenza della Corte di Cassazione a sezioni unite del 2010 (la numero 25.999 del dicembre 2010). A ciò di deve aggiungere la celebrazione del XXII Congresso nazionale della Democrazia Cristiana avvenuta in quel di Perugia nei giorni 14 e 15 dicembre 2013, con cui si è dato attuazione a quanto sancito dalla Corte di Cassazione e dalle precedenti sentenze. Ora c’è chi con lo sguardo rivolto solo al passato pretenderebbe di fermare la Storia. Noi invece preferiamo impegnarci nel presente e guardare al futuro. La Democrazia Cristiana, piaccia o non piaccia, è ben viva e vegeta, pronta ad affrontare con determinazione le difficili sfide che la attendono nell’immediato futuro. Il partito dello scudocrociato è in forte crescita e questo è un dato inconfutabile. Ma vogliamo crescere ancora di più per essere un’alternativa credibile allo sfascio oggi esistente. I vari detrattori, se sono in buona fede, farebbero bene ad unirsi a noi in questa non facile battaglia. La Democrazia Cristiana non è certo di Sandri, come non lo è mai stata di Pizza o di Senaldi e di Darida o di Flaminio Piccoli, a cui peraltro dobbiamo il merito di aver promosso la cosiddetta. La Democrazia Cristiana è degli iscritti al partito che soli hanno il potere di determinare le scelte e decisioni politiche che si ritengono utili al bene del popolo italiano. Chiarita questa premessa non c’è spazio per i personalismi o manie di grandezza, particolarmente fuori luogo in questo determinato momento storico. C’è invece bisogno di umiltà. di spirito di servizio, di impegno serio e determinato di fronte ai temibili nemici che abbiamo di fronte. Dei nemici che vogliono espropriarci dei diritti fondamentali garantiti dalla carta Costituzionale della Repubblica Italiana e che stanno cancellando quel tanto di bene che la Democrazia Cristiana ha garantito durante mezzo secolo di libertà, di democrazia, di benessere e di progresso. A nostro avviso è a quel punto che dobbiamo ritornare e solo la Democrazia Cristiana < la forza che ha fatto grande l’Italia>, più aiutarci in questa non facile impresa.  

Angelo Sandri – Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana

2 pensieri su “Riceviamo e Pubblichiamo: DC, Sandri contro detrattori ” Non ti curar di lor, ma guarda e passa!”

  1. Abbiamo chiesto senza ricevere risposta, quindi di fatto riproponiamo la domanda al segretario politico nazionale della Dc perchè ci illumini su una questione che riteniamo basilare.
    La problematica posta precedentemente era: “A questi signori pseudo democristiani, pseudo visto che dovrebbero spiegare la detenzione di un simbolo dopo l’ultima sentenza storica della Cassazione del 2010, chiediamo di mostraci il vero codice fiscale della Democrazia Cristiana, quello originale e, quantunque non lo abbiano se ci dicono dov’è e chi lo detiene.
    Una semplice domanda ma che di fatto dimostrerà come si stia continuando imperterriti, in una situazione di fatto non rispondete al vero.
    Grazie.”

    Dato che precedentemente non vi fu risposta pensiamo che l’illustre Segr. Polit. Nazion. non ne abbia preso visione e, certi dei suoi molteplici impegni, veniamo con cortesia a riproporre la stessa sperando che questa volta ci accontenti. Non intendiamo asserire di aver ragione in virtù dell’assenza di risposta che di fatto è un esplicito assenso alla questione, siamo democristiani veri e quindi diamo sempre più di un’opportunità di risposta, ma questa volta gradiremmo una risposta.
    Ci pubblichi il codice fiscale e poi faremo noi le dovute verifiche almeno chiariremo, o inizieremo a farlo, qualche dubbio sulle belle parole ma pur sempre solo parole di chi è posto alla guida della Democrazia Cristiana come venuto fuori dal Congresso di Perugia, perchè mai ci sogneremmo di dire cosa diversa.
    Cordialmente salutiamo tutti i veri Democristiani.

  2. Tutti si lamentano dei vecchi politici e li chiamano politichesi, però poi quando sono messi di fronte allo stato di fatto delle cose rispondono in modo maleducato e peggio di chi si cerca, a parole ma non con i fatti, di combattere.

    Non mi sembra cosa di poco conto raccontare fatti che non corrispondono alla realtà delle cose, in questo modo la gente viene raggirata o presa in giro perchè poi quando va a fare i dovuti controlli sulla veridicità di ciò che gli viene detto trova, di fatto, una differente corresponsione.

    Anche la risposta di per se stessa è alquanto scorretta, si vuol fare nuova politica ma non si accetta il contraddittorio, ci si professa contro il sistema ma si usano gli stessi metodi aggiungendo anche comportamenti poco esemplari, se questa è la nuova DC che state costruendo allora siete già finiti prima di iniziare.

    Fatta questa premessa siete liberi di ricorrere a tutti i detti latini che volete, peccato che vi dequalifichino agli occhi delle persone, sarebbe stato più intelligente rispondere, ma è anche vero che quando non si hanno gli argomenti adatti o si viene smascherati cosa si può dire?

    Ecco avete dipinto la vostra impostazione politica, parole che non hanno riscontro effettivo e frasi inidonee come risposta quando venite colti sul vivo.

    Elettori, popolo italiano, tenete conto di questi gesti e questi metodi perchè in futuro non si ripetano errori come in passato, perchè non si affidi il futuro dell’Italia in mano a chi non saprebbe poi fare gli interessi degli italiani.

    In conclusione rispondiamo in latino alla risposta testè dataci: De omni re scibili et quibusdam aliis

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