Eboli: sprechi e privilegi in tempi di crisi

 Privilegi di chi a danni dei cittadini spende 18.000euro di bolletta telefonica. Succede ad Eboli, nel mezzogiorno d’Italia, lo stesso meridione che vede percentuali di disoccupazione giovanile a doppia cifra. Spendere 18.000euro di telefonate non solo è una ruberia a danno dei cittadini, ma è una mancanza di rispetto per tutte quelle persone,soprattutto per i tanti giovani, che i 750€ di chiamate di un singolo  consigliere li guadagnano in un mese di lavoro come precari e dopo una giornata lavorativa  di otto ore. Per chi sta a telefono si tutto il giorno, ma perché lavora nei “call center” e guadagna 2,50euro all’ora. E’ un insulto per chi ha una famiglia e non lavora ed oggi non ha nemmeno i servizi adeguati perché  la risposta degli enti è la solita: “non ci sono risorse”. E’ una presa in giro per i cittadini che hanno vissuto un estate ebolitana senza un minimo di programmazione, senza eventi, senza svaghi perché l’affermazione era sempre la stessa: “non abbiamo un euro”. Con 18.000 euro si sarebbero potuti attivare  almeno due stage/tirocini per formare ragazzi garantendo un rimborso spese. Si sarebbero potuti organizzare eventi per attrarre turisti e mettere in moto il commercio cittadino durante l’estate, si poteva aprire un piccolo spazio giochi per i bambini, si sarebbero potute fare tante piccole cose per i cittadini. Invece no, si sono spesi per chiamate, per telefonare anche all’estero. Magari fosse partita una telefonata per Bruxelles dai nostri ex amministratori per provare a portare fondi europei sui territori. Tutto questo ci indigna molto, per questo chiediamo chiarezza e  soprattutto che chi ha sprecato togliendo ai cittadini paghi di tasca propria.

SEL E.Melchionda