Milano: VIII ediz.festival internazionale di musica antica

 Sta ormai volgendo al termine a Milano anche l’edizione 2014 del <Festival internazionale di Musica Antica>, giunto quest’anno alla sua VIII edizione, a cura del Presidente Giuseppe Rescio, del Musicista e Direttore Artistico Mario Salerno, dell’Associazione Culturale “La Cappella Musicale”, in collaborazione con Vivi Milano ed il Corriere della Sera e – non certo da ultimi – gli impegni e le attenzioni dei rispettivi Assessori alla Cultura ed al Turismo Dott. Filippo Del Corno e Dott. Franco D’Alfonso. Nell’ultima settimana di agosto sono previsti infatti gli ultimi imperdibili appuntamenti musicali ed in particolare mercoledì 27 agosto alle ore 18.30 ed alle ore 20.30, presso la Chiesa di San Bernardino alle Monache, è in programma il concerto di Jean-Philippe Rameau e Christophe Rousset (clavicembalo), mentre giovedì 28 agosto alle ore 20.30, presso la Basilica di Santa Maria della Passione avrà luogo ilconcerto <Juditha triumphans> con musiche di Vivaldi, Cimarosa, Jommelli, Mozart con <Les Talens Lyriques>; Delphine Galou, contralto; Christophe Rousset, direttore. La Musica ha avuto anche quest’anno un posto di particolare rilievo nel “cartellone” estivo della Città di Milano, spaziando sul suo pentagramma con eventi pop, jazz, rock, nonchè di raffinati intrecci e prestigiosi ascolti di Musica Classica e Musica Sacra.”Milano Arte Musica” si è ormai imposto in assoluto come uno tra i più importanti Festival di Musica Antica per la qualità della scelta delle formazioni invitate da tutto il Mondo e per i repertori sapientemente individuati in una programmazione che coinvolge e riscopre luoghi d’arte, noti e meno noti, veri “nidi” di angeli e di tesori preziosi all’arte ed alla bellezza. Una citazione in più merita il proscenio d’eccezione della splendida Basilica di Santa Maria delle Grazie, capace come sempre di sollecitare istinti mai sopiti di soavità e di bellezza artistica di epoche indimenticabili. Mentre scriviamo questo articolo infatti, abbiamo ancora ben vivo il ricordo dell’evento svoltosi a fine luglio, presso la stupenda Basilica di Santa Maria delle Grazie, ed intitolato <O Radiant Dawn>, con musiche di Bird e MacMillan.Entrando nella Basilica abbiamo avvertito un tintinnio paradisiaco, la soavità ed il fruscio di battiti d’ali di Angeli rari ed ospitali, mentre i Giovani Cantori di Stile Antico “sfumavano” vocalmente <Exurge Domine> per concludere a fine serata con <Laudibus in Sanctis> sempre di William Byrd.
Come non mai queste rappresentazioni, paiono soddisfare ed esaltare all’unisono tutti i sensi coinvolti comunque da interessanti paralleli a livelli diversi non disgiungendo mai dagli autori William Byrd e James MacMillan, quello della comune Fede Cattolica, mantenuta con forza di fronte alla cultura prevalente a loro contemporanea, tanto che risulta da attendibili studi che i Due Autori non abbiano mai nascosto all’epoca, le loro convinzioni cattoliche, dedicando parte della propria maestria e vocazione artistica alla musica per la Liturgia.Come per Byrd anche per MacMillan, il Canto Gregoriano è il filone base, ma è speso intrecciato ad elementi “celtici”, rivenienti dalle tradizioni religiose e popolari della sua Scozia. Motivi ascendenti e discendenti nell’invocazione iniziale <Rorate caeli>, sembravano accompagnare quanti ascoltassero in un cielo-terra sublime e “piumato” sulle ali degli Angeli “Stile Antico” che cantavano, come evocato nel <Factus est repente> riferito al dramma della Pentecoste. Personalmente ritengo il momento di maggior trasporto la realizzazione del “Magnificat”, la cui melodia del canto è rappresentata inizialmente da un tenore solo, prima di arricchirsi di variazioni, sfumature, contaminazioni e soavità; che solo, indiscutibilmente, i giovani cantori inglesi, ormai affermatisi tra le più originali e nuove voci, potevano toccare. In quella occasione, presso la Basilica di Santa Maria delle Grazie in Milano, si è tenuto un vero e proprio convegno paradisiaco, di Troni, Cherubini, Serafini nelle voci di questi giovani, composti ed imperturbabili sull’Altare per l’intero tempo dell’evento tanto che certamente meriterebbero di essere citati singolarmente nei Soprani, nei Contralti, nei Tenori e nei Bassi. Scintille di cielo nelle loro voci che incidono per l’etichetta <Harmonia Mundi>, riscuotendo quasi d’obbligo, successi in tutto il mondo, vincendo premi, meritando per ben due volte la nomination ai prestigiosi Grammy Awards. La cosa che peraltro mi ha sorpresa, in tanta meraviglia, è che questi “cantori” si rappresentano nella loro perfezione “celestiale” senza un direttore, salvo che abbiano un angelo invisibile ad accompagnarli, tanto la perfezione nelle loro esibizioni. Provano e si esibiscono come musicisti da camera, apportando ciascuno un contributo artistico, determinante per il “risultato finale” di assoluta armonia e perfezione vocale. Mai una titubanza! Apparsi in tanta loro etereità; e sfumando le loro voci a fine esibizione del <Laudibus in Sanctis>, fino a raggiungere ogni angolo della Basilica, mi sono affrettata per salutarli, sperando non si dileguassero in tanta leggerezza. Invece, comunque umani, due soprani ed un tenore mi hanno stretta la mano, ringraziando il giornale, lasciando un loro segno misto in italiano ed inglese con pensiero autografo oltrechè per il Direttore anche per i lettori.
“Angeli”, tornate presto ……
Ellera Ferrante di Ruffana