Attenti…al cibo!

di Rita Occidente Lupo

Lievita la falange intossicata: quella che sacrifica la voglia di piatti svelti, al killeraggio alimentare. L’ultima, in dirittura d’arrivo, quella pesto genovese: tra gl’intossicati, anche bambini! E, come sempre, dopo il fattaccio, la pia intenzione di correre ai ripari. Dall’alto, dictat pracauzionale in fieri! Non anzi tempore, ma sempre consequenziali ai disastri, controlli accurati. Dopo gli allarmi di carni di ogni sorta nei supermercati, insetti negl’impasti dei fornai, chiusura di ristoranti cinesi e via discorrendo, senza omettere “oggetti e corpi misteriosi” in bibite gasate e non, il botulino “salva rughe”, miscelato al fragrante basilico! Drammatica la consapevolezza che, al di là di agenti atmosferici inquinanti, quanto ingeriamo non controllato e reso commestibilmente sicuro per il nostro organismo!

3 pensieri su “Attenti…al cibo!

  1. Fare delle affermazioni sui livelli di sicurezza alimentare del nostro paese è sempre un azzardo. Siamo fra le nazioni che meglio e più controllano gli alimenti, abbiamo milioni di pietanze e di piatti che non provocano nessun danno a chi le consuma e di cui, come è naturale che sia, non se ne parla. La sicurezza degli alimenti è una proprietà intrinseca, ovvero è come dire compro una nuova auto ed è naturale ricevere ruote e motore. I giornalisti e non con una notizia del genere possono scriverci per qualche giorno, il settore agro-alimentare di qualità, che pure esiste, ci mette molto più tempo a recuperare la fiducia dei consumatori e le posizioni perse. I delinquenti e gli incapaci ci sono ovunque, da chi produce alimenti, a chi li controlla e a chi ne parla.
    Cordiali saluti

  2. Gentile Signora direttrice di “Dentro Salerno” , sono di vecchia data, quella nella quale le allora laboriose donne si arrangiavano per preparare “un piatto caldo” al proprio marito e ai propri figli, anche se le risorse economiche erano davvero al lumicino.
    quando,in quei tempi si mangiava anche l’erba cresciuta selvaticamente, ma le buone, vecchie massaie sapevano come condirlo e cucinarlo.
    Ricordo che in quei famigerati tempi scarseggiava fin’anche il sale, allora , agli estremi, si andava a prendere l’acqua del mare per essiccarlo con il risultato di sale davvero scadente , ma sempre salato era.
    tutte le donne di allora sapevano ben proliferare le loro fantasie culinarie; dal niente facevano uscire pranzetti squisiti e allettanti. ora che c’è ogni tipo di abbondanza, tante donne preferiscono usare “leccornie” già precotte o preparate nei vasetti o nelle scatolette pur di dare sapori diversi nei pranzi che preparano ai mariti e figli. Ciò, secondo me, non va per niente bene. tante donne dovrebbero prendere il gusto di dedicarsi maggiormente alla tradizionale cucina nostrana che , a tutt’oggi è bene apprezzata in tutto il mondo . Allora , tante donne, perchè non ritornano alla vecchia tradizione? Ma sappiamo altrettanto bene che quì abbiamo numerosissime donne valorose che si dedicano con amore e con grande animazione e amore a preparare ottimi pasti per la propria famiglia. Cordialità , alfredo

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