Cava de’ Tirreni: Città Democratica, Cicalese “Il bilancio del salasso”

Per mercoledì prossimo, 11 giugno, è stato convocato il Consiglio Comunale. Tra gli argomenti all’ordine del giorno c’è l’approvazione del Bilancio di previsione per l’esercizio 2014 e relativi allegati. Tale atto contabile, alla voce delle entrate, registra anche il gettito che il Comune incasserà dalle tasse comunali. A tale proposito va evidenziato che l’attuale amministrazione ha ritenuto opportuno applicare per tutti i tributi comunali le aliquote massime previste dalle norme. Un vero e proprio salasso per tutta la cittadinanza. In questi giorni i contribuenti cavesi stanno vedendo arrivare nelle loro case gli avvisi di pagamento della Tari, della Tasi e dell’IMU, che, sommati a quanto dovranno pagare per Irpef, Addizionale Regionale e Addizionale Comunale, acquedotto,  gas, energia elettrica, costringeranno per il corrente mese di giugno, i più fortunati  ad attingere ai propri risparmi, i meno fortunati a dover scegliere se pagare tutto ciò o garantirsi il minimo indispensabile per vivere. Siamo passati, giusto per citare alcuni esempi, da un’addizionale comunale sul reddito dell’0,60 per mille,  applicata fino al 2011, all’attuale 0,80 per mille, la percentuale massima che la legge consente di applicare. Da un’aliquota massima prevista per l’ICI  sul patrimonio immobiliare del 9 per mille, al 10,60 per l’IMU, anche questa aliquota è la massima che la legge consente di applicare. Anche per la TASI, con l’aliquota del 3,3 per mille, è stata adottata  l’aliquota massima che la legge consente di applicare. A questo bisogna aggiungere la Mini IMU, che a dicembre, con un proclama dell’amministrazione, fu detto ai contribuenti di non pagare e che, invece, smentendosi clamorosamente ci hanno comunicato che dovremo pagare ora. I Cavesi negli ultimi anni hanno visto crescere in maniera esponenziale, la propria partecipazione alla copertura delle spese comunali, passando da una spesa pro-capite del 2006 di circa 500,00 €uro, ai quasi 900,00 €uro pro-capite di questi ultimi due anni. L’amarezza come cittadino è quella di vivere in una città in cui si ha, come unica certezza, quella di avere un carico tributario tra i più alti d’Italia ed a cui fa da contraltare la consapevolezza di non ottenere in cambio servizi efficienti e una città più vivibile. Il risultato a cui potremo giungere se continueranno a perseguire questa strada, sarà  l’impoverimento di tutti i cittadini cavesi, che non si sentiranno più parte integrante di questa collettività.