Turismo scolastico in calo

di Rita Occidente Lupo

La crisi economica grava sulle gite scolastiche. Con la primavera, naturale il desiderio di allontanarsi dai banchi scolastici e di concedersi una meritata vacanza prima dell’ultimo sprint di fine anno. Ma l’inflazione sale in cattedra e tira la cintura dell’economia familiare: circa il 10% degli alunni, rinuncia. Oltre che per problemi economici, anche per i costanti allarmi cronachistici, che vedono genitori sempre più ansiosi nell’affidare per svariati giorni, figli a docenti ed accompagnatori. Il turismo scolastico registra quindi una battuta di stasi. Anche le mete, decisamente abbreviate: se un tempo la gita di più giorni, specialmente per le classi superiori, privilegiava Paesi oltre confine, ora la tendenza a restare nel Paese e ad orientarsi verso spazi verdi, oltre alle mete architettoniche. Nelle scuola dell’infanzia, invece, la natura tiene banco, grazie alle fattorie didattiche, che ricreano una intesa naturale, riproponendo scenari agresti, spesso così lontani dagli smog metropolitani!