Mercoledì 26 Marzo 2014- Vangelo Matt. 5: 17,37 commentato

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Parola del Signore.

Commento al VANGELO (Mt 5,17 – 37)
I primi discepoli apparivano frequentemente infedeli agli occhi degli Ebrei, ma l’accusa derivava dalla loro incomprensione della novità di Cristo. Egli ha promulgato un comandamento nuovo, ha detto e testimoniato l’amore fino al sacrificio della vita, ha stabilito una nuova alleanza ed ha spiegato ai discepoli che non basta un’ ideale adesione alla sua dottrina,ma occorre metterla in pratica, anche quando ciò comporta il rinnegamento di se. Gesù ribadisce che il compito del discepolo è quello di insegnare e mettere in pratica, affinché la legge diventi per tutti un codice di vita, nella certezza del conseguimento del vero bene. Egli non vuole che anche per i suoi si dica quello che ha dovuto affermare per i capi religiosi del suo tempo:”Mettete in pratica quello che dicono e non fate quello che fanno!”. Il raggiro, la doppiezza, il sotterfugio, l’inganno, la menzogna sgorgano sempre da un animo inquinato interiormente, da chi ha bisogno di nascondere la verità, di prevaricare sull’altro, di difendersi o difendere qualcun altro in modo maldestro o mendace per le proprie o altrui malefatte, arrivando a stravolgere totalmente la verità. Gesù ha fatto piazza pulita di tante prescrizioni e proibizioni, perché non servono, sono d’inciampo e affinché il nostro andare a DIO sia più agile, più spontaneo e personale, con la forza che viene dal dentro, dal nostro cuore e non da spinte esterne. Questa è la novità di Gesù: l’oggetto non sono le leggi, ma la volontà del Padre.