Castellammare di Stabia: al via l’S.O.S.

Francesca Martire

S.O.S.: suonerebbe come una richiesta d’aiuto, in realtà non lo è. O meglio, l’aiuto c’è ma non si chiede, si dà. Ecco quello che si propongono di fare i giovani del Social Open Space di Castellammare di Stabia: per farlo utilizzano vecchi locali e tanta fantasia. E’ così che una fabbrica dismessa diviene teatro di laboratori, musica e divertimento, colorando, in tutti i sensi, quei muri prima pieni di grigiore. Un volto di Super Mario, quello di una civetta, un trompe l’oeil qua e là: tutto concorre a rallegrare i locali di via Mugnai. Eh sì, perché è proprio da qui, dove prima sorgevano un mulino ed i famosi Cantieri di Castellammare di Stabia, che questi ragazzi hanno deciso di ripartire. Una speranza nasce attraverso il senso di appartenenza ad una realtà, ad un mondo, non sempre facili da “fronteggiare”. E’ proprio la collettività che è il fulcro delle iniziative al centro: mercatini e laboratori l’hanno fatta da padroni. Spezie, zucchero di canna, marmellate fatte in casa ed oggetti realizzati a mano: il tutto creato con l’intento di sostenere i propri intenti. Fautori della causa, insieme a tanti altri, Elisabetta Surico, Gaia Gargiulo, Maria Fausto, Elisabetta Cuomo, Giuseppe d’Aniello, Aniello Esposito, Mariateresa Vitiello, Antonio Sessa, Frank Cava, Iride Gargiulo. Questi ultimi hanno, infatti, scelto di contribuire al Social Open Space, tenendo dei laboratori a cui va aggiunto quello di fotografia, a titolo gratuito o di offerta minima (cinque euro per la tessera che dà diritto a tutti i laboratori). Fantasia e volontà si uniscono così in questo progetto di volontariato da premiare, o meglio, da premiare sostenendolo.