L’amore, secondo Mario Schiavo, Briciole, Poligraf Arti Grafiche, pagina 13

Claudio Di Mella

<< se l’uomo considerasse che Poesia è, nell’eterno, soltanto la Creazione (giacché mai l’uomo medesimo potrà produrre  l’assolutamente semplice tutto luce), sarebbe più cauto nel chiedere alla sua penna di zampettare sulla carta bianca>>. Che cosa vuol dire tutto questo, che la Poesia è eterna soltanto se è creazione. L’uomo non potrà mai produrre l’assolutamente semplice, tutto luce. Sarebbe più cauto di zampettare sulla carta bianca. Cioè sarebbe semplice la quercia caduta: dov’era l’ombra or se la quercia spande morta. Cioè sarebbe più opportuno rinunciare a sperare di potere creare un capolavoro fatto di semplicità, di schiettezza e di trasparenza. Il buon Dio all’uomo chiede schiena diritta ed occhi disposti a guardare drittamente in faccia a chi e a che vale. Chi incurva la schiena, chi guarda obliquamente respinge il dono di nobiltà che il Signore gli fece. L’uomo, insomma, deve avere la schiena dritta come Dante Alighieri, deve sapere misurare la sua forza, sottomettersi a Dio e riconoscere che soltanto Lui è stato il Creatore ed è il padrone dell’universo. Bando alle velleità, ognuno deve saper misurare le sue forze e chi non sa poetar vada alla striglia, come dice Giambattista Marino. non basta scrivere di tutto per essere poeta. Occorre la necessaria ispirazione, seppure molti all’ispirazione non credono.