Suora-mamma: la decisione giusta!

di Rita Occidente Lupo

Grande risonanza mediatica la suora congolese, a Pesaro, mamma-religiosa. Nel senso che la piccola, nata dall’unione si pensa con un sacerdote congolese, durante una breve missione romana per studiare, in un primo tempo giudicata in affido. Poi, il ripensamento, la Cassazione e la ex religiosa, intenta a riappropriarsi della sua maternità. Tanti i commenti sul caso: sulla legittimazione della condotta da consacrata. Sferrato il j’accuse contro un symbol di castità, come previsto dai voti solenni delle spose del Signore. Di qui la valanga di controversi pareri, se giusto che sebbene la nascitura, frutto di violenza, deprivata anche della figura materna, restando in convento o se invece, il caso che potesse godere almeno di una delle due referenzialità genitoriali, giacchè il legittimo padre, dileguato. La decisione della consacrata, di mutar sorte, malgrado dall’età della maggiore età avesse optato per il velo, apparsa la più plausibile. Certamente l’exsposa di Cristo, avvezza a scandire la giornata comunitariamente, al ritmo di preghiere ed azioni sociali, ora tra biberon e pannolini. Incarnando non più una maternità universale! Il caso di dire che la vita riserva sempre delle sorprese e che nel percorso dei giorni, possibile invertir la rotta: solo a Dio, il giudizio!