Salerno: GdF, bilancio attività 2013

Evasione fiscale internazionale, economia sommersa, reati e frodi tributarie: questi i fenomeni al centro dell’attività della Guardia di Finanza nel 2013 per i gravi danni che producono al bilancio dello Stato, dell’Unione Europea, delle Regioni e degli Enti locali, alterando anche la concorrenza tra imprese. La lotta all’evasione fiscale è stata condotta secondo l’approccio trasversale tipico della Guardia di Finanza, in grado di colpire in modo unitario tutti gli aspetti di illegalità connessi alle violazioni tributarie attraverso verifiche e controlli, indagini, analisi di rischio e controllo del territorio per far emergere anche i responsabili di altre forme di illeciti tributari. Complessivamente, nell’anno 2013, sono state eseguite 739 verifiche e 890 controlli che hanno portato alla constatazione di oltre 630 milioni di imponibile sottratto alle imposte sui redditi oltre 106 milioni di euro di imposta sul valore aggiunto evasa. Il contrasto all’economia sommersa ha portato all’individuazione di 172 “Evasori TotalI” e 18 “paratotali”, i quali, complessivamente, hanno occultato al fisco redditi per oltre 502 milioni di euro (risultato superiore al 2012) ed I.V.A. per oltre 139 milioni di euro (+64% rispetto al 2012). Si tratta di soggetti che hanno svolto la propria attività economica senza dichiarare alcun reddito. Sono stati scoperti, inoltre, 278 lavoratori in nero e/o irregolari (specialmente nelle attività di bar e ristorazione in genere e nei lavori edili non specializzati). è stata proposta l’adozione della misura di sicurezza del sequestro preventivo, ai sensi dell’art. 321 c.p.p. di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, dei quali è consentita la confisca penale, anche “per equivalente”, cioè lo strumento per contrastare l’evasione fiscale e permettere allo Stato di espropriare i beni e/o le cose di provenienza illecita, per un valore di oltre 192 milioni di euro. La repressione delle violazioni tributarie ha visto la denuncia, per reati fiscali, di 371 persone. Le indagini in materia di reati bancari, societari e fallimentari, che spesso si affiancano alle violazioni di carattere fiscale, hanno consentito di segnalare all’Autorità Giudiziaria 58 persone, di cui 7 tratte in arresto. Nel settore del commercio al dettaglio, sono stati svolti 5.311 controlli in materia di scontrini e ricevute fiscali con il rilevamento di 3.588 infrazioni per mancata o irregolare emissione del previsto documento fiscale, pari al 68%. In proposito, nei confronti dei soggetti che hanno commesso reiterate violazioni della specie, sono state inoltrate all’Agenzia delle Entrate 122 proposte di chiusura dei locali aziendali: 82 sono stati i provvedimenti eseguiti. La tutela del bilancio dello Stato e del bilancio dell’Unione Europea oltre che sul fronte delle entrate si estrinseca su quello delle uscite attraverso controlli volti ad accertare che le contribuzioni erogate nei diversi settori di intervento pubblico siano effettivamente ottenute ed impiegate secondo le previsioni normative. In tale contesto, i Reparti della Provincia hanno effettuato 146 interventi in materia di aiuti all’agricoltura ed altri finanziamenti nazionali e provenienti dall’U.E., rilevando contributi indebitamente percepiti per oltre 3,6 milioni di euro e segnalando all’A.G. 142 soggetti responsabili di comportamenti truffaldini, uno dei quali tratto in arresto. Sempre in materia di spesa pubblica è rilevante anche l’attività svolta dal Corpo su delega della Corte dei Conti. Nel 2013, il danno erariale accertato è stato di 11,5 milioni di euro, derivante anche dalla cattiva gestione della “cosa pubblica”. Di assoluto pregio, rispetto agli anni passati, i risultati ottenuti dalla Guardia di Finanza di Salerno nella lotta alla criminalità organizzata: in tale comparto, infatti, risaltano le attività investigative condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria.  Le indagini hanno portato alla denuncia di 221 persone, per reati che vanno dall’associazione di tipo mafioso e alla violazione delle normative antimafia, nonché al sequestro e/o confisca di beni e capitali di provenienza illecita, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria  ai sensi della normativa antimafia, per oltre 92 milioni di euro. L’attività svolta nel settore del traffico delle sostanze stupefacenti ha consentito il sequestro di oltre 25.000 grammi di sostanze stupefacenti. 23 persone tratte in arresto, 30 soggetti denunciati a piede libero e 72 quelli segnalati alla Prefettura per violazioni di carattere amministrativo (uso personale).

Si evidenziano, inoltre:

–         la denuncia per contrabbando di prodotti petroliferi di 73 persone, a seguito di 61 interventi, conclusisi con il sequestro di oltre 104 tonnellate di gasolio, carburanti e G.p.l. che erano stati tassati per uso agevolato ma in realtà distratti fraudolentemente per l’autotrazione. Gli sviluppi investigativi a carico delle organizzazioni contrabbandiere hanno consentito di accertare il consumo in frode di oltre 1.745 tonnellate di prodotti petroliferi, con un’evasione d’imposta pari a oltre 2,1 milioni  euro ed il sequestro di 8 mezzi;

–         il sequestro di oltre 702 chilogrammi di tabacchi lavorati, di 9 automezzi e la segnalazione alla Magistratura di 25 persone, di cui una tratta in arresto.

–         la denuncia di 330 persone ed il sequestro di 511 congegni e apparecchi elettronici (videopoker, videogame, slot-machine, computer) e di denaro contante pari ad oltre 24.500 euro, a contrasto del fenomeno del gioco illegale;

–         la denuncia all’autorità giudiziaria, a seguito di 79 interventi repressivi, di 83 persone, per reati in materia di tutela dei marchi, brevetti e diritti d’autore. Inoltre, l’attività di servizio, sviluppata sia nella fase dell’illecita importazione che in quelle della produzione e della commercializzazione, ha portato al sequestro di oltre 86.590 mila pezzi contraffatti, recanti la falsa indicazione del “made in italy” ovvero di contrabbando (giocattoli, capi di abbigliamento, materiali utensili, detersivi e altri prodotti), nonché oltre 3.400 compact disk e Dvd.

Un settore, altrettanto importante, che costituisce espressione tipica delle funzioni di polizia economico – finanziaria del Corpo, è l’azione di contrasto ai traffici illeciti assicurata mediante un “sistema operativo integrato” che si basa sulla vigilanza dei confini marittimi esercitata sul mare e nello spazio aereo, sulla sorveglianza della frontiera comunitaria terrestre, portuale ed aeroportuale.  Nel Porto di Salerno, a seguito di “Analisi dei Rischi”, sono stati individuati e controllati 280 container e, in 21 casi, sono state rilevate irregolarità. In particolare, sono stati sequestrati kg. 248,680 di t.l.e., 181.000 bombolette spray deodoranti, kg. 23.000 di olio di sansa di oliva privi di indicazioni di origine e provenienza, 39.720 paia di sandali da spiaggia, kg. 211.299 di rifiuti speciali (gabbie in disuso per all’allevamento di pollame, indumenti usati, colonnine per rifornimento di carburante, pneumatici usati, elettrodomestici usati, macchinari usati dismessi), 9 mezzi di trasporto, 2 polizze assicurative contraffatte, 21 tartarughe, introdotte nel territorio dello Stato in violazione alla Convenzione di Washington, 4 gabbie per la cattura di fauna selvatica, kg. 47,04 di gasolio nel comparto accise. Denunciati 47 soggetti all’Autorità Giudiziaria. Le unità navali della Sezione Operativa Navale di Salerno hanno eseguito 390 missioni operative, nel corso delle quali hanno sottoposto a controllo 579 imbarcazioni, soccorso 17 persone e contestato 270 violazioni amministrative in materia di codice della navigazione, nautica da diporto e normativa sulla pesca. Il Reparto navale, inoltre, nel corso di 668 controlli eseguiti a mare ed a terra, ha denunciato all’Autorità Giudiziaria 141 soggetti responsabili di abusi edilizi, inquinamento marino, pesca di frodo, sicurezza della navigazione ed occupazione di demanio e suolo pubblico. Nel corso delle attività sono stati sottoposti a sequestro: 410 unità immobiliari, 178.818 mq. di aree, prevalentemente demaniali, 6 imbarcazioni, 125 attrezzi da pesca e diverse tonnellate di prodotti ittici, per un valore complessivo, riferito ai beni mobili ed immobili, di 52.650.000 euro. In conclusione, il 2013 è stato un anno molto impegnativo, ma costellato di importanti risultati per le Fiamme Gialle salernitane, presenti attivamente sul territorio e sempre attente alle esigenze della collettività. Tale attenzione è ulteriormente dimostrata dalle oltre 5.600 pattuglie, impegnate in servizi di controllo del territorio, che hanno visto anche la repressione di reati comuni, svolti nell’ambito del dispositivo collegato al numero di pubblica utilità “117”, al quale la popolazione salernitana si è rivolta con oltre 520 chiamate. Anche il livello “qualitativo” delle chiamate è stato superiore, in termini di dettagli riferiti: in materia di mancato rilascio dello scontrino o della ricevuta fiscale, di irregolarità in materia di disciplina dei prezzi, di tentativi di truffe commerciali, senza tralasciare le richieste di soccorso o di assistenza.Tra le indagini di maggior spessore condotte dalle Fiamme Gialle salernitane nel corso del 2013, quelle note ai media sono:

Þ     il filone investigativo del noto pregiudicato “CORRADO Ferdinando” (già appartenente al sodalizio criminoso denominato “clan SERINO”, capeggiato da SERINO Aniello, alias “o’pope”, zio dello stesso CORRADO), conclusa con il sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per oltre 27,5 milioni di euro;

Þ     gli accertamenti patrimoniali sul conto di Meluzio Antonio e Angelo, contigui all’associazione camorristica “Nuova Famiglia”, Fedone Domenico e Cirillo Giuseppe, esponente apicale della criminalità organizzata operante nel territorio della piana di Sibari, conclusi con il sequestro di beni per un valore stimato 47 milioni di euro;

Þ     l’operazione denominata “SCUOLE FANTASMA”, con la scoperta di un sodalizio criminale dedito alla commissione di plurimi reati di associazione per delinquere, interruzione di pubblico servizio, truffa ai danni dello Stato e falso continuato. 132 persone deferite all’A.G., 2 delle quali destinatarie di misura cautelare personale. Eseguite 8 verifiche fiscali, che hanno consentito di quantificare gli ingenti proventi conseguiti, con l’emersione  di oltre 5 milioni di euro sottratti alla tassazione diretta, 3,3 milioni di euro di IRAP e 730mila euro di ritenute sulle retribuzioni evase. Sequestro preventivo di 59 unità immobiliari, tra cui 3 ville di pregio, 5 veicoli, disponibilità finanziarie per 1,7 milioni di euro e polizze assicurative.

Þ     il fallimento dello storico pastificio “Antonio AMATO S.p.A.”, culminato con l’esecuzione di cinque ordinanze applicative di misura cautelare agli arresti domiciliari sono stati sottoposti a custodia cautelare in carcere l’ex Onorevole Paolo DEL MESE, già Presidente della VI Commissione Finanze per gli anni dal 2006 al 2008, nonché l’avv. Simone LABONIA, entrambi accusati di concorso in bancarotta fraudolenta.

Þ     l’operazione denominata “BRAVE”, che ha visto coinvolto anche un primario gruppo bancario nazionale, individuando un riciclaggio di denaro, per 2,8 milioni di euro, derivante da un ingente traffico di 21.597 tonnellate di rifiuti. Denunciate undici persone responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, traffico e gestione non autorizzata di rifiuti, frode fiscale e riciclaggio;

Þ     le frodi nel mondo del calcio, riguardanti squadre militanti nella “Lega Pro”, le cui società evadevano il fisco attraverso il ricorso a fatture per operazioni inesistenti, specie per sponsorizzazioni, creando nel contempo fondi neri utilizzati per il pagamento di compensi ai calciatori e per altre finalità illecite. E’ stato così rilevato un imponibile, occultato ai fini delle imposte dirette, di 42 milioni di euro e un’I.V.A. evasa di 1,5 milioni di Euro, rilevando responsabilità penali a carico di 216 soggetti, di cui 3 tratti in arresto.

Þ     il sequestro di un’ampia coltivazione di “cannabis indica”, contenente oltre 2.000 piante, operato la scorsa estate, proprio a ridosso dell’area archeologica di Paestum, patrimonio mondiale dell’U.N.E.S.C.O.;

Þ     l’oscuramento per gli utenti italiani, di 2 siti di file sharing, che si presentavano come forum, nonché tracker, finalizzati alla raccolta, indicizzazione e diffusione di materiale tutelato da diritto d’autore, attraverso la condivisione dei c.d. “file torrent” che permettevano di reperire sulla rete le opere pirata. Le complesse  investigazioni tecniche, permettevano di appurare che i siti individuati consentivano l’accesso a più di 12,5 milioni di opere.

Anche nel 2014 la Guardia di Finanza proseguirà nella propria azione a tutela  dell’economia legale e del corretto funzionamento delle regole di mercato, puntando a recuperare le risorse sottratte al bilancio dello Stato, dell’Unione Europea, delle Regioni e degli Enti Locali allo scopo di garantirne il corretto impiego, per il benessere della collettività ed il sostentamento delle politiche di rilancio e sviluppo economico e sociale. Attesa la natura prioritariamente investigativa che contraddistingue l’azione del Corpo, le proiezioni operative della Guardia di Finanza avranno, come di consueto, lo scopo di puntare a colpire, nella loro globalità, tutti i fenomeni che si connotano per la capacità di mettere a rischio contemporaneamente più interessi economici e finanziari, adottando le tecniche d’indagine proprie di una forza di polizia.

L’obiettivo per il 2014 è quello di continuare nel percorso di costante miglioramento della qualità complessiva dell’azione del Corpo, nell’ottica di assicurare una sempre maggiore concretezza dei risultati conseguiti, anche attraverso una sistematica aggressione ai patrimoni illeciti accumulati. Per raggiungere questi risultati, si punta su una maggiore flessibilità dell’azione ispettiva, al fine di calibrare al meglio l’attività investigativa in funzione delle diverse modalità con cui i fenomeni illeciti si manifestano nelle diverse aree del territorio. In questa prospettiva, assumono quindi centralità:

–       un’approfondita conoscenza del contesto esterno di riferimento, in modo da calibrare le attività verso fenomeni e realtà economiche peculiari di ogni area territoriale;

–       l’approccio trasversale alle investigazioni;

–       la concentrazione degli sforzi operativi sui fenomeni di evasione, di frode e di illegalità economico-finanziaria più pericolosi e maggiormente lesivi per il bilancio pubblico.

Il piano di azione da attuare, in sinergia con tutte le altre Istituzioni del sistema tributario e finanziario, si baserà essenzialmente sui seguenti segmenti:

Il consolidamento ed il rafforzamento della lotta all’evasione e all’elusione fiscale. L’evasione fiscale sottrae risorse alle casse erariali e genera gravi distorsioni del mercato ed iniquità sociale, costituendo un freno allo sviluppo del Paese ed all’adozione delle misure redistributive. L’obiettivo prioritario della Guardia di Finanza per il 2014 è, dunque, proseguire nel percorso di miglioramento qualitativo della lotta all’evasione, intensificando gli sforzi operativi, nella prospettiva di assicurare ancor maggiore concretezza all’azione ispettiva. II percorso di miglioramento della qualità degli interventi passa anche attraverso un’analisi approfondita ed una scomposizione del fenomeno “evasione”, in modo da poter calibrare la pianificazione degli interventi ispettivi alla fenomenologia illecita da contrastare.  L’esperienza operativa ha sinora fatto emergere che la maggiore lesività per gli interessi erariali è costituita dai cc.dd. “grandi fenomeni evasivi” (economia sommersa, frodi IVA, evasione fiscale internazionale e quella collegata ad altri illeciti economico-finanziari). Proprio al contrasto di queste condotte criminali saranno dedicate le più qualificate risorse del Corpo, che avranno il compito di intensificare, a tal fine, l’attività di intelligence e di raccolta delle informazioni, in modo da migliorare i processi di selezione dei contribuenti da sottoporre a controllo. In questo contesto, assume rilievo strategico la valorizzazione – in un’ottica di trasversalità – di ogni elemento indicativo di violazioni tributarie acquisito nel corso di indagini in altri comparti della missione istituzionale (come, ad esempio, le investigazioni di polizia giudiziaria, gli approfondimenti antiriciclaggio, le segnalazioni provenienti da altri soggetti pubblici). Accanto all’azione di contrasto alle frodi o ai comportamenti illeciti più complessi, Ia Guardia di Finanza affinerà ulteriormente le strategie operative volte ad arginare anche i fenomeni evasivi di massa (come l’omesso rilascio di scontrini e ricevute fiscali nel settore tributario), attraverso interventi ispettivi snelli, efficaci e funzionali. Scopo del controllo economico del territorio, infatti, non è soltanto quello di tutelare la pretesa erariale, ma anche l’economia “sana” da quanti ricorrono a pratiche di concorrenza sleale (abusivismo commerciale, utilizzo di lavoro irregolare, attività imprenditoriali celate dietro false organizzazioni non-profit).L’intensificazione del contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica. La tutela della spesa pubblica é strettamente connessa e complementare alla Iotta all’evasione fiscale. Non a caso, essa costituisce per Ia Guardia di Finanza, obiettivo strategico prioritario, che dovrà essere perseguito al pari di quello riservato al contrasto dell’illegalità nel settore tributario. I cittadini, infatti, devono essere certi che le imposte versate all’erario siano impiegate correttamente e con trasparenza, nonché destinate a coloro che ne hanno effettivamente diritto e bisogno. Si  tratta di risorse della collettività, la cui gestione é affidata alla Pubblica Amministrazione per perseguire gli obiettivi di politica economica fissati dall’Autorità di Governo, assicurare l’erogazione dei servizi essenziali e garantire il funzionamento e Ia sopravvivenza stessa dello Stato. L’importanza della tutela della spesa pubblica é ancora più evidente se rapportata al contesto economico attuale in cui, pur in presenza di timidi segnali di ripresa, permane Ia necessità di reperire sempre maggiori risorse necessarie a soddisfare le esigenze di rilancio del tessuto imprenditoriale e di sostegno a sempre più larghi strati della società che versano in condizioni precarie. Da questo punto di vista, va osservato che, non essendo ragionevolmente ipotizzabile un ulteriore massiccio ricorso alla leva fiscale, soprattutto per gli effetti recessivi che lo stesso può determinare sull’economia generale del Paese, intervenire sul fronte della razionalizzazione delle uscite e l’unico percorso realmente praticabile per rispondere con tempestività e concretezza a tali condivisibili istanze. In questo quadro generale, l’azione operativa del Corpo nel settore dovrà essere improntata a criteri di massima efficacia e concretezza, per intercettare i fenomeni di illegalità più diffusi e/o maggiormente dannosi per le casse dello Stato, prevenendo e reprimendo gli illeciti penali, amministrativi o contabili che sono alla base di sprechi, diseconomie, inefficienze o, in casi più gravi, di veri e propri fenomeni predatori. Conseguentemente, i Reparti, in linea di continuità con il 2013, si muoveranno, anche per il corrente anno lungo Ia duplice direttrice che prevede:  da una parte, l’esecuzione di attività mirate di approfondimento investigativo, tendenti ad accertare gravi forme di frode, corruttela e sperpero di denaro pubblico che attengono ai più rilevanti flussi di spesa (sanità, previdenza e assistenza, appalti, incentivi nazionali e comunitari) ed a limitare o ristorare i danni subiti dall’Erario, bloccando l’erogazione di provvidenze non dovute, ovvero ottenendo il loro recupero, mediante l’applicazione delle misure cautelari vigenti; dall’altra, Ia pianificazione di campagne di contrasto ad ampio spettro su tutto il territorio nazionale, volte a colpire forme di irregolarità che attengono alla disciplina dell’esenzione dal ticket sanitario e delle Prestazioni Sociali Agevolate, in modo da aumentare il livello di compliance della platea di soggetti potenzialmente interessati a tali tipologie di agevolazioni. Il rafforzamento dell’attività di prevenzione e repressione della criminalità economico – finanziaria e dei traffici illeciti.  Atteso che la Guardia di Finanza è l’unico Organo di polizia economico-finanziaria a competenza generale, sarà fondamentale non abbassare Ia guardia e mantenere alto il livello di attenzione per garantire una capillare azione di: prevenzione e contrasto alla “ripulitura” dei capitali illeciti nei tessuti economici e finanziari, attraverso l’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette e l’esecuzione di ispezioni e controlli antiriciclaggio; aggressione ad ogni forma di ricchezza riconducibile, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, facendo tempestivo e sistematico ricorso all’esecuzione di accertamenti patrimoniali, avvalendosi: degli strumenti previsti dalla normativa antimafia la cui estensione, grazie ai provvedimenti legislativi susseguitisi nel tempo, comprende ormai anche reati comuni, inclusi quelli di natura tributaria; di sinergie operative con Ia componente aeronavale e speciale, in particolare lo S.C.I.C.O. (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata), al quale è attribuita Ia funzione di raccordo informativo ed investigativo a beneficio delle unità operative, anche in settori ad elevato rischio di infiltrazione criminale (traffico e smaltimento di rifiuti, immigrazione clandestina, tratta di persone, agromafie, ecc.);  A fattore comune, fondamentale é il monitoraggio dei flussi finanziari, in quanto consente di seguire le tracce di tutti i reati (societari e finanziari, usura, estorsione, riciclaggio) che generano profitti, ricostruendone il percorso ed individuandone i reali beneficiari, tenendo costantemente presente che i fondi di origine illecita, vengono impiegati ovunque sussista una conveniente remunerazione del capitale, alterando spesso le ordinarie “regole del mercato”. Particolare attenzione investigativa verrà riservata all’individuazione delle più strutturate ed insidiose condotte di riciclaggio, che spesso si avvalgono dell’ausilio di insospettabili “colletti bianchi” o di “schermature” giuridiche (trust, fiduciarie, società anonime) attraverso le quali ostacolare l’individuazione dei beni di provenienza delittuosa. In questa prospettiva, verrà potenziata qualitativamente l’attività di contrasto ai traffici transfrontalieri di valuta e di metalli preziosi, nonché alle condotte illecite dalle quali emerga l’utilizzo di banconote di “taglio apicale”. A fattor comune per tutti i contesti sopra enucleati, saranno sviluppati approcci investigativi ispirati a concretezza ed efficacia, valorizzando il patrimonio informativo disponibile presso ogni Reparto, nella prospettiva di colpire i fenomeni illeciti in tutte le loro implicazioni economico finanziarie. La tutela del mercato dei beni e dei servizi. L’impegno nella Iotta alla contraffazione, al falso made in Italy ed alla commercializzazione di prodotti non sicuri o dannosi per Ia salute costituirà un ulteriore ambito di rilevante impegno della Guardia di Finanza per il 2014.Combattere Ia contraffazione vuol dire, al tempo stesso, proteggere i consumatori e le regole del mercato, arginare uno dei canali di alimentazione della criminalità economica, debellare cospicue sacche di evasione fiscale e di lavoro irregolare e tutelare il made in Italy.  Si tratta, infatti, di un contesto dove si crea “nero su nero”, perché sommersi sono la produzione, Ia manodopera, le fonti finanziarie di approvvigionamento ed i canali di distribuzione della merce, e celati al fisco i conseguenti guadagni. I servizi nel comparto dovranno quindi essere sviluppati contrastando le diverse manifestazioni di illegalità connesse alla contraffazione, alla pirateria, al traffico di falsi made in Italy e di prodotti non conformi ed insicuri, attraverso il presidio degli spazi doganali, il controllo economico del territorio e l’attività investigativa più complessa ed articolata. Da quest’anno, poi, grazie all’attivazione della piattaforma S.I.A.C. (Sistema Informativo Anti Contraffazione) potrà essere assicurata una più stretta interazione tra le Unità operative del Corpo, impegnate sul territorio nelle attività repressive, i consumatori e gli operatori economici colpiti dalle condotte illecite, i quali, accreditandosi nell’apposita sezione del sito internet (http://siac.gdf.it) su cui è attivo l’applicativo, potranno fornire informazioni sui propri prodotti.Si tratta di una progettualità co-finanziata dalla Commissione Europea ed affidata dal Ministero dell’Interno alla Guardia di Finanza – a conferma del ruolo di centralità del Corpo nello specifico comparto operativo – costituita da una banca dati multimediale, contenente le caratteristiche principali di prodotti/marchi contraffatti, che vengono comparate con quelle degli originali. Tutte le informazioni di carattere tecnico relative al prodotto/marchio sono registrate in una scheda che la banca dati provvede a elaborare per ogni azienda. Il progetto è stato realizzato in veste di piattaforma telematica multifunzione, composta da diversi applicativi che assolvono funzioni di informazione per i consumatori, di cooperazione tra le Forze di polizia e di collaborazione con le aziende. Lo stesso, infatti, consente:

–  all’utenza privata di ottenere indicazioni e consigli pratici per evitare di acquistare prodotti contraffatti o pericolosi;

–  ai titolari di diritti industriali ed intellettuali di collaborare attivamente all’azione di prevenzione e contrasto mediante l’invio di elementi informativi, di pronta consultazione, sui propri prodotti colpiti dalla contraffazione (immagini, schede tecniche, perizie, consulenze tecniche etc.);

–  alla Guardia di Finanza di effettuare riscontri in tempo reale e di avvalersi dei tecnici delle associazioni di categoria e degli enti di certificazione di qualità dei prodotti/marchi posti sotto osservazione;

–  a tutte le Forze di polizia (comprese le Polizie Municipali) di farvi confluire tutte le risultanze delle operazioni condotte nello specifico settore di servizio, in modo da garantire l’efficace e tempestivo incrocio delle informazioni di rilevanza investigativa. L’attività della componente aeronavale. Le linee di indirizzo della componente aeronavale della Guardia di Finanza per il 2014 puntano sulla massima valorizzazione dell’integrazione e della sinergia operativa tra tutte le componenti del Corpo (territoriali e aeronavali) allo scopo di contrastare gli illeciti economico-finanziari realizzati via mare. Inoltre, la Guardia di Finanza continuerà a fornire il proprio contributo nel quadro delle iniziative rivolte al contrasto dell’immigrazione clandestina promosse dall’Agenzia europea per Ia gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea (FRONTEX). Sarà altresì intensificata la collaborazione nel settore della cooperazione aeronavale tra i Paesi dell’aerea mediterranea, al fine di consolidare gli accordi vigenti in materia di violazioni doganali ed avviare nuove intese nel settore della prevenzione, dell’accertamento e repressione degli illeciti perpetrati via mare, quali il traffico di stupefacenti, di rifiuti pericolosi e tossici, di beni culturali e di merci soggette a particolari vincoli normativi derivanti da norme comunitarie o nazionali.